Hermann Nitsch (Vienna, 1938 – Mistelbach, 2022), considerato tra gli artisti più influenti del Novecento, padre dell’Azionismo Viennese, individuò nella pittura il principio della sua azione artistica. Il 18 novembre 1960, influenzato dall’Art Informel, realizzò la sua prima azione, in cui la pittura non raffigurava più nulla al di fuori di sé stessa e dunque ambiva a rappresentare solo il colore puro, l’immediatezza del gesto, il suo preciso accadimento nel tempo.
Dal 1957 cominciò ad elaborare l’idea dell’Orgien Mysterien Theater. Traendo spunto dalla filosofia di Nietzsche e Schopenhauer, dalla tragedia greca e dal concetto di “Opera d’arte totale” sviluppato da Richard Wagner, Nitsch concepì un gigantesco atto teatrale totalizzante, un’esperienza sinestetica della durata di diversi giorni. A partire dal 1963, e per circa vent’anni, abbandonò la pittura – alla quale ritornò poi agli inizi degli anni Ottanta – per dedicarsi esclusivamente alle sue azioni e lavorare alla realizzazione del suo ultimo 6-Tages-Spiel (Teatro dei sei giorni).
“L’Azione dei sei giorni del Teatro delle Orge e dei Misteri è un lavoro in divenire. Tutto quello che ho fatto, la mia pittura d’azione, tutte le mie performance, la mia musica, sono state fasi preliminari per quella che considero l’opera incompiuta. Nel 1998 sono riuscito a realizzare una possibile versione dell’Azione dei sei giorni. Nel 2021 voglio esibirmi in un’altra versione della stessa opera a Prinzendorf. La musica, che si espande nel suono dell’organo, diventa sempre più essenziale.”
Realizzato per la prima volta a Prinzendorf nel 1998, il 6-Tages-Spiel avrebbe dovuto essere presentato nuovamente nel 2021. Ma l’artista rimandò l’appuntamento per dedicarsi al Festival di Bayreuth (Baviera, Germania) dove era stato invitato, nell’estate dello stesso anno, a concepire un’ampia azione pittorica per ciascuno dei tre atti del dramma musicale Die Walküre (La Valchiria) di Richard Wagner. La mostra, il cui titolo fa riferimento proprio a questo progetto, raccoglie i dipinti di grandi dimensioni realizzati in quell’occasione, insieme ad alcuni estratti dal secondo componimento scritto da Nitsch per il 6-Tage-Spiel, accompagnati da una reliquia dell’azione del 1998. Completano l’esibizione altre opere pittoriche realizzate negli ultimi due decenni in luoghi come il Burgtheater, il Teatro Nazionale di Vienna, o il Nitsch Museum di Mistelbach, o in set più privati, come la 70a Malaktion tenutasi nel 2014 negli spazi viennesi della galleria.
La personale mette in risalto il legame solido e fecondo che Nitsch aveva con la musica e con quella di Wagner in particolare, per cui l’unità categorica di suono, scena e dramma era la base essenziale per il componimento dell’Opera d’arte totale. Una totalità di eventi capace di coinvolgere tutti i sensi, l’animo e lo spirito, in una ricerca continua dell’inscindibile connessione fra i vari livelli vibratori.
“Wagner mi ha affascinato per tutta la vita. La sua musica meravigliosa, indulgente, sensuale fa sbocciare il suono oltre la melodia. L’arte, nelle sue prime forme di manifestazione, era già collegata al culto, alla religione e al concetto di opera totale. Ma è stato Wagner a rivelare l’Opera d’arte totale. Lui che l’ha fatta brillare”.
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HERMANN NITSCH | Partitur des 6-tage-spiels
Galleria Elisabeth & Klaus Thoman
Innsbruck 16 Aprile – 10 Settembre 2022