Ad lib. Future Humanity – Our Shared Planet, 2018, curated by Lee Daehyung, Qiu Zhijie, Martin Honzik, Hyundai Motorstudio, Beijing (PRC)

Michele Spanghero | Ad libitum

La seconda personale dell’artista italiano Michele Spanghero viene ospitata all’interno dello spazio parigino della Galleria Alberta Pane. Nel corso della mostra, lo spettatore potrà osservare le armoniose e rassicuranti sculture sonore dell’artista.

La Galleria Alberta Pane è lieta di presentare Ad libitum, la seconda mostra personale dell’artista italiano Michele Spanghero nel suo spazio parigino. Il titolo della mostra fa riferimento al nome della scultura sonora Ad lib., abbreviazione dell’espressione latina Ad libitum, che generalmente si riferisce alla libertà personale di agire secondo il proprio giudizio in un dato contesto.

La mostra presenta una scultura sonora composta da una macchina che respira e un insieme di canne d’organo che suonano un accordo musicale. La scultura vuole fare riferimento alla situazione delle persone che soffrono di gravi problemi di salute e che vedono la propria sopravvivenza legata a un respiratore, mettendo in discussione i limiti che gli uomini delegano alla tecnologia. La scultura è circondata da una serie di disegni preparatori e la mostra è accompagnata da un testo critico di Dominique Moulon.

Le forme delle sculture sonore di Michele Spanghero sono armoniose tanto quanto le note che ripetono simultaneamente fino a quando il pubblico non è pienamente soddisfatto. Le diverse versioni di Ad lib. hanno anche in comune l’essere ritmati sulla respirazione umana. Inesorabilmente, finiscono per trascinarci in un respiro comune. Gli spettatori di una simile scultura del vento sintonizzano il loro respiro nell’esperienza inconscia che fanno collettivamente di ciò che è anche uno strumento. Rallentando il nostro ritmo biologico, questa scultura-strumento, un po’ letteralmente all’incrocio tra le arti visive e quelle del arti dello spettacolo, ci calma al punto da rassicurarci.

Se c’è un momento in cui abbiamo bisogno collettivamente di essere placati, rassicurati, è davvero il momento di questa pandemia che ci colpisce tutti in vari modi. E ricordiamo che nella primavera del 2020 molte aziende hanno temporaneamente interrotto la loro normale produzione per progettare i respiratori artificiali che mancavano gravemente nelle unità di terapia intensiva dei nostri ospedali. La nostra esperienza individuale o collettiva di Ad lib. si rafforza oggi, in questo nuovo mondo che sta emergendo. Lo strumento-scultura dalla partitura unica che si è rivelato all’artista italiano molto prima di questa pandemia è oggi ancora più contemporaneo. Ieri abbiamo osservato soprattutto le canne d’organo, i cui suoni evocano il sacro, oggi ci concentriamo sui respiratori artificiali che hanno salvato tante vite. Quando da un simile assemblaggio nella sfera dell’arte – una sfera per noi più che mai essenziale – emerge un soffio di eternità, ci proietta ben oltre i dibattiti politici e le crisi sanitarie che agitano la nostra società.


Michele Spanghero è un artista multidisciplinare, laureato in lettere moderne con specializzazione in drammaturgia. Come musicista, pratica musica elettronica e sperimentale. Nel suo approccio artistico, i suoi mezzi preferiti sono le installazioni sonore legate ai principi acustici, la scultura e la fotografia. Conosciuto per le sue sculture che emettono suoni e per presentare il risultato di registrazioni sonore di spazi vuoti, l’artista è spesso associato alla Sound Art. Nella sua pratica troviamo un forte legame concettuale e semantico tra suono, spazio e vuoto, che si materializza nelle sue sculture (sonore). Inoltre, il suo lavoro mostra connessioni tra lo spazio, il bianco e gli elementi architettonici, da cui l’artista estrapola forme quasi ideali e minimaliste che gli consentono di creare immagini che evocano il disegno e la pittura astratta. Le sue opere sono state presentate in musei, istituzioni, gallerie, festival e fiere. Tra i suoi progetti recenti possiamo citare la sua partecipazione alla Biennale d’Arte Digitale Némo a Parigi e al Festival Eufónic al Castello di Ulldecona in Spagna nel 2019; la presentazione di Dià, una scultura sonora realizzata nel 2016 per il progetto Walking Art ed esposta ai Jardin des Tuileries nell’ambito della FIAC Hors les murs nel 2018; la sua partecipazione alla sezione sound di Artissima a Torino e alla mostra Future Humanity a Pechino nel 2018. Ha ricevuto la menzione “Best Young Italian Artist 2016” secondo la rivista Artribune ed è stato fnalista nel 2020 per i PowSOLO Awards, con la sua scultura Ad lib. nella categoria “Best Soundart”.


Michele Spanghero – Ad Libitum

20 marzo – 8 maggio 2021

Galleria Alberta Pane

47 rue de Montmorency – 75003 Paris
Opening hours: Tue-Sat 10am – 5pm