L’installazione site-specific Viral Human è stata fruibile sull’app MiRNArte sino a domenica 16 luglio e si poneva all’interno dell’ampio progetto “Arte Pubblica e Metaverso. Prima esposizione virtuale sull’isola di Venezia”.
Lo spettatore, dunque, intraprendeva un entusiasmante viaggio sonoro attraverso gli edifici della Serenissima, che furono protagonisti di eventi grigi durante l’epidemia di peste bubbonica del 1575-77, e dei fatti che si sono susseguiti durante e dopo la pandemia da Covid-19. I documenti resi noti da Paolo Preto in “Peste e società a Venezia nel 1576”, tra i quali spiccano “I novi avisi di Venetia” dedicati dal notaio Rocco Benedetti all’illustre nobile veneziano Giacomo Foscarini, hanno rivestito un ruolo prezioso per la ricerca artistica di Sara Grilli.
Il percorso di visita si sviluppava come un’avvincente caccia al tesoro. Una vera e propria navigazione terrestre guidata non solo da coordinate geolocalizzate su una mappa ma anche da personaggi enigmatici, fra i quali gli speziali, i medici e i pizzigamorti. Queste figure misteriose accompagnavano i visitatori nella città tardo rinascimentale che deve far fronte a questioni profonde come la fede, la salute e la morte.
Grazie all’utilizzo di tecnologie audio 3D, il fruitore si immergeva in un monologo coinvolgente che si manifestava attraverso il linguaggio, il suono e l’ascolto, dando vita a esperienze artistiche multidimensionali e nuove prospettive sulla realtà. Inoltre, le voci di due epoche messe a confronto venivano arricchite dalle intime testimonianze di persone provenienti dai quattro principali continenti tramite 90 secondi di registrazione audio.
Da lunedì 17 luglio prende il via l’ultima tappa del progetto Viral Human. Con il supporto dello studio di produzione multimediale Creative Motion, MiRNArte ha promosso l’iniziativa tenendo fede alla sua missione: osservare l’animo di un mondo in costante mutamento. Artisti e creativi collaborano nella produzione e nello sviluppo di progetti di arte contemporanea all’interno di un collettivo il cui fine è quello di creare una rete di professionisti che sappiano valorizzare il patrimonio artistico-culturale italiano e non solo.
Negli scorsi mesi l’organizzazione ha lanciato il bando “Arte pubblica e Metaverso”, al quale hanno aderito artisti e musicisti provenienti da diverse parti del mondo. Tra tutte le opere di arti visive e musica contemporanea raccolte dalla commissione ne sono state scelte sessantotto. I lavori verranno ospitati sino al 2 novembre sempre sull’applicazione mobile MiRNArte. Inoltre, agli artisti sarà offerta la possibilità di divenire parte integrante di una mostra collettiva internazionale all’interno dell’installazione di Sara Grilli.
Successivamente, MiRNArte effettuerà un’ulteriore selezione di trenta artisti che saranno poi seguiti nella creazione e vendita di altrettanti NFT da Cryptoartitalia. La startup stessa, Cryptoartitalia, parteciperà all’interno di “Arte pubblica e Metaverso” con la sezione “Ombre d’arte”, in cui 13 artisti in concorso (tra cui Andrea Crespi e Alessandro dell’Aquila) esporranno le proprie opere nell’applicazione, vicino al campanile di San Marco. “Ombra d’arte” è un simbolo di socialità, resistenza e rinascita, che mira a mettere in luce il costante impegno dei pionieri di questo movimento artistico. Si contribuisce alla creazione di un nuovo orizzonte in cui il virtuale si integrerà sempre di più con il concetto tradizionale di realtà.
Il 16 novembre una giuria composta da illustri personalità, tra cui il noto artista Fabrizio Plessi, il compositore e direttore d’orchestra Carlo Boccadoro, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia Riccardo Caldura, il direttore del Conservatorio di musica “Benedetto Marcello” Roberto Gottipavero, conferirà i premi finali ai primi tre artisti classificati.
Ma non è finita! I trenta finalisti saranno poi coinvolti in una mostra conclusiva curata dal direttore artistico Pier Paolo Scelsi e allestita negli spazi del CREA Cantieri del Contemporaneo alla Giudecca, dal 30 novembre al 30 dicembre.
I confini del mondo fisico con quello digitale stanno diventando sempre più liquidi, così anche lo spazio ne risulta mutato in maniera permanente, Questa trasformazione dà vita a un nuovo ambiente conosciuto come “onlife”, una sfera in cui il metaverso si fonde con lo spazio reale. L’arte, grazie alla musica, alla tecnologia e alle diverse forme di espressione culturale, diventa generatrice di nuovi modelli ed esperienze.