Benedetta Spalletti

Arte, mercato e pandemia: Benedetta Spalletti

Aperta a Pescara dai primi del 2000 e dal 2018 presente anche a Milano, la galleria Vistamare è uno di quegli spazi che, lavorando con artisti consolidati come Steinbach, Baumgarten, Anselmo o Kosuth e giovani emergenti come Polys Peslikas, che ha rappresentato Cipro alla 57esima Biennale di Venezia, attualmente in mostra nella sede di Pescara, è diventata nel tempo un punto di riferimento in un mercato in continua evoluzione. Di questo mercato, della sua trasformazione causa pandemia e di un’auspicabile, futura ripartenza abbiamo discusso, dopo i colloqui con Massimo De Carlo e Mario Cristiani, con Benedetta Spalletti, nipote di Ettore Spalletti, storica fondatrice della galleria.

Quale è, in questa “nuova normalità”, il ruolo della galleria intesa come spazio fisico accogliente e umano?
Avere un tempo “nuovo” per impostare in maniera diversa il rapporto con le persone, anche basato su un confronto personale che richiede un tempo dedicato. Nella difficoltà di questo momento abbiamo ritrovato un’idea dell’arte che si era un po’ persa dietro l’euforia delle fiere. Questo è sempre stato un credo per Vistamare e mi ha permesso di avere una galleria a Pescara in tutti questi anni.

Con che tipo di iniziative, anche culturali, coinvolgete il vostro pubblico? 
Tramite le Online Viewing Rooms e i social restiamo vicino ai nostri artisti e ai collezionisti. Abbiamo in programma una mostra da Vistamarestudio a Milano perché credo che in questo periodo difficile sia importante dare un segnale.

Molte fiere, italiane e internazionali, sono ancora congelate. Manifestazioni virtuali, o blended, sono un buon compromesso, o si dovrà continuare a far di necessità virtù, cercando di radicarsi in modo sempre più profondo nel proprio territorio? 
Al di là della pandemia per me e per Vistamare è sempre stato così, anche a discapito di una visibilità che è stata colmata con l’apertura di Vistamarestudio a Milano. Ho resistito per ben 18 anni con un grande credo a voler radicare la galleria sul territorio.

Come è cambiato il rapporto con i vostri artisti? 
Il nostro rapporto con gli artisti non è cambiato a causa della pandemia che rappresenta un momento che ha un inizio e una fine. 

E con le case d’asta, come vi relazionate? 
Da sempre cerchiamo una collaborazione, creando un fronte comune per difendere le opere dei nostri artisti.

Intravedete spiragli di collaborazione tra pubblico e privato? 
Sicuramente la collaborazione tra pubblico e privato è alla base di una creazione e anche di una crescita. Sono molto contenta dell’apertura di MAXXI L’Aquila, una nuova realtà museale per cui ho seguito insieme ad Ettore Spalletti la nascita e la genesi del suo lavoro pensato per questo luogo e sono certa che sarà possibile collaborare per rafforzare la realtà culturale del territorio. 

Prospettive future? 
Si avvicina una tappa per Vistamare che mi emoziona e mi porta indietro alla memoria tutti questi anni. Sto lavorando con una certa emozione alla mostra che aprirà a primavera inoltrata e che sugella i 20 anni di attività della galleria. Vorrei festeggiare non solo la galleria ma anche gli artisti che mi hanno permesso una crescita che mi ha portato alla realtà di oggi.