Tra le mete di questa afosa estate 2022 ho avuto il piacere di trascorrere qualche giorno nelle Marche e precisamente a Pergola, nella provincia di Pesaro, dove ho potuto riassaporare il lento trascorrere del tempo. Qui, nella zona settentrionale delle Marche, arte e natura viaggiano in sintonia grazie all’attività di Casa Sponge, nata nel 2008 a Mezzanotte di Pergola. Giovanni Gaggia, direttore artistico, promotore, artista performer nonché ideatore dell’associazione ha fin da allora portato avanti l’obiettivo di offrire al pubblico, locale e vacanziero, esposizioni di arte contemporanea anche grazie alla collaborazione con altre realtà presenti nella medesima provincia come Lido Contemporaneo e le produzioni locali.
Per conoscere ed approfondire il progetto ho avuto il piacere di intervistare l’ideatore: Giovanni Gaggia.
Maila Buglioni: «MEZZARIA è solo l’ultimo di una serie di progetti che fin dal 2008 porti avanti come ideatore e promotore dell’associazione Sponge ArteContemporanea. Da allora a oggi molto è cambiato e molti sono stati gli artisti, i curatori e gli eventi ospitati presso Casa Sponge e le limitrofe località, non da ultima Montesecco. Cosa è cambiato rispetto all’inizio?»
Giovanni Gaggia: «Ho aperto le porte della mia casa nel 2006, da allora sono passati 16 anni, ora considero questo gesto la mia più grande performance. Per i primi dieci anni abbiamo lavorato senza porci troppe domande, nel vero senso della parola a capo chino, sembrava impossibile che in un luogo così de localizzato, lontano dai centri convenzionali potesse succedere qualcosa degno di nota: siamo nella contrada di Mezzanotte di Pergola (PU). Dichiaravo nel 2013 ad Alessandra Galletta nel suo docuvideo per ArtribuneTV, su quella che allora si chiamava ancora Sponge ArteContemporanea, (successivamente definimmo e cambiammo il nome in Casa Sponge) “Mi aspetto che si crei una rete di collaborazione tra imprenditori illuminti, tra personaggi che si occupano di accoglienza per mestiere, produttori di vini, che si crei un tavolo di lavoro che ruoti intorno al bello nel cibo al bello nell’arte che faccia crescere un territorio e che di conseguenza possa anche dare posti di lavoro” (https://www.artribune.com/television/2013/10/sponge-arte-contemporanea-in-collina-non-profit-nelle-marche-tra-le-stanze-di-un-casolare/). Nel 2016 quando iniziammo a lavorare al libro per i dieci anni “Sponge un segno che amo” edito dalla Regione Marche, mi resi conto che qualcosa era accaduto. Nel 2017 presentammo il volume ad Artissima e solo allora prendemmo coscienza che era il momento di fermarsi e di focalizzare meglio l’obiettivo. Oggi non c’è più programmazione, i progetti accadono quando devono, lavoriamo soltanto con le persone che ci piacciono e delle quali vogliamo circondarci. Il progetto si è allargato: non più soltanto un centro d’arte ma un luogo d’accoglienza per viaggiatori, dove le esperienze attorno al bello nella vita son divenute molteplici, la visione è più ampia grazie all’intervento di Mattia Galantini, il mio compagno con il quale gestisco la struttura. Insieme ci impegniamo a scrutare attentamente ciò che c’è sempre stato e a farne punto di forza. Consapevoli di non esser soli ad aver deciso di restare, studiando le buone pratiche dei nostri vicini, abbiamo deciso di bussare alle loro porte, e all’ora del tramonto di poco più di un anno fa, tra un bicchiere di vino e un crostino al tartufo, con l’Appennino di fronte a noi è nata MEZZARIA. Tre famiglie, tre strutture: noi (Casa Sponge), Fattoria Villa Ligi (Stefano, Lea ed Elena), Pergola Tartufi (Francesca e Luca) una visione unitaria, qui il restare non è immobilità ma capacità di azione propositiva. Abbiamo scelto di agire nel borgo di Montesecco, straordinaria terrazza sulle Marche, l’occhio scende , scivola sulle colline fino al Mar Adriatico, o voltandosi fino alla vetta del Catria, e all’ora del tramonto, come fosse una sorta di rito sciamanico insieme si trascorre del buontempo tentando di salvare e riattivare il piccolo borgo. Una visione lontana dall’idea di kermesse dove il borgo diviene set per iniziative culturali di pochi giorni che non hanno nessuna ricaduta sulle comunità e i territori. Se dovessi chiudere con uno slogan sarebbe “Restare, Resistere, Cambiare insieme”. Quattro parole che, inoltre, descrivono alla perfezione la mia pratica di artista. Decisi coscientemente di restare, indagando con forza il legame con la mia terra e la mia comunità d’origine, sono e siamo parte della tribù di “Pietre di pane. Un’antropologia del restare” ( Vito Teti, edizioni Quodibeck, 2011).»
