Inaugura oggi (4 ottobre), l’ultimo episodio del progetto di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura Dalle sculture nella città all’arte delle comunità a cura di Marcello Smarrelli, che coinvolge nell’arco dell’anno i 12 Quartieri e il Municipio di Monteciccardo, sviluppando il tema del rapporto tra le arti e lo spazio pubblico. Protagonista è il Quartiere 10 – Villa San Martino che presenta Ecocosmico, l’intervento di Michele Alberto Sereni e Nevio Mengacci a cura di Milena Becci nell’ambito della rassegna Sondare l’Altrove. L’opening si articola in due momenti: alle 18 appuntamento al Parco Leoncavallo (angolo via Togliatti) per l’inaugurazione dell’installazione di Nevio Mengacci, a seguire ci si sposta allo Studio Pelicula (via Federici, Centro Commerciale Mimosa) per l’apertura della mostra di Michele Alberto Sereni che sarà visitabile nell’unica giornata di venerdì, secondo il format ormai collaudato da Sondare l’Altrove del flash show.
Ecocosmico si articola in una scultura in ferro con vaso interrato in terracotta di Nevio Mengacci e in una mostra con foto e video di Michele Alberto Sereni, risultato del lavoro di un anno progettato e realizzato in accordo con il Quartiere 10 e il suo presidente Tayeb Sami. Per Pesaro 2024 Sereni e Mengacci hanno operato esattamente nel rione in cui si trova lo studio fotografico Pelicula e in cui è nato il progetto Sondare L’Altrove, dando vita ad azioni che, da gennaio, hanno coinvolto l’Istituto Agrario “A. Cecchi”, il Centro Socio Culturale “G. Macchniz” e alcune classi dell’Istituto Comprensivo Villa San Martino, con la partnership dell’associazione Kaki Tree Europe e dell’Università per la Pace di Ancona. Il primo passo è stata la piantumazione nel parco del quartiere di quattro alberelli di kaki (Diospyros kaki) nati dai semi sopravvissuti al bombardamento atomico di Nagasaki nel 1945, donati dall’associazione Kaki Tree Europe; con la consulenza scientifica di un docente del Cecchi (che li ha custoditi e piantati in vaso) e con l’aiuto dei ragazzi dell’IC San Martino (cui è stata affidata la loro cura dopo la semina) è nato una sorta di boschetto simbolo di pace, continuità e memoria. I gesti positivi di oggi e la comunità unita in questa azione artistica, evocano così un passato da non ripetere, prendendosi quotidianamente cura di semi – simbolo della vita – provenienti da un luogo storicamente distrutto e ricostruito. Il male assoluto dell’atomica si lega al bene della collettività che si unisce per ricordare. La seconda fase è ancora nel segno della memoria, questa volta quella della gente del Quartiere di Villa San Martino. Michele Alberto Sereni ha incontrato alcune persone del Centro Socio Culturale “G. Macchniz” realizzando video che hanno testimoniano un racconto spontaneo, un ricordo emerso senza troppe sovrastrutture. Le conversazioni riprese con la videocamera, saranno visibili e udibili tramite un QR code posizionato presso l’opera di Nevio Mengacci, ultimo passo, installativo e fortemente rappresentativo, del progetto.

L’importante presenza/assenza dell’opera di Mengacci è indicata dal vaso in terracotta, scrigno di ricordi, conservatore e catalizzatore di energie, sotterrato nel parco del quartiere nel punto in cui sono piantati gli alberi di kaki. Intorno, un anello di ferro delimita uno spazio sacro, con al centro l’iscrizione che riporta il titolo del lavoro posizionata esattamente sopra la bocca del vaso: è il Vaso che assorbe le vibrazioni del cosmo, dalle più lontane, del 1945, portate dai semi, alle più vicine dei racconti della gente del quartiere, attraverso la semplicità delle linee del QR code che ci conduce al futuro. All’interno dello studio Pelicula sono esposti alcuni scatti di Michele Alberto Sereni realizzati durante le sue passeggiate nel quartiere, fortemente documentativi di questo tempo e colpiti da una luce pulsante.