Veronica Bisesti, Strumento di misurazione (particolare) - Premio Conai. Foto Amedeo Benestante

Arte circolare

Al MAXXI la seconda edizione del premio Conai: Arte Circolare

“Nell’immaginare il futuro è più importante essere creativi che avere ragione” Andrea Geremicca Direttore EIIS spiega una visione opposta ad un futuro lineare e con un’unica inevitabile soluzione.

Una realtà caleidoscopica in cui le scelte infinitesimali operate nel singolo danno vita a risultanti diverse motiva la visione dei curatoti Marco Bassan e Ludovico Pratesi di spazio Taverna, nelle scelte operate nella mostra Arte Circolare, visitabile al MAXXI di Roma dal 12 Gennaio, promossa da CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi.

Erede, della tradizione italiana che affianca l’arte a marchi prestigiosi da Olivetti fino a Prada, Conai Consorzio Nazionale Imballaggi, ha invitato dieci artisti italiani delle ultime generazioni alla seconda edizione del premio Conai, per reinterpretare la sostenibilità ambientale in chiave artistica.

“L’arte contemporanea costituisce un importante veicolo di innovazione per la sua capacità di produrre visioni controintuitive e punti di vista laterali ma lungimiranti”, raccontano i curatori di Spazio Taverna

“Da tempo gli artisti si interrogano sulle questioni ambientali più urgenti portando all’attenzione del grande pubblico le sfide che la società deve affrontare per favorire uno sviluppo sostenibile sulla base dell’economia circolare.”

Una simbiosi tra economia, materiali ed arte basata sulla circolarità e sul pensiero di una concezione diversa del materiale che, nella sala del corner del MAXXI, trascende la sua natura di “scarto” e si eleva allo stato di opera.

“Le risposte alle sfide cui ci mette davanti il periodo che stiamo vivendo possono passare attraverso le strade più diverse”, commenta il presidente CONAI Luca Ruini, “Per raccontare l’economia circolare abbiamo bisogno di nuovi percorsi e nuove visioni”, come quelle dei dieci artisti in mostra: Ruth Beraha, Veronica Bisesti, Lucia Cantò, Federica Di Pietrantonio, Antonio Fiorentino, Valentina Furian, James Hillman, Lucas Memmola, Francis OffmanSerena Vestrucci che rappresentano, di fatto, possibili soluzioni e punti di vista inusuali per proporre nuove forme creative legate alle sfide del futuro.

Ruth Beraha

Davanti all’uroboro ad opera Ruth Beraha, vincitrice del premio Conai, si è assiste ad una metonimia in cui l’iconografia del serpente, ricettacolo della ciclicità della vita, fusione degli opposti e trasformazione dei materiali, viene ricostruito e reinterpretato attraverso i materiali stessi di cui è composto il simbolo alchemico. Frammenti e scarti di vetrate antiche si rigenerano intrecciando la moltitudine di storie di cui sono testimonianze per fondersi in un’unica opera, rappresentando materialmente ed operativamente l’ontologia di cui l’uroboro è archetipo.

Lo scarto, per le due menzionate d’onore del premio Conai, Federica di Pietrantonio e Lucia Cantò acquisisce valori e significanze diverse, il fil rouge che lega la mostra e le ricerche portate avanti dagli artisti si declina secondo le visioni intime e le necessità di ognuno, raccontando visivamente una questione fondamentale per la nostra contemporaneità.

Lucia Cantò, Sense of Urgency (V.F.G.R), 2022 Argilla cruda, Scotch telato, 150 x 150 cm Ph. Pierluigi Fabrizio

Lucia Cantò presenta una serie di calchi per impressione di antichi ex voto, trovati in diverse città D’Italia, lavorati con il recupero dell’argilla scartata nel suo studio. La volontà di rivitalizzare gli scarti è stato il primo passo per ri- attivare le antiche richieste celate dietro gli ex voto selezionati, mentre, la pittura di Federica di Pietrantonio è incentrata sul digitale: nella tela vengono raffigurati con colori brillanti frammenti di giochi di simulazione come The Sims, per porre l’attenzione ai possibili rischi legati alla sovrapproduzione visiva all’interno dei mondi digitali.

Federica Di Pietrantonio, Pecorella8085. Foto Eleonora Cerri

La sfida, lanciata da Spazio Taverna, non è quella di trovare soluzioni al riutilizzo dei materiali, compito che certamente non potrebbe essere assolto dagli artisti, ma piuttosto innestare nelle persone il pensiero di un nuovo approccio verso l’economia circolare attraverso opere fortemente concettuali e simboliche.

“Il passato è molto rassicurante, ma il futuro è l’unica direzione possibile” Renzo Piano.