Laura Pugno, Abendland, 2023, stampa a getto d'inchiorstro fine art, 35,5x38 cm_ courtesy dell'artista e della Galleria Peola Simondi.

Simbiosi – Le interconnesse trame dei funghi

La galleria torinese Peola Simondi ospita SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi con le opere di Laura Pugno, Takashi Homma, Flaminia Veronesi e Claudia Losi, inaugurando la prima edizione del format Post Scriptum. La mostra è visitabile fino al 5 novembre 2023.

Dallo scorso settembre 2023 la galleria Peola Simondi, fondata nel 1989 da Alberto Peola, è diretta unicamente da Francesca Simondi. Per celebrare questo passaggio di rinascita tra continuità e rinnovamento, nasce Post Scriptum, un format dedicato agli artisti. Ogni settembre la galleria ospiterà l’inaugurazione di una mostra collettiva curata in collaborazione con un artista prescelto, il quale a sua volta inviterà a partecipare altri artisti. Per questa occasione l’artista designata Laura Pugno (Trivero, 1975) ha invitato Takashi Homma, Claudia Losi e Flaminia Veronesi. SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, è una mostra dedicata interamente alle connessioni che questi esseri viventi creano con il nostro Pianeta.

Il regno dei funghi ottiene il suo riconoscimento nel 1817 dal botanico Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck (1776-1858) e comprende milioni di specie diverse. Questi organismi viventi sono capaci di colonizzare ogni tipo di ambiente, dalla fossa oceanica alle regioni glaciali dell’emisfero boreale. Alcuni di loro sono così resilienti da riuscire a sopravvivere in zone altamente contaminate, nutrendosi di radiazioni nucleari. Takashi Homma (Tokyo, 1962) crea la serie fotografica Mushroom from the forest (2011) documentando la loro presenza nelle foreste intorno Fukushima, appena dopo il disastro del 2011. Queste tipologie di funghi diventano gli esseri perfetti per abitare territori radioattivi, approfittando della stoltezza del genere umano per conquistare il proprio posto sul pianeta. Le fotografie stimolano perturbanti riflessioni sulla caducità dell’esistenza umana.

SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, particolare della mostra.

È da questo sentimento di precarietà, nato dalla consapevolezza del fallimento umano, che nasce Abendland (2023), la terra del tramonto. Lo spazio espositivo è stravolto in un percorso che obbliga lo spettatore ad interfacciarsi con la prima opera di Laura Pugno. La fotografia è collocata in fondo al lungo corridoio, illuminata dal basso da un neon verde che attira l’attenzione. Ispirata dal poema filmico del regista Nikolaus Geyrhalter (Vienna, 1972), rappresenta un paesaggio in cui il sole in transito si nasconde dietro ad una piccola selva di piante che ricordano miceli, ovvero i corpi dei funghi.

SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, 2023, particolare della mostra.

Da qui il percorso si svincola dalla volontà dei curatori e biforcandosi in due sale chiede al visitatore di scegliere. Sembra trattarsi di una metafora contro il radicato atteggiamento di accettazione passiva degli eventi, tipico degli esseri umani. Infatti, in genere, anziché prevenire i danni si trovano soluzioni per rimediare, quando ormai è troppo tardi. Laura Pugno crea la serie Sintomo (2023) composta da tre fotografie che ritraggono paesaggi invernali catturati da una vista aerea ma parzialmente mascherati da una coltre grigio fumo. L’artista ha applicato al centro dell’immagine uno strato di una crema realizzata con la cosmetologa e farmacista Cristina Portinaro, un composto realizzato con gli estratti del fungo tremella dalle proprietà anti-inquinamento. Laddove è stata applicata la crema, l’immagine è visibile. Sintomo riflette l’incapacità degli esseri umani di trovare una reale soluzione contro l’inquinamento.

SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, 2023, particolare della mostra.

Flaminia Veronesi (Milano, 1986) omaggia il regno dei fungi rappresentando in plastilina una dea madre fungina di cobalto dai numerosi volti e seni che sgorgano filamenti verdi di micelio. La creatura sorge solenne, sorretta da grandi mani che poggiano sul terreno. Seppur le piccole dimensioni è capace di trasportare spiritualmente il visitatore nel regno dei funghi, idealizzato come un luogo in cui gli esseri viventi sono strettamente connessi. Come micelio, noi multipli uniti (2023) è una seconda scultura di plastilina polimerica rossa creata da Flaminia Veronesi, accompagnata da tre acquarelli della stessa tonalità, raffiguranti un intreccio di corpi di esseri umani, uniti idealmente come i corpi dei funghi.

SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, 2023, particolare della mostra.

Il perimetro dello spazio espositivo di tutte le sale è stato allestito con una mensola in legno che regge le opere allo stesso livello, annientando ogni gerarchia. Nonostante ciò si impone Rosa (2023), un grande quadro dai colori accessi rappresentante la rosea cosmogonia di un nuovo mondo. Flaminia Veronesi dipinge grovigli di piante fiorite radicati in celesti driadi adagiate accanto ad un variopinto bestiario che include piccoli diavoli, ibridi marini e animali mitologici. Al centro del dipinto si snoda un arcobaleno tenue cavalcato da tre cavalli bianchi. Sopra le loro teste centauri, angeli, demoni e creature magiche fluttuano nel cielo rosato sovvertendo il consueto equilibrio tra cielo e inferi.

SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, 2023, particolare della mostra.

Su quella scala salirono le mie parole (2013) è l’installazione di Claudia Losi (Piacenza, 1971), una scala di legno ricoperta di grafite su cui idealmente potremmo lasciare le nostre impronte. Piccole sculture di funghi ibridi composti da vegetali, animali ed elementi rocciosi in perfetta simbiosi spuntano sui gradini e ai piedi della scala. L’opera diventa una metafora di come, afferma Francesca Simondi “l’incredibile mondo dei funghi può infondere un segno in ognuno di noi, divenendo fonte d’ispirazione per rivoluzionare il nostro modo di vivere e di relazionarci con l’altro”.

SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, 2023, particolare della mostra.

I licheni sono un esempio di organismi simbionti per eccellenza poiché sono un incrocio di alghe e funghi. Claudia Losi ricama su tessuto i licheni ricostruendo i micro paesaggi fungini in movimento che ha osservato durante i suoi viaggi. Le Tavole vegetali (1995-2023) sono delicati ornamenti di sottobosco che rappresentano l’adattamento e la stabilità di specie che seppur diverse sono in perfetta interrelazione, così da garantire la propria sopravvivenza.

SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, 2023, particolare della mostra.

Morfologie celesti (2023) è un’opera di Laura Pugno ideata in collaborazione con i i biologi Erica Lumini e Samuele Voyron. Corpi di funghi, miceli, immersi nella resina dentro un plexiglass ricreano la visione di un cielo notturno cosparso di stelle che sembra vegliare su di noi. Durante la scorsa giornata del contemporaneo, negli spazi della galleria, Laura Pugno e Samuele Voyron hanno offerto al pubblico un dialogo tra arte e scienza. L’artista e lo scienziato sono giunti insieme alla consapevolezza che l’arte usa le scoperte scientifiche per sviluppare nuove tematiche affascinanti in chiave artistica e allo stesso modo la scienza può avere bisogno dell’arte come propria alleata per ampliare i confini dell’immaginazione.

SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, 2023, particolare della mostra.