Chiara Baima Poma
Chiara Baima Poma Chi dorme non piglia pesci, 2023 gouache, foglia oro su tela, 66,5x154 cm courtesy dell’artista e della galleria Peola Simondi

Chiara Baima Poma – Specchi per le allodole

A metà tra reale e surreale, Chiara Baima Poma ci porta nei suoi luoghi della mente alla riscoperta di alcuni iconici proverbi.

I tratti distintivi delle opere d’arte risalenti al Medioevo italiano possono essere riassunti (semplicisticamente) in: uso dell’oro, assenza di prospettiva e iconografie prevalentemente legate alla religione. Nonostante il superamento e l’evoluzione dell’arte che sfociò poi nel Rinascimento – e un’annessa volontà di cancellare dalla memoria quel periodo storico-artistico per molto tempo – oggi l’Arte medievale ha un’importanza rilevante ed è affascinante notare come non sia solo materia di studio per appassionati e ricercatori, ma anche stimolo per artisti che da essa traggono ispirazione.

È il caso, ad esempio, di Chiara Baima Poma – classe 1990 – la quale sembra aver abbracciato totalmente gli stilemi medievali, facendoli propri e restituendoli in chiave personale.
Al centro dei suoi lavori, però, non ci sono soggetti religiosi – per quanto alcune figure ne riprendano sembianze e ruoli – bensì proverbi, come evidenziato dal titolo stesso della mostra presso la Galleria Peola Simondi, a cura di Clara Sofia Rosenberg.
Il sostrato che accomuna tutto il suo lavoro può essere riassunto con il termine “universalità”, dove le diversità diventano uno e non ci si preoccupa di dissonanze o contrasti. Pertanto, oriente e occidente, passato e presente si fondono in una commistione di dettagli arabeggianti, architetture lontane e paesaggi spigolosi, mescolati a insegne e oggetti della contemporaneità. A tal fine, Chiara Baima Poma seleziona elementi rimasti impressi durante i numerosi viaggi in Asia e in Africa dal proprio inventario di ricordi, per costruire ambientazioni a metà tra il surreale e il reale. Ed è proprio all’interno di queste cornici scenografiche che vengono inseriti i protagonisti di un lavoro volto a reinterpretare alcuni iconici proverbi rivelatisi internazionali. L’artista, infatti, è rimasta colpita dal modo in cui espressioni così pregne di cultura e tradizione – le cui radici vanno ricercate nei secoli addietro – siano utilizzate in diversi paesi con il medesimo significato, cambiando semplicemente la lingua.

È così che “Chi dorme non piglia pesci” viene interpretato da una donna sospesa a mezz’aria sopra un letto a baldacchino, a suggerirne la condizione onirica, con in mano un retino vuoto, aperto sul fondo, senza esser riuscita a trattenere i pesci che poco lontano continuano a nuotare.

O ancora, in “Chi bella vuole apparire un poco deve soffrire” vediamo un’altra figura femminile intenta a guardarsi allo specchio e interagire con la propria immagine riflessa, auto-infliggendosi dolore con un coltello.


Chiara Baima Poma
Chi bella vuole apparire un poco deve soffrire, 2022, gouache e cartapesta su tela, 55×46 cm
courtesy dell’artista e della galleria Peola Simondi

Nella tela “Dormire con un occhio solo”, invece, è ben evidente l’associazione tra elementi orientaleggianti (il paesaggio e il velo sul capo della donna) e componenti più contemporanee (il Moncler e la caffettiera), il tutto avvolto da un’aura surrealista alla Dalì.


Chiara Baima Poma
Dormire con un occhio solo, 2023 gouache su tela, 51×150 cm
courtesy dell’artista e della galleria Peola Simondi

In “Testa fra le nuvole” è particolarmente evidente il richiamo delle icone tipiche del Medioevo, dove si prediligeva l’uso dell’oro per creare lo sfondo dal quale si stagliava il soggetto: ancora una volta, il proverbio è colto alla lettera dall’artista e tradotto visivamente attraverso una testa di donna circondata da nuvole rosacee.


Chiara Baima Poma
Testa fra le nuvole, 2023 gouache e cartapesta su legno
37×22 cm / 13,5×18 cm
courtesy dell’artista e della galleria Peola Simondi

Come si può facilmente evincere, i personaggi prediletti da Chiara Baima Poma sono di genere femminile, a suggerire una personificazione di se stessa nei lavori che realizza, un essere tutt’uno con la propria arte che, oltre a darle la possibilità di esternare pensieri e riflessioni, le permette di rifugiarsi in luoghi immaginari, frutto di una fantasia ricca di stimoli.

Galleria Peola Simondi
Via della Rocca, 29 – 10123 Torino
Chiara Baima Poma – Specchi per le allodole
Fino al 21 luglio 2023
Info: dal martedì al sabato, 15.00 – 19.00; mattino su appuntamento
peolasimondi.com