Walton Ford, Cabeza de Vaca, 2021, watercolor, gouache, and ink on paper, 60 × 119 3/4 inches (152.4 × 304.2 cm) © Walton Ford. Photo: Tom Powel Imaging

Gagosian presenta i nuovi dipinti di Walton Ford a New York

“Il più piccolo frammento materiale relativo alla storia naturale può evocare travolgenti immagini cinematografiche”. (Walton Ford)

Gagosian New York ha annunciato che la prossima mostra sarà sulle nuove opere di Walton Ford. La mostra inaugurerà l’11 marzo 2022 e sarà la prima esposizione dell’artista statunitense presso la sede Newyorkese della galleria.

Nel corso della sua carriera, Ford ha assorbito le tecniche principali degli ambiti di ricerca scientifici, ha studiato i quaderni di esploratori e i libri di storia naturale. Gli acquerelli di Ford riformulano, invertono e riarrangiano le convenzioni dell’arte della natura selvatica. La sua pratica è basata sulla ricerca e prende spunto da numerose ispirazioni, tra cui i film horror di Hollywood, le favole indiane, i bestiari medievali, i racconti di caccia coloniali e gli oscuri manuali dei custodi degli zoo. L’artista si concentra maggiormente sugli animali selvatici, piuttosto che su quelli domestici. I suoi dipinti monumentali cercano di mostrare allo spettatore cosa significa per certi animali non vivere in natura tanto quanto secondo l’immaginazione umana.

Cabeza de Vaca (2021) prende il suo nome dall’esploratore spagnolo del sedicesimo secolo. Naufragato sulla Costa del Golfo nel 1528, viaggiò senza sosta attraverso il Sudovest americano, prima di raggiungere finalmente Città del Messico otto anni dopo. Il dipinto è un’esplorazione all’interno della paura umana e della paranoia che insorge quando si affronta qualcosa di sconosciuto, del trauma e dell’equivoco. Il serpente a sonagli è un simbolo di queste sensazioni.

Un altro lavoro fantasmagorico è Stac an Armin (2021). L’opera esamina uno degli ultimi avvistamenti certificati dell’alca impenne. Animale raro e ormai estinto, apparve di fronte ad un pescatore che ne catturò un esemplare nel 1840 in Scozia, credendo si trattasse di una strega. In quest’opera Ford trasforma la fauna locale in demoni e spiriti vicini alle streghe, raffigurando la monomania che spinse gli uomini del tempo a catturare e uccidere questo uccello ormai estinto.

In More than a Mile (2020), Ford si allontana da un immaginario fantasioso per creare una sorta di reportage visuale di un incidente avvenuto nel 1833. L’aquila dorata rappresentata dall’artista venne raccolta da un contadino in una trappola per volpi. John James Audubon acquistò l’uccello, lo uccise e lo dipinse. Mettendosi nei panni dell’aquila, Ford riesce a far immedesimare lo spettatore nel calvario dell’animale.

Walton Ford è nato nel 1960 a Larchmont, nello stato di New York e vive e lavora a New York. Diverse istituzioni di livello internazionale conservano il suo lavoro: il Museum of Modern Art di New York; la New York Public Library; il Whitney Museum of American Art di New York; il Princeton University Art Museum; San Antonio Museum of Art e l’American Art Museum di Washington DC. Ha esposto le proprie opere negli Stati Uniti e in giro per l’Europa, tra la Germania, la Francia e la Danimarca.

Opening: venerdì 11 marzo 2022

Dall’11 marzo al 23 aprile 2022