Nasce a Milano, ma la sua origine è dalmata.
Suo nonno infatti, colpito come tanti da una delle tante, troppe conseguenze atroci che i conflitti portano con sé, preferì abbandonare ogni suo bene e la sua amata terra natia piuttosto che rinunciare al suo essere e sentirsi italiano. Ricominciò da zero, con tanto coraggio. Leonilde, cresciuta tra liberi pensatori, e scrittrice in erba, si considerava tanto brava nella scrittura quanto negata per il disegno, per cui pensava che il suo destino sarebbe stata la letteratura.
Il destino invece le riservò una vita a colori.
La sua esistenza è stata punteggiata da colpi di scena in cui la vis creativa emergendo, ha creato sconquassi a livello fisico ma alla fine é esplosa in tutta la sua forza.
L’operazione delle tonsille é stato il primo di questi appuntamenti. Un appuntamento doloroso, la sua operazione un calvario, soprattutto allora. Farfugliava nel delirio dovuto alla febbre altissima, che la sconvolse, ma la madre capì che voleva assolutamente avere sotto mano colori e fogli da disegno.
Tanti.
Una volta avuto quanto desiderava si chiuse in camera senza voler vedere nessuno.
Finalmente, dopo due giorni, la porta si apri… apparve questa ragazzina sfinita, sudata e scarmigliata, in un mare di disegni, che affermò convinta: questa è m… ma tra due anni farò la mia prima personale.
E cosi fu !
Grandi fermenti scuotevano la fine del millennio, e L C cercò di seguirli tutti.
Molto coinvolta nel movimento delle donne, in una Milano spumeggiante e piena di contraddizioni, collabora alla fondazione della Libreria delle Donne.
Frequenta assiduamente gli artisti di cui la Città é ricca. Suoi compagni nella Milano degli anni Sessanta Crippa, Baj, Fontana Enrico Baj, Lucio Fontana, Tancredi e Hsiao Chin divenne e suo padrino nell’arte. In seguito si aggiungeranno tra gli altri grazie ad un suo soggiorno romano Grazia Varisco e Carla Accardi. Con Dars e Grazia Chiesa iniziano le prime mostre e i primi incarichi, entra a vele spiegate nel mondo dell’arte, variegato affascinante, e pericoloso…ma trovò il modo di seguire anche Osho per poi lasciarlo alle prime avvisaglie di settarismo. Intanto decide di conoscersi meglio e si ritira a vivere in un bosco in Garfagnana per sei mesi. Si accosta alle tecniche orientali e spazia tra i diversi media, olio acrilici fluo vetro e altri materiali incompatibili l’uno con l’altro che tratta in maniera inedita.
Rispondendo ad un invito va negli States dove invece che due mesi si fermerà 5 anni. Al rientro si ritrova naturalmente nella Optical Art, tanto che un ottimo mercante le offre un contratto che lei romperà per mantenere la sua libertà creativa, rifiutandosi di abbandonare la ricerca che comportava inevitabilmente il cambiamento di soggetti e tecniche. Lasciò così i temi cari all’allora attento Fumagalli di Bergamo che aveva creato un mercato con l’optical geometrico.
La prima richiesta importante le arriva da Committenti come Costa Crociere che le affidano un magnifico incarico per la nuova ammiraglia Costa Magica. Le opere richieste sono 26, una per ognuna delle cabine VIP, ma ne prepara 30 per lasciare la massima libertà di scelta al Committente. Gliene resteranno 4 ed una è ancora presente nella sua collezione privata.
Seguirà AlcheraGroup e l’Alexander Museum Palace a Pesaro.
Diversi i privati che richiederanno il suo operato per godere dell’arte nelle proprie abitazioni, ma intanto i suoi incessanti studi la portano a percepire che il bello fa bene alla salute. Resta affascinata dai temi della Kabbala, e mai paga decide di approfondare lo studio dei colori grazie ad Aura-Soma.
Non si si è mai sottratta alle esperienze, i viaggi prima di tutto. Milano però esercitava il suo grande fascino su di lei, e non solo su di lei, e tornerà nella Città di Leonardo. Al suo magico approdo sul Naviglio Grande arriva davvero il mondo.