M. B.: «Dopo questo remake del passato ora concentriamoci sugli ultimissimi passi effettuati nel corso dell’estate appena trascorsa. A inizio Maggio 2022, infatti, hai instaurato una collaborazione con Lido Contemporaneo (Associazione Culturale nata nel 2021, da un’idea di Caterina Angelucci e Luca Zuccala, con l’obiettivo di sostenere la ricerca e la diffusione dell’arte contemporanea in tutte le sue forme, promuove e organizza mostre e progetti di varia natura culturale) dando luogo ad un cammino ideale che leghi la città di Pergola a quella di Fano. Un legame che, nato effettivamente il 19 agosto con l’opening della prima collettiva “AIR – Lido La Fortuna” di Lido Contemporaneo presso Palazzo Montevecchio (Fano), darà vita a una serie di residenze degli artisti qui coinvolti che avranno luogo presso il casale di Casa Sponge. Raccontaci come è nata tale collaborazione e quali sono gli artisti in residenza.»
G. G.: « Caterina e Luca, fanno parte di quelle persone con cui ti riconosci, la nostra casa è la loro casa, è stato facile, non sono servite molte parole, è stato un fluire naturale. C’è un profondo rispetto umano e professionale, questo si riscontra nella facilità con cui costruiamo e realizziamo i progetti. Collaboriamo da poco più di un anno e Casa Sponge ha già ospitato due collettive targate Lido Contemporaneo e due personali di Greta Pllana e Oscar Contereras Rojas curate da Luca Zuccala. Il progetto che porta avanti Lido Contemporaneo è complesso ed estremamente rispettoso del territorio dove agiscono e dei suoi attori. È un cammino che inizia a primavera, passa per l’estate e termina con l’autunno, attraversa tre stagioni, questo lo si evince nella traduzione sensibile degli artisti, in particolare nei pittori che vengono chiamati a tradurre la pluraltà del paesaggio Marchigiano. Si studiano le sfaccettature di un territorio dal mare alla montagna, si incontrano gli uomini e le donne che lo abitano, ci si confronta con le microstorie, che generano l’anima di un luogo. Nulla giunge qui già realizzato, nulla di preconfezionato (non un prodotto da centro commerciale), discutibile ovvio, può piacere come no, fa parte del gioco, ma ciò che si evince è la verità. Abbiamo due dialoghi aperti, una sorta di ‘poliamore’ che sta crescendo con i suoi giusti tempi, i protagonisti sono: Sophye Westrerlind e Nicolò Cecchella.»
M. B.: «Come proseguirà la collaborazione con Lido Contemporaneo? Se non erro siete stati invitati nella loro sede di Milano..»
G. G.: «La mostra itinerante ‘Le cose che accadono’ appena chiusa a Casa Sponge – con gli artisti Nicolò Cecchella, Andrea Martinucci, Davide Serpetti e Caterina Erica Shanta accompagnati da tre pittori internazionali Danny Avidan, Jingge Dong e Oscar Contreras Rojas, a cura di Caterina Angelucci, Andrea Tinterri e Luca Zuccala – è stata inaugurata giovedì 5 ottobre negli spazi della casa d’aste Artucurial di Milano. Abbiamo un dialogo aperto ci piacerebbe ampliare la rete delle collaborazioni, certi che l’unione, in un piccolo territorio come il nostro sia una doverosa pratica da dover perseguire, è l’unica via possibile.»
