E’ stata presentata oggi la XV edizione del National Geographic Festival delle Scienze che quest’anno è intitolata “Ottimismo e Scienza”. Nonostante la drammaticità del momento attuale, quest’edizione non rinuncia al tema che avrebbe dovuto accompagnare gli appuntamenti primaverili della manifestazione, inquadrandolo da una diversa prospettiva.
Da lunedì 23 a domenica 29 novembre, la Pagina Facebook e il sito ufficiali del National Geographic Festival delle Scienzeospiteranno dialoghi, riflessioni e incontri pensati per dimostrare quanto e come la ricerca scientifica manifesti proprio oggi, in condizioni dominate da forti limitazioni personali e geografiche, il proprio carattere aperto, universale, privo di barriere, volto unicamente al bene comune. Nel corso degli oltre 130 eventi, 70 dei quali dedicati alle scuole, i 160 e più relatori coinvolti esploreranno i grandi temi dell’attualità per dimostrare e raccontare come progresso tecnologico, scientifico e sociale vadano di pari passo con una visione del presente saldamente ancorata al reale ma mai priva di fiducia nel futuro.
Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, con la partnership progettuale di Codice Edizioni, il National Geographic Festival delle Scienze è realizzato insieme a National Geographic, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, realizzato con ASI – Agenzia Spaziale Italiana e INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con la partecipazione delle Biblioteche di Roma e di Scuola dello Sport di sport e salute.
Partner scientifici del festival sono CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, ESA – Agenzia Spaziale Europea, Rete GARR, GSSI – Gran Sasso Science Institute, IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Planetario di Roma Capitale, e i partner culturali Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi, Wonderful Education e Future Education Modena, Casa degli Alfieri,Fablabforkids.
Fondamentaleper la realizzazione del Festivalè il supporto dei nostri Partner tra i quali Rolex è Main Partner, TIM Digital Partner, Enel Corporate Partner, Leonardo Educational Partner e Informa Sistemi come sponsor tecnico. Confermata la partnership con Radio3 Scienza che racconterà il Festival venerdì dalle 11.30 alle 12 e sabato dalle 10.50 alle 11.20 e dalle 16 alle 16.30. La manifestazione fa parte di Romarama, il programma culturale promosso da Roma Capitale.
Intrecciandosi con il percorso segnato in questi mesi dall’edizione Digital, iniziata il 20 giugno con il Solstizio di Scienza e proseguita con una serie di appuntamenti settimanali in diretta e in prima visione che ad oggi hanno raggiunto oltre 728.000 utenti su Facebook, il National Geographic Festival delle Scienze proporrà un programma articolato in sette macroaree – Pianeta, Società ed Economia, Universo e Spazio, Tecnologia e Innovazione, Cervello e Pensiero, Snodi della Scienza, Salute e Medicina – attraverso le quali esplorare i progressi compiuti e i traguardi ancora da raggiungere mantenendo un approccio equilibrato, resistente al pessimismo e impermeabile alle derive di un irresponsabile negazionismo. Dalla salute pubblica al riscaldamento globale, dalla sostenibilità energetica ed economica fino alle celebrazioni di importanti anniversari come il centenario Rodariano, a raccontare il proprio modo di vivere e vedere il futuro della società saranno alcuni tra i protagonisti del panorama scientifico, sportivo e culturale contemporaneo.
Tra i molti che incontreranno la vastissima platea virtuale attraverso sito e social, anche l’astronoma Sandra Savaglio, le campionesse Bebe Vio e Alessandra Sensini, professionisti impegnati nella politica e nel progresso sociale del calibro di Bina Venkataraman, Senior Advisor for Climate Change Innovation durante l’amministrazione Obama, Anja Langenbucher, direttrice europea della Bill & Melinda Gates Foundation, Krithi Karanth, Executive Director Centre for Wildlife Studies e Rolex Awards for Enterprise Laureate 2019, Francesco Sauro, Esploratore, speleologo e Rolex Awards for Enterprise Young Laureate 2014 e nomi di spicco nel mondo della scienza come i neuroscienziati Stanislas Dehaene e Christoph W. Korn, gli psicologi Geoffrey Beattie e Suzanne Segerstrom e il matematico Marcus Du Sautoy.
Nel proprio viaggio, il National Geographic Festival delle Scienze avrà come guide esperti di discipline diverse, tutti impegnati in un ventaglio di suggestioni che non tralascia nessun argomento. Scrittori come Will Eaves e Nell Freudenberger, giornalisti, ricercatori come il biologo Ethan Bier, che promette di “sradicare la malaria” e molti altri professionisti del mondo scientifico e culturale nelle sue più ampie declinazioni. Insieme a loro, affronteremo il binomio tematico centrale di questa edizione mettendo l’accento sull’impegno e la passione necessari al raggiungimento di grandi imprese sportive e speciali collaborazioni scientifiche (con Gihan Kamel e Gabriella Arrigo), passando per riflessioni su temi cruciali come i cambiamenti climatici e la sostenibilità della ricerca, la salute terrestre e quella dell’Universo, i legami tra scienza e democrazia (con Philippe Kourilsky e Mauro Magatti) e quelli tra progresso e ottimismo (con Mario De Caro, Telmo Pievani, Daniel Stoljar), tutti affrontati senza perdere mai di vista l’importanza di un approccio serio, sereno e positivo nella definizione e risoluzione di ogni problema.
