Arte Fiera 2025
Alberto Criscione

Presepe goyesco

Se il Bambino dovesse rinascere quest’anno, non andrebbe lontano da Betlemme: rinascerebbe a Gaza. Luogo praticamente inaccessibile a tutti ma non, come sa bene Alberto Criscione, l’autore del piccolo presepe in copertina, a chi conosca l’incanto e l’orrore della pittura di Goya. 

Un anno fa, commissionai a un amico scultore, Alberto Criscione, un presepe dei suoi. Alberto è maestro della terracotta e figlio di maestro: suo padre era autore di presepi straordinari, con personaggi del popolo realizzati con tutti i crismi di una tradizione che affonda le radici nel presepe napoletano per poi svilupparsi, carica di colori locali, nelle forme ottocentesche dei fratelli Vaccaro; una tradizione che ad Alberto stava stretta e che lo ha indotto, per una sorta di riflesso condizionato, a cercare la sua strada, attraverso continue sperimentazioni, nel mondo della scultura contemporanea. E tuttavia la memoria del passato, come chiunque può osservare, non è venuta meno. Non mancano la Madonna e San Giuseppe col Bambino, i pastori e la stella cometa. Semplicemente, la Madonna e San Giuseppe sono la maja e il macho de El quitasol di Goya; i pastori sono tratti dalla compagine di figuri allucinati e grotteschi della Romeria di Sant’Isidro, una delle Pitture nere più famose, mentre la stella cometa è il Pelele, vale a dire il pupazzo goyesco tirato in aria da un gruppo di donzelle in attesa di marito: metafora di un uomo che, proprio come le donne che giocano col pupazzo, non è padrone del proprio destino ma interprete di un copione scritto da altri.

Ecco, se c’è una cosa che un presepe di tal fatta può insegnarci è proprio questa: non contano le immagini, o le parole in libertà, ma l’uso che se ne fa. Sacra famiglia, checché ne dica Tony Effe, può anche essere gioia e spensieratezza; un rosario di dolori può strapparci un sorriso; una stella cadente può illuminarci più del sole a mezzanotte. Sognate, cercate ciò che più vi piace, amate il vostro prossimo e i sogni – poco importa che qualcun altro li abbia già sognati prima – diverranno realtà.

Buon Natale e buon anno.

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