Diverse volte mi è capitato di incontrare nelle fiere d’arte Oscar Damiani, calciatore degli anni ’70-’80 poi divenuto procuratore di grandi campioni tra cui quattro “Palloni d’oro”: Jean-Pierre Papin, George Weah, Zinédine Zidane e Andrij Shevchenko.
Personaggio di rara eleganza – sopratutto se paragonato ai numeri 7 odierni – da anni frequenta il mondo dell’arte contemporanea collezionando un discreto numero di opere che ritroviamo nel bellissimo volume, curato da Angela Faravelli con testi di Alberto Cerruti, che può essere definito come il catalogo biografico di un raffinato e appassionato collezionista.
Il racconto si dipana attraverso 7 capitoli, come il numero della sua maglia da giocatore, che intrecciano il percorso professionale con la sua grande passione: il collezionismo.

tempera su cartone, 24×19 cm
Collezione Oscar Giuseppe Damiani, Milano
Foto Alessio e Stefano Gilardi, Lecco
Damiani si è avvicinato al mondo dell’arte acquistando, a soli 19 anni, un’opera molto distante dal solare sorriso del numero 7 di Juventus, Napoli e Milan per citarne alcune, scegliendo istintivamente una vanitas di Mario Sironi.
È interessante notare, facendo un parallelo tra il mondo del calcio e quello dell’arte, come nel 1974, quando Damiani firmava per la Juventus, nasceva uno dei suoi artisti preferiti che sarebbe diventato poi anche suo grande amico: Giuseppe Stampone.

Collezione Oscar Giuseppe Damiani, Milano Foto Alessio e Stefano Gilardi, Lecco
Per l’ex-calciatore/collezionista Stampone ha pensato e realizzato appositamente tante opere personalizzate in cui ha saputo combinare diversi aspetti della sua carriera calcistica a partire dagli esordi sui campi da calcio nel periodo giovanile, caratterizzati da pomeriggi in cui si giocava al calcio balilla con gli amici e da partite solitarie al flipper meccanico – da cui deriva il suo soprannome che gli ha affibbiato Gianni Invernizzi perché diceva che in campo si muoveva con un doppio passo da destra a sinistra e viceversa, proprio come quei funghetti del flipper che fanno rimbalzare le palline mentre scendono.
Il sorriso, la parlantina e la personalità solare di Oscar Damiani gli hanno permesso, durante i suoi 50 anni da collezionista militante, di conquistare il mondo dell’arte; così è diventato grande amico di importanti galleristi come Lia Rumma, dalla quale ha acquistato da Alfredo Jaar a Vanessa Beecroft, da Ettore Spalletti a Joseph Kosuth, da Haim Steinbach a William Kentridge, da Clegg & Guttmann ad Anselm Kiefer ed altri ancora.
Inoltre anche la Galleria Mazzoleni è per Damiani un importante punto di riferimento nel campo dell’arte contemporanea guidata da Gianni e Anna Pia, insieme ai loro figli Davide e Luigi, degli amici con cui ha condiviso piacevoli momenti durante le estati nelle rispettive case di vacanza in Costa Azzurra e dai quali ha potuto comperare opere di grandi maestri come Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani.
Dunque il collezionismo di Oscar Damiani diviene un luogo di incontri e scambi dove si intrecciano e contaminano visioni e percezioni, dove oltre agli oggetti vi sono soprattutto relazioni e incontri, ricordi e curiosità.

Collezione Oscar Giuseppe Damiani, Milano Foto Alessio e Stefano Gilardi, Lecco
Oscar Damiani
L’arte nel pallone
CURATELA: Angela Faravelli
TESTI: Alberto Cerruti, Angela Faravelli
EDITORE: Chimera Editore, Milano
ANNO: novembre 2020
PAGINE: 186 (immagini colore)
ISBN: 978-88-99169-11-4