Arte Fiera 2025
Ugo Attardi, “Villa Borghese a Roma”, olio su tela, cm 85 x 100. Collezione Museum Bagheria.

Un’opera d’arte da collezione

L’opera d’arte prima ancora che bella deve essere interessante sotto l’aspetto semantico e narrativo; proprio come un libro, nel quale il contenuto è più importante della veste grafica.

Un tempo le collezioni d’arte erano appannaggio esclusivo delle famiglie colte, che in genere appartenevano all’aristocrazia o comunque a una classe benestante. Oggi, per fortuna, la ricchezza è diffusa, e le collezioni d’arte sono realizzate purtroppo anche da persone non sempre colte. Di conseguenza, ciò comporta che talvolta alcuni collezionisti non sappiano riconoscere il reale valore delle opere. 

Ad esempio, molti collezionisti moderni ritengono che l’importanza di un’opera d’arte sia legata al suo valore di mercato, piuttosto che al suo valore intrinseco, cioè culturale. Prendiamo ad esempio Renato Guttuso: i suoi nudi sono molto apprezzati e, per soddisfare la grande domanda, ne ha realizzati una quantità industriale, privando queste opere del privilegio dell’unicità. Piero Guccione, invece, era noto per le sue distese marine e anche se il Maestro non era prolifico quanto Guttuso, ne dipingeva uno dietro l’altro per soddisfare i collezionisti. Lo stesso si può dire per Attardi, con i suoi ponti di Roma o le donne somale, di Virgilio Guidi con l’Isola di San Giorgio a Venezia, o ancora di Mario Schifano con i Futuristi e di Giorgio de Chirico con i suoi cavalli.

Le opere d’arte basati su soggetti ripetuti sono meno interessanti perche la serialità ne riduce l’interesse, facendo venir meno il fascino dell’unicità.

Il motivo per cui un’opera esclusiva è più importante è presto detto: l’esclusività la rende immediatamente identificabile. Se nominiamo Guernica di Picasso o Fine di Dio di Fontana sappiamo esattamente di quali opere si tratta. Al contrario, se parliamo dei Futuristi di Schifano, di Half dollar di Angeli o dei nudi di Guttuso, non è chiaro a quale opera ci si riferisca. Inoltre, c’è una grande differenza tra ricevere da un’opera un messaggio originale e da un’altra ricevere un messaggio già conosciuto attraverso altre opere simili. Incoraggio quindi i collezionisti a privilegiare le opere  esclusive. Sebbene siano spesso meno richieste sul mercato, rispetto a quelle più volte riprodotte, queste opere, quando inizieremo a valutare l’arte per il merito e non per il meccanismo perverso del mercato speculativo, potrebbero riservarci grandi sorprese, come veder rivalutare notevolmente il loro valore e quindi il nostro capitale. 

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