Caro Presidente,
forse non sapremo mai l’autore del “Trionfo della Morte”, ma sappiamo i nomi dei tanti artisti siciliani del Novecento che hanno dipinto altri capolavori. Accade così che ci siano impiccioni come me che non si fanno i fatti loro e anche per un gesto di simpatia nei suoi confronti tentano persino di darle un consiglio.
La recessione economica del 2008 in Italia è stata superata solo in poche Regioni, nelle rimanenti si continuano a cercare soluzioni. In Sicilia si è ritenuto utile tornare ai contributi a pioggia, quelli che producono benessere solo a pochi faccendieri che mantengono in vita la “fabbrica” del voto.
Ecco che l’impiccione Ezio Pagano, dopo approfondito studio, ha messo nero su bianco per dimostrare che lo stereotipo della Sicilia “Fanalino di coda” è falso, e pertanto lancia un nuovo motto: Sicilia “Locomotiva dell’arte italiana del Novecento”. Nulla di nuovo se si tiene conto che Agrigento sarà la Capitale italiana della Cultura 2025 e Gibellina Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026.
Per questo, caro presidente Schifani, la invito a valutare la possibilità di puntare sull’arte, la cultura e la scienza, facendo dell’Isola la nuova Magna Grecia.
Ovviamente si tratta di un piano molto ambizioso che andrebbe elaborato da una commissione internazionale di esperti e considerando che la Regione Sicilia ha già in atto un formale rapporto di collaborazione con il Getty Museum di Los Angeles, proprio per la gestione e la valorizzazione dei beni culturali si potrebbe incominciare da lì.
Ora, Presidente Schifani, per dar corpo alla mia proposta le presento un primo brevissimo e improvvisato elenco di nomi di artisti siciliani su cui si potrà far leva: Pirandello, Accardi, Guttuso, Consagra, Sanfilippo, Migneco, Messina, Greco, Fiume, Perez, Attardi, Cappello, Cannilla, Guccione, D’Anna, Rizzo, Salvo, e ancora Scarpitta, de Chirico, Savinio, Schifano, Patella, Corpora, per le loro origini siciliane, ma le assicuro che ad essere prolissi si potrebbero incrementare anche di molto i due elenchi. Mi fermo qui, perché bastano questi per affermare che nessun’altra Regione d’Italia vanta tanti artisti importanti nel XX secolo.
Ovviamente la capacità di mettere in scena una rinnovata Identità della Sicilia non manca a questa terra, culla di pittori, poeti, scrittori registi, musicisti, ballerini, attori e creativi di ogni genere, le cui continue attività vitalizzerebbero i mondi paralleli dell’agriturismo, del buon cibo, dell’artigianato e così via, insomma, tutta la filiera del settore del turismo culturale, proprio come avviene in Argentina con il tango.
Veda signor Presidente, non conviene finanziare sagre di food per qualche giorno, quando gli esercenti, con la presenza di un turismo culturale, potrebbero guadagnare bene tutto l’anno, contribuendo realmente al rilancio economico dell’Isola.
Glielo dico papale papale, il turista culturale che viene in Sicilia da lontano per visitare un museo o una mostra, dopo avere rifocillato lo spirito si fermerebbe a rifocillare anche il corpo degustando lo sfincione di Bagheria, il carciofo di Cerda o il pistacchio di Bronte.
Dunque, signor Presidente, con tutte le difficoltà del caso che non mancherebbero, ci provi, convinca i suoi assessori che questa è la strada giusta per risolvere i problemi di tutti i siciliani e per questo lei passerebbe alla storia risolvendo un atavico problema, quello del lavoro, dimostrando a chi ci sta sopra che con la cultura si può mangiare. Ah! dimenticavo, nel caso intendesse seguire questo impervio ma utile percorso, la ringrazieranno anche per aver fatto capire in maniera chiara e forte, agli italiani del continente, che la Sicilia non è un fanalino di coda, ma la locomotiva dell’arte Italiana del Novecento.
Signor Presidente, con il dovuto rispetto le auguro buon 2025.