Il progetto
Ultravioletto è un progetto artistico che unisce arte ed impresa, realtà capaci di tradurre il presente per anticipare il futuro.
Ultravioletto è stato ideato nel 2020 dalla volontà di sostenere e promuovere il lavoro di giovani artisti italiani la cui produzione artistica è stata rallentata o frenata dalla pandemia.
Il progetto si configura come una residenza di breve durata in cui l’artista viene ospitato all’interno degli spazi aziendali per conoscere e sperimentare know how, materiali e prodotti dell’azienda al fine di realizzare due opere: una destinata all’artista e una all’azienda.
Ultravioletto coinvolge le aziende più attente e innovative e promuove le ricerche artistiche più interessanti del panorama nazionale; l’artista ha così l’opportunità di conoscere l’expertise ed i materiali aziendali e l’azienda di raccontarsi in modo unico attraverso un’opera d’arte contemporanea.
- La prima residenza: Federico Cantale x VENETIAN GOLD
Protagonisti: l’artista Federico Cantale e VENETIAN GOLD azienda che fonda le sue radici nell’amore e nella cura per la pietra naturale esaltandone bellezza e unicità.
VENETIAN GOLD, costola dell’azienda Ca’ D’ORO S.p.a, è guidata da Margherita Andreola e vanta una squadra di artigiani e professionisti altamente specializzati, impegnati dall’estrazione dei blocchi di materia, alla loro selezione e trasformazione; dal taglio alla posa; dalla progettazione alla spedizione, in prima linea anche per confezionare servizi di assistenza su misura. L’azienda ha sedi a San Giorgio di Nogaro, (Ud), Cavaion Veronese (Vr), Carrara (Ms) e Conegliano (Tv).
Federico Cantale (Legnano, 1996) artista prevalentemente scultoreo, si alimenta di suggestioni quotidiane combinate con intuizioni innescate dai paradigmi della storia umana; grazie ad una progettazione esplosiva, l’artista dà forma ad enigmi visivi al contempo familiari e perturbanti.
L’opera
Felina, 2021
Attratto dall’aura di mistero e familiarità che avvolge la figura del gatto, Federico Cantale ha dato vita ad un’opera che fonde immaginazione e storia in cui convergono elementi biografici e linee caratteristiche dell’azienda con cui ha lavorato.
Per la realizzazione dell’opera l’artista si è ispirato ai materiali e all’expertise aziendale, realtà specializzata nel reperimento e lavorazione di lastre di pietra naturale.
La raffinatezza dell’opera, un gatto sensuale ed altero, è valorizzata dalla scelta del materiale: un elegante granito Fantastic Black proveniente dallo Zimbabwe, materiale esclusivo dell’azienda che lo lavora internamente nei suoi siti produttivi, dal blocco alla lastra.
Avvalendosi delle lavorazioni aziendali, l’opera sboccia in una modulazione che gioca con la composizione di lastre differenti: le curve di ogni modulo di pietra si ricongiungono, concatenandosi, sino a creare una geometria labirintica che cattura magneticamente l’osservatore.
Federico Cantale ammira, con un pizzico d’invidia, la capacità d’attesa del gatto, il suo stare nel presente estraniandosi dalle frenesie del quotidiano. Proprio questa caratteristica, insieme all’eleganza, alla magia ed al simbolismo associate al felino, hanno portato le più grandi civiltà a mummificarlo e venerarlo; in questa linea del tempo la rappresentazione del gatto si inserisce come figura imperturbabile e paziente capace di attraversare un ventaglio di epoche storiche differenti.
- La seconda residenza: Giulia Poppi x Plastopiave
Protagonisti: l’artista Giulia Poppi e Plastopiave Srl, azienda leader nel settore dei contenitori in plastica.
Plastopiave Srl, leader italiano nella produzione di contenitori in plastica nasce a Conegliano nel 1961. L’azienda realizza una vasta gamma di flaconi, barattoli e taniche per tutti i principali settori merceologici – cosmetico, alimentare, farmaceutico, chimico – anche con un elevato grado di personalizzazione (serigrafia, etichettatura, stampi su misura).
Il lavoro di Giulia Poppi (Modena, 1992), è sensuale e materico, capace di generare sensazioni corporee e tattili grazie all’utilizzo di materiali sintetici e luci. La fisicità delle opere di Giulia Poppi spesso dialoga con l’ambiente che le ospita, modificando la sensualità dello spazio in cui si inseriscono e giocando con la percezione del pubblico, innescando curiosità ed attrazione.
L’opera
Sffsssshh, 2021
Trovando nel materiale plastico elementi ricorrenti della sua ricerca quali trasparenza e luce, l’artista ha dato vita ad un’installazione ambientale appositamente creata per gli spazi aziendali.
Affascinata dalla preziosità e al contempo dalla grande malleabilità dei granuli plastici, materiale che l’azienda lavora per realizzare la sua vasta gamma di contenitori, l’artista ha trasformato 10 kg di granuli di PETG vergine in una superficie organica vibrante, capace di restituire all’osservatore leggerezza e luminosità.
Le suggestioni dell’artista si basano sulla relazione tra sintetico e organico, artificiale e naturale, che Poppi combina in un’installazione che prende vita e muta continuamente grazie alle diverse incidenze di luce e grazie ai molteplici punti di vista in cui l’opera può essere ammirata.
Diramandosi e avviluppandosi lungo la scala degli uffici dell’azienda, l’installazione dialoga con l’ambiente diventando parte stessa della struttura sino a sbocciare, aprendosi nell’aria.
L’onomatopea scelta per il titolo, Sffsssshh, è un invito che l’artista lancia all’osservatore: lasciarsi trasportare dalla propria sensibilità e dalla grande potenza del materiale che suggerisce forme sensuali e dinamiche come quelle di un corallo, di una nuvola, della panna spray, del ghiaccio posato sulle fronde di un albero, della spuma del mare..