Un tempo, un luogo. Racconti di fotografia

Un tempo, un luogo. Racconti di fotografia, a cura di Alessandra Mauro, un’antologia di undici racconti per la casa editrice Contrasto

La capacità di restituire puntualmente gli aspetti formali della realtà e al tempo stesso interrogarne i profili, definirne i contorni rendono la fotografia disciplina densa di ambiguità e fascinazione, nonché strumento di visione, reinterpretazione, narrazione.

È proprio tale natura complessa ad emergere nella recente pubblicazione della casa editrice Contrasto, dal titolo Un tempo, un luogo. Racconti di fotografia, a cura di Alessandra Mauro, un’antologia di undici racconti ad opera di altrettante grandi penne della letteratura. In quanto mezzo in grado di stravolgere prospettive, creare fratture nel consueto, suggerire possibili verità, la fotografia seduce non solo artisti visivi, ma anche scrittori e poeti che nel suo esercizio o analisi ne intuiscono il potenziale narrativo e la promessa di uno sguardo rinnovato. L’immagine fotografica, protagonista di tutti i racconti della raccolta, permea nel testo letterario in un perpetuo dialogo; i diversi autori presenti nell’antologia diventano così testimoni di diversi gradi e sfumature del sentire e vivere la fotografia attraverso visioni talvolta contrastanti che contribuiscono, nel loro accordo, ad indicare la complessità della disciplina e le sue risorse.

Seguendo l’ordine cronologico proposto dalla curatela, ad aprire l’edizione è Lewis Carroll; insegnante, scrittore, ma anche amante e sperimentatore dell’arte fotografica: nel suo testo pone l’accento proprio sul potenziale creativo della disciplina, capace di generare infinite, differenti suggestioni grazie alla manipolazione dell’immagine in camera oscura. Con Luigi Capuana è esplorato il lato più oscuro della fotografia che mostrando l’ombra di un passato ritenuto ormai estraneo ne rievoca i fantasmi; I’immagine diventa simulacro del già vissuto rendendolo al contempo più sfuggente e opprimente, generando suggestioni e ossessioni. Nel racconto di Arthur Conan Doyle, la fotografia riveste il ruolo del testimone, imprime indelebilmente l’istante rendendolo strumento di potere inoppugnabile. Virginia Woolf, fortemente legata al mondo della fotografia, ne mostra un ulteriore aspetto attraverso il racconto dell’attività di Julia Margaret Cameron, sua prozia; la nuova esperienza artistica si fa portavoce della modernità, ne testimonia l’entusiasmo e lo spirito d’innovazione, divenendone mezzo di comunicazione per eccellenza. In una simile accezione si mostra il fotografo narrato da Daphne Du Maurier, figura che suscita curiosità e interesse attraverso un’attività quasi alchemica, e i cui gesti e movimenti sembrano far parte di una sorta di danza della modernità. Protagonista del racconto di Italo Calvino è Antonino Paraggi cui è affidato il compito di rivelare le insidie dell’esercizio fotografico, prima fra tutte l’insolvibile promessa di preservare un’esistenza attraverso lo scatto e la conseguente caduta nella trappola dell’incessante bisogno di catturare immagini. Con Julio Cortàzar si manifesta l’indeterminatezza dell’immagine fotografica che racconta e testimonia, ma allo stesso tempo cela generando numerose possibili verità senza mai darne assoluta e univoca conferma. Per Eudora Welty la fotografia rappresenta l’opportunità necessaria per mutare prospettiva, ma anche occasione di narrazione e resoconto, di esser testimoni attivi della Storia, metronomo degli eventi. Nel racconto di Michel Tournier l’atto fotografico si rivela nel suo potenziale produttivo; non solo mera esecuzione formale, ma soprattutto esercizio attivo di creazione in grado, con totale dedizione e abnegazione dell’artista, di mutare persino la realtà tangibile. Proseguendo nella lettura, il testo di Raymond Carver ci narra di fotografia che diviene opportunità di riscatto, ridefinizione dell’io, riscrittura del trascorso. Giungiamo infine alla narrazione di Antonio Tabucchi, invenzione letteraria, simulata lettera di Hippolyte Bayard, autore di una delle primissime messinscene fotografiche usata come proiezione visibile del furore d’animo al mancato riconoscimento del suo contributo alla fotografia, dunque immagine come azione simbolica d’accusa.


Autori: AA.VV.
A cura di: Alessandra Mauro
Editore: Contrasto
Pubblicazione: 29/10/2020
Riferimento: 9788869658273
Formato: 16×22.4 cm
Pagine: 192
Fotografie: 3
Rilegatura: cartonato telato
Prezzo: 22,00 €