M. B.: «Mentre presso Casa Sponge quest’estate hai accolto il progetto “#lostandfound” di Massimo Uberti (Brescia, 1966 – vive e lavora a Milano), nato dopo il lockdown del 2020 a Milano, e qui esportato. Qui Uberti con Lost and found indaga la casa come corpo presentando un neon ubicato sul muro perimetrale di Casa Sponge mentre sulla collina Mezzanotteun’altalena, rivestita in foglia d’oro, aspetta, dopo un camminamento, chi vorrà scrutare l’orizzonte e cercare il proprio paesaggio interiore…»
G. G.: «Il dialogo con Massimo inizia nel 2015 quando insieme ad altri e bravi artisti partecipammo insieme alla seconda residenza dei BOX a Cosenza. Il suo intervento si concludeva con l’omaggiare il pubblico di un multiplo con la scritta OGGI TI AMO, un’opera autobiografica. Quando rientrai a casa mi ritrovai in valigia due dei suoi multipli, li incorniciai e divennero parte dell’installazione permanente di Casa Sponge. Sono installati nelle camere destinate ai turisti, mi rende particolarmente felice pensare che le persone possano addormentarsi e risvegliarsi con una dedica d’amore. È un attimo preciso “oggi”, per noi diviene il ringraziamento per averci scelto, e lo facciamo grazie alla pratica di un autore sensibile come Massimo. Dopo anni di dialogo sono arrivati il momento e il progetto giusto: #lostandfound. Nasce due anni fa a Milano, project manager Rossana Ciocca. Pochi giorni dopo il grande lockdown, nel muro giardino di Villa Singer appare la scritta al neon LOST. A casa Sponge Massimo decide di chiudere un cerchio da LOST a Lost and found. La parete di casa appare come la sua naturale collocazione. L’opera si completa con un intervento permanente, all’apice della nostra collina, raggiungibile attraverso un breve cammino, simbolo del proprio passaggio interiore, il visitatore scorge Found, un’altalena rivestita in foglia d’oro. Dal lì si può ammirare l’Appennino, in un perfetto equilibrio, tra uomo, arte e natura.»
G. G.: «Fino ai primi di settembre abbiamo ospitato “Opalescenze” la personale di Oscar Contreras Rojas, si sviluppava in tutte le stanze di Casa, la natura protagonista assoluta, con la sua forza e la sua magia. In camera avevamo uno straordinario separé. Una immersione quotidiana nei suoi segni e colori, prendo in prestito le parole dei curatori “Frammenti e riverberi, tracce e reminiscenze. Stralci di mito affogati in una retina lattea scandita, vaga, dall’opalescenza del tempo. Un tempo onirico, tutto interiore. […] È un accadimento spirituale in atti liberi, quello di Oscar, una storia composta da dettagli, brani di natura e lacertidi mito che si stagliano, liquidi, sulla superficie della tela. E illuminano la notte, e squarciano le improvvise epifanie. L’effetto: una speranza viva, febbricitante, al tempo stesso aleatoria, un sentimento nuovo che vibra e si dissolve in calma, sedimentato nelle ere della psiche degli esseri umani.“ (Luca Zucala \ Erica Roccella)»
M. B.: «Occorre, inoltre, soffermarci su MEZZARIA, la nuova a.p.s. che vuole salvare il piccolo Borgo di Montesecco, luogo straordinario per via della sua terrazza sul mare che accompagna l’occhio dalle colline del pesarese fino al Conero. Raccontaci come nasce MEZZARIA e quali sono i suoi capisaldi.»
C. V.: «Avendo già rivelato la genesi parto direttamente con i capisaldi di MEZZARIA: promuovere il territorio, valorizzare per salvare il borgo di Montesecco, mettere in luce le reali eccellenze locali – non intendo soltanto i prodotti tipici ma in primis chi abita questi luoghi e continua a sceglierli – in ultimo ma non di certo non per scala di valori è la ri-attivazione delle relazioni tra le persone. La spina dorsale, il differenziale è l’arte.»
M. B.: «Infine, ci terrei che tu ci rendessi partecipi di due interventi avvenuti quest’estate (a luglio per la precisione) proprio in questa terrazza sul mare (Montesecco) ove è collocata la sede fisica di MEZZARIA: il talk con Sandrone Dazieri in occasione della presentazione del suo libro “Re di Denari” e con l’incontro con Davide Quadrio (direttore del MAO di Torino) in occasione della presentazione dei due episodi di “Anche i cartoni mangiano” (di Davide Quadrio e Natascia Fenoglio, girato in pieno lockdown nelle colline pergolesi e prodotto dell’ambasciata italiana a Nuova Delhi, riprese di Giovanni Gaggia).»
