REALITY. Pensavo fosse un bad trip, invece era la realtà

REALITY è il progetto di NONE collective ideato per Cosmo, nuovo spazio pluridisciplinare nato a Roma e diretto da Zaelia Bishop. Una indagine, questa, estesa sino al 29 maggio e volta alla relazione tra mitologia ancestrale e mitologia del nuovo quotidiano, perturbante ed interrogativo.

Reality. Da quando il reale ha assunto forme di dubbia verità, l’inganno e l’equivoco appaiono sempre più un elemento perturbante, o meglio, fattore in grado di spostare il gradiente di lettura ed interpretazione del reale, in modo compulsivo.

L’Arte, dal canto suo, non può non interrogarsi su tale distopia e ciò è accaduto nel nuovo spazio romano Cosmo, diretto da Zaelia Bishop; qui, sino al 29 maggio, il progetto REALITY ideato da NONE collective indaga le dinamiche dell’umanità del nostro tempo secondo una scansione data dalle diarchie finzione VS realtà, umano VS artificiale, naturale VS digitale.

La mostra, di fatto una installazione ambientale site specific e profondamente immersiva, genera i meccanismi sperimentali messi in campo da Cosmo con una ricerca di NONE collective di continua tensione in cui la mescolanza tra nuovi riti digitali e miti della classicità si fondono in maniera inusitata, lasciando ‘storditi davanti a uno scenario visivo e sonoro accecante e violento’, si legge nel comunicato ufficiale.

REALITY porta in scena una sorta di itinerario che si dipana nello spazio di Cosmo dove, nella prima sala il rimando è al Mito della caverna di Platone; qui, difatti, ‘come sospesa, una sfera di luce calda che evoca il sole, viene celata dalla fitta nebbia e dalle potenti luci stroboscopiche che rendono quasi impossibile la vista’.

L’eco del prigioniero narrato da Platone, innervato nei paradigmi della nostra società, mostra un uomo che, dinanzi al Sole, per la prima volta, ha gli occhi sanguinanti dall’abbacinante luce solare. Il percorso. poi, continua, inabissandosi verso un angusto luogo, che appare come una grotta ed era un rifugio antiaereo durante la II Guerra Mondiale. Qui giace un’opera che ritrae un corpo umano, con una grande testa ed un solo occhio, un moderno Polifemo che tenta di difendersi da uno schermo digitale sospeso in verticale e che, in verità, sta per schiacciarlo.

Se il ricordo al mito e a personaggi come Polifemo è pratica ricorrente per i tre artisti di NONE collective, ecco che Essi decifrano anche con parole una sorta di manifesto concettuale, scrivendo quanto segue:

SCHIACCIATO DA UNO SCHERMO L’UNIVERSO NELLA GROTTA IL CHIASSO DELLA SOLITUDINE PRIGIONIERO DELL’INGANNO ESPLODO DI NULLA HO VISTO LA REALITY

FUORI DALLA GROTTA BRUCIA L’ARIA SI AFFOGA NELLA LUCE LA VERITÀ MI FA MALE

TORNO NELLA GROTTA RACCONTO CIÒ CHE HO VISTO NESSUNO CI VUOLE CREDERE IL PROCESSO ALLA SINCERITÀ NON VOGLIO PIÙ USCIRE E SU DI ME IL PESO DEL MONDO  

Lo spazio di Cosmo, manipolato filosoficamente e trasformatosi in una grotta ancestrale ex post, abitato anche da una presenza sonora decisiva, gemma una forte tensione, un costante bilico che pone l’umanità tra due poli, quello del desiderio e quello della dipendenza, in una continua evocazione di rimandi che giungono da un passato recente, che ancora insiste nella nostra mente, recante le devastazioni di una iperconnessione costante che dura dal 2020, mentre le cicatrici invisibili dei lockdown sono rimaste indelebili seppur non ancora chiarite al nostro inconscio.

REALITY. Pensavo fosse un bad trip, invece era la realtà. Cosa ne sarà poi?

REALITY percorso immersivo di NONE collective

Apertura al pubblico dal 7 al 29 maggio (tutti i giorni, ore 15:00 / 22:00)

Cosmo, Piazza di Sant’Apollonia, 13 – 00153 Roma

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.