In questo periodo in cui tutte le aziende si stanno impegnando a ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica, all’utilizzo delle nuove tecnologie che sfruttano grandi quantità di energia dovrebbe essere gestito attentamente. Purtroppo, l’utilizzo di cripto valute ed NFT Causa un forte impatto ambientale negativo, il proof of work PoW , l’algoritmo utilizzato per confermare le transazioni, per una singola transazione consuma circa 214 kWh cioè circa 125,27 kg di Co2 . Si pensa che il consumo annuale di energia di Ethereum è di circa 97 TWh, che è superiore all’impronta annua pro capite di un cittadino dell’UE[1]. Sicuramente, ci sono nuovi algoritmi che consumano molta meno energia e questo potrebbe assicurare un futuro agli NFT in tutti gli ambiti e settori.
Alcuni artisti hanno pubblicato dati relativi all’impatto ambientale degli NFT sulla rivista Flash Art e hanno inoltre creato il sito web www.cryptoart.wtf per evidenziare l’impatto ambientale del fenomeno, indicando il consumo energetico di ogni opera d’arte. In questi due casi sono elencati le emissioni di carbonio della transazioni di ogni NFT, i consigli per ridurre le emissioni di carbonio e gli atteggiamente giusti che un’azienda dovrebbe acquisire:
Le piattaforme di CryptoArt/NFT dovrebbero riguardo alla sostenibilità:
- redigere una dichiarazione di valori
- impegnarsi per la trasparenza, la comunicazione e la guida per i CryptoArtists
- ideare una tabella di marcia, ad esempio blockchain diverse da Ethereum come Algorand, Tezos, Polkadot, Hedera Hashgraph e altre reti PoS, catene laterali, conio lento, ridimensionamento di livello 2 che sono attualmente in fase di supporto, premi per le catene PoS e portafogli per creare una soluzione a PoW
- fare donazione dei proventi a crediti di carbonio o per sovvenzionare l’impronta ecologica e il loro impatto ambientale diretto
La blockchain Ethereum è la meno ecologica in assoluto, sarebbe opportuno cambiare oppure attuare dei piccoli accorgimenti come:
- Conio lento: riduce di ben due volte le emissioni di carbonio.
- Sidechain: gli NFT vengono coniati su sidechain “PoS” e non su Ethereum; possono poi sia essere spostati su Ethereum o restare sulla nuova blockchain, questo riduce le emissioni di carbonio.
- Bridge: servono specificatamente per rendere un ecosistema blockchain compatibile con un’altra blockchain. Permette di passare da Ethereum ad un’altra catena, senza perdere i dati coniati e con un impatto ambientale ridotto[2].
Le piattaforme che utilizzano blockchain diverse ad esempio: PoS[3], PoA[4] sono molto più efficienti rispetto ad Ethereum. Le vendite, su queste piattaforme, potrebbero essere inferiori ma si spera comunque che ci sia un’ampia domanda per le piattaforme sostenibili e trasparenti. È fondamentale che gli investitori, i collezionisti, siano incoraggianti ad investire e sviluppare queste alternative, più rispettose verso l’ambiente, così da far crescere il mercato. Tra le piattaforme sostenibili troviamo:
● Hic et nunc – mercato aperto per l’arte digitale
● KodaDot: mercato aperto per tutti i tipi di oggetti da collezione digitali
● Viv3 – mercato aperto per l’arte digitale
● SIGN Art: mercato curato per l’arte digitale
● Pixeos: mercato aperto per l’arte digitale
Vi sono oggi diversi enti e organizzazioni del settore arte che hanno come scopo la riduzione dell’impatto ambientale della Crypto art; ad esempio: il Crypto Climate Accord, ispirato all’Accordo di Parigi, si propone l’obiettivo della decarbonizzazione delle criptovalute entro il 2030.
A Londra l’accademico Paolo Taticchi ha lanciato “il manifesto di sostenibilità NFT” con lo scopo di sensibilizzare sui rischi ambientali che le aziende, vicine a questo mondo digitale, corrono. Il manifesto accessibile solo tramite un NFT sostenibile all’interno di un’opera d’arte digitale, realizzata da Michele Fabbro e Massimiliano Donnari, mira a promuovere un solo responsabile della tecnologia e propone un utilizzo attento di blockchain[5], un manifesto green perché a basso impatto ambientale.
L’opera digitale che rappresenta la regina Elisabetta II che indossa una tshirt con su l’immagine della terra e lo slogan: “NFT- usa e consuma e responsabilmente “ Il token è stato creato sulla blockchain ad alta efficienza energetica Stratisphete, così da risolvere il problema dell’inquinamento. La certificazione di autenticità è la Proof of authority PoA e il manifesto è supportato da Treedom, società di piantumazione a basso impatto ambientale; In questo modo sono state compensate le emissioni di CO2 prodotte dall’NFT.
In questo decennio in cui tutte le grandi industrie del mondo si impegnano per cercare di azzerare le emissioni di anidride carbonica, ridurre l’inquinamento, l’utilizzo delle nuove tecnologie divoratrice di energia dovrebbe essere attento e il progetto di Fabbro e Donnari pone delle pratiche ecologiche che le aziende di NFT possono utilizzare. Il professor Taticchi ha commentato:
“ Sono sempre entusiasta delle nuove tecnologie e sono anche ottimista per il futuro degli NFT e della tecnologia sottostante. Allo stesso tempo, però, tutto il mondo esiste impegnando in un complesso percorso di trasformazione sostenibile e le aziende devono raggiungere le emissioni zero. Da qui questo manifesto, che incoraggia l’uso responsabile delle NFT”[6].
Le nuove tecnologie, gli NFT, la CryptoArt sono fondamentali ai fini dell’innovazione; ma è necessario comprendere il loro utilizzo, per far sì che il progresso non sia il regresso della società.
[1] Akten, Memo. “Memo/Eco-Nft.” GitHub, 23 Feb. 2024, github.com/memo/eco-nft?tab=readme-ov-file. [Consultato il 06.03.24].
[2] Ibidem.
[3] Proof of Stake (PoS) o Proof of Participation è un protocollo di consenso creato più utilizzato in ambito blockchain, per sostituire il noto Proof of Work. PoS fornisce maggiore sicurezza ed ha un impatto ambientale ridotto.
[4] Proof of Authoriry ( PoA ) è un algoritmo blockchain che fornisce transazioni veloci attraverso un meccanismo di consenso basato sull’identità. Le piattaforme più importanti che utilizzano PoA sono: VeChain, Bitgert, Palm Network e Xodex.
[5] Galeone, Di Salvatore . “Manifesto Degli NFT Green per Un Digitale Sostenibile.” Www.inabottle.it, 8 Apr. 22AD, www.inabottle.it/it/cultura/manifesto-nft-green-digitale-sostenibile. [Consultato il 05.03.24].
[6] Filippetti, Simone. “Londra Lancia Il Primo NFT Sostenibile: L’idea è Italiana.” Il Sole 24 ORE, 29 Mar. 2022, www.ilsole24ore.com/art/londra-lancia-primo-nft-sostenibile-l-idea-e-italiana-AEQQsUNB?refresh_ce. [Consultato il 06.03.24].