G. G.: « Casa Sponge si trova nella collina di MEZZANOTTE, alle nostre spalle, salendo per un paio di km si trova il borgo di MONTESECCO, in questo breve tratto di strada hanno scelto di rifugiarsi, meditare e lavorare da oltre dieci anni i nostri ospiti: Sandrone Dazieri e Davide Quadrio. Dazieri è Il re del noir e del thriller è uno dei più apprezzati scrittori e sceneggiatori italiani. I suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi. Con lui abbiamo dialogato del suo libro Il re di denari ambientato proprio qui, nelle Marche, all’indomani di una grande nevicata, i nomi dei luoghi sono stati cambiati, ma non quello di Mezzanotte. Il libro edito da Mondadori e pubblicato a fine del 2018 è il terzo volume della trilogia iniziata con Uccidi il padre nel 2014 e proseguita con L’angelo (2016). I protagonisti di questa nuova indagine sono ormai noti al pubblico di Dazieri: l’ex vicequestore Colomba Caselli ed il suo amico Dante Torre. Un incontro piacevole, pieno di ironia, alla ricerca dei luoghi e dei personaggi descritti nel libro. Nel romanzo troviamo temi di grande rilevanza sociale che si intrecciano con le caratteristiche dei personaggi del romanzo come l’autismo e gli abusi sui minori.
Quadrio è direttore del MAO (Museo di Arte Orientale) di Torino ha fondato e diretto per un decennio il BizArt e dal 2020 è professore d’eccellenza presso lo IUAVA di Venezia. Abbiamo raccontato e proiettato i due video Anche i cartoni mangiano di Davide Quadrio e Natascia Fenoglio. Prodotti dall’Ambasciata Italiana a Nuova Delhi, la gran parte delle riprese sono mie. I due protagonisti Nat e Dado vagano per le campagne marchigiane, sogni, brame di cibi lontani mixate con immagini pop dei cartoni animati giapponesi. Nat e Dado creano un nuovo e improbabile ricettario con i prodotti di questa terra.
C’è una comunità culturale impegnata che vive qui, è risorsa per il territorio, con i quali un giorno creeremo una comune e batteremo bandiera autonoma. Oggi mi sembra l’unico futuro possibile.
Voglio chiudere questa risposta con una richiesta. MEZZARIA in questi giorni è impegnata con “Marche Storie” per il Comune di Pergola con il progetto di Elena Tonelli “La notte dei fuochi” . Il mio intervento è stato immaginare un laboratorio femminile per la realizzazione di tre arazzi “TESSERE – IMPRONTE – LIBERE” che chiudono letteralmente il progetto. Questa azione è stata concretata il 2 settembre nel quartiere delle Tinte di Pergola PU. Questa zona è stata fortemente colpita dalla recente alluvione, chiedo a tutti di non dimenticare le nostre terre, e di donare IBAN: IT70G0873168490000000126813 Causale: Alluvione 2018 ci vorranno anni per tornare alla normalità, #insiemericostruiamo.»
M. B.: «Prossimi progetti? Puoi svelarci qualcosa?»
G. G.: «Stiamo lavorando ad un libro, il proseguimento di “RESPIRA il comitato dell’aria e la strategia degli alberi”. Residenze senza una programmazione precisa e la progettazione della prossima stagione di MEZZARIA, mi piacerebbe trasformare la piazzetta di Montesecco in un salotto culturale a cielo aperto.
Ritengo sia giusto concludere questo dialogo con citando le persone che hanno reso possibile tutto ciò Milena Becci e Stefano Verri, che sono ora come allora al nostro fianco, Davide Quadrio mentore della filosofia progettuale, Cristiana Colli che ci sostiene incondizionatamente, Natascia Giulivi colei che restituisce l’immagine della nostra Casa, Roberto Coda Zabetta e Paola Clerico amici vicini parte fondamentale di questa comunità visionaria, che negli anni hanno vissuto e supportato tutte le anime di Casa Sponge.»
Casa Sponge
Via di Mezzanotte, – 001 – Pergola (PU)
Orari: su appuntamento
Info: +39 339 4918011 – spongecomunicazione@gmail.com