Sul confine tra scienza e arte, non mancheranno neanche quest’anno le mostre, ben 7 in formato digitale, mentre una novità è rappresentata dall’ampio programma educational interamente digitale che porterà bambini e ragazzi a scoprire qualcosa in più sul nostro Universo, le leggi che lo regolano e le stupefacenti innovazioni che ci aiutano a sondarne i misteri, guidati da esperti ogni volta diversi. Tutti gli incontri possono essere prenotati dai docenti scrivendo a educational@musicaperroma.it.
MOSTRE
Anche nel campo della scienza può esser vero il detto popolare per cui “un’immagine vale più di mille parole”. Soprattutto se le immagini in questione sono quelle delle mostre che, insieme agli exhibit, arricchiscono l’offerta del National Geographic Festival delle Scienze. Un modo insolito per continuare l’esplorazione del nostro meraviglioso pianeta spaziando tra le bellezze degli ambienti naturali più remoti fino alle innovazioni tecnologiche e ai grandi protagonisti che ne hanno segnato la storia.
Accade così che si possa spaziare tra presente e passato, ripercorrendo la storia della Valle del Belice grazie a Belice punto zero (a cura di INGV, Accademia di Belle Arti di Palermo e Università di Catania) che a partire dall’omonimo libro traccia un percorso forte e concreto sulle cause che provocano i terremoti e invita alla riflessione circa la cultura della prevenzione, o addentrandosi nella più stringente attualità grazie alla mostra fotografica Non siamo eroi, realizzata da Maki Galimberti in collaborazione con Humanitas, presentata in occasione del Festival in edizione digitale e allestita nei prossimi mesi all’interno dell’Auditorium, appena sarà consentita una fruizione sicura dal punto di vista sanitario.
Immagini in cui a raccontare una storia sono proprio coloro che l’hanno vissuta in prima persona, come le protagoniste femminili delle esposizioni dedicate al ruolo delle donne nel campo della scienza: Una vita da scienziata, mostra fotografica di Gerarld Bruneau ideata, curata e prodotta da Fondazione Bracco, che presenta volti e competenze di grandi scienziate italiane protagoniste del progetto “100 donne contro gli stereotipi”, nato per valorizzare l’expertise femminile in settori percepiti ancora come dominio maschile; Women. Un mondo in cambiamento, che celebra i risultati raggiunti nel campo della parità di genere attraverso gli scatti di grandi reporter della National Geographic Society che danno vita a una galleria di sei immagini rappresentative di altrettante sezioni e Becoming Jane Goodall, sulla leggendaria etologa e antropologa inglese, entrambe a cura di National Geographic Society; Le donne della NASA, a cura del National Women’s History Museum. Inoltre, il National Geographic Festival delle Scienze ospita la campagna di comunicazione Manifesti d’artista. 1522 – Roma per le donne, promossa da Roma Capitale, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità e Fondazione Musica per Roma, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre 2020. Il progetto, realizzato in collaborazione con Zètema Progetto Cultura srl, intende sensibilizzare sul tema della violenza maschile sulle donne, promuovendo il circuito dei servizi antiviolenza comunali collegati al 1522, il numero telefonico nazionale gratuito e attivo h24 per le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Obiettivo della campagna è comunicare la concreta possibilità del superamento della condizione di violenza e ridefinirne l’immaginario collettivo, scardinandolo dalla vittimizzazione e affermando messaggi positivi di empowerment e di autodeterminazione. A realizzare le immagini, pensate per gli impianti di affissione di Roma Capitale, sono stati gli studenti e le studentesse di arte visiva delle Scuole e Accademie di Arte di Roma invitati a mettere a disposizione la loro creatività tramite una call. Le opere proposte, selezionate da un’apposita commissione, sono diventate le immagini della campagna di comunicazione Manifesti d’artista. 1522 – Roma per le donne la cui mostra sarà ospitata dall’Auditorium Parco della Musica dal 6 dicembre prossimo.
Gli appuntamenti saranno disponibili su:
Pagina Facebook e sito ufficiali del National Geographic Festival delle Scienze
www.ngfestivaldellescienze.com
https://www.facebook.com/NationalGeographicFestivaldelleScienze
https://www.youtube.com/c/AuditoriumTV