Gagosian Gstaad | Swiss Made: From Ferdinand Hodler to Urs Fischer

La sede svizzera della più famosa galleria del mondo inaugurerà la sua seconda mostra in assoluto. Dopo “Damien Hirst – Myths, Legends and Monsters”, Gagosian Gstaad torna con una mostra collettiva dal focus ben preciso sui principali artisti svizzeri moderni e contemporanei. L’esposizione verterà in parte anche sull’Art Brut e vedrà la presenza di dipinti, disegni e sculture dei maggiori artisti elvetici degli ultimi anni.

“Essere semplici non è sempre facile come sembra”

Ferdinand Hodler

Gli artisti svizzeri saranno protagonisti di questa grande collettiva ispirata da “Visionary Switzerland”, mostra itinerante curata da Harald Szeemann nel 1992 per la Kunsthaus Zürich. Szeemann ha selezionato le opere di artisti iconoclasti per andare contro quell’idea riduttiva di estetica “nazionale” svizzera, che di fatto ha contribuito a rafforzare la percezione del paese come anonimo e senza una storia. La mostra evidenziava la grande influenza del Costruttivismo sull’arte elvetica e esplorava le radici della cosiddetta Art Brut, di cui si riconosce Jean Dubuffet come assoluto precursore dal 1947.

Allo stesso modo, Swiss Made mira ad integrare moderno e contemporaneo, tramite la giustapposizione delle opere di figure chiave del ‘900 e di artisti contemporanei. Dei tanti lavori di Ferdinand Hodler in mostra, un suggestivo autoritratto del 1916 e “Die Technik” (1896/97), opera su carta del periodo simbolista dell’artista, saranno tra i protagonisti dell’esposizione elvetica. Hodler è noto per il suo stile detto “parallelismo”, con cui enfatizza simmetria e ritmo delle sue opere (che ritiene siano gli elementi alla base della società); dopo il 1900 inizia a cimentarsi nella poetica espressionista, attraverso un uso marcato del colore e la semplificazione delle forme. “Sommerhäuser” (1926), una giocosa rappresentazione ad olio e acquerello di un gruppo di case vacanze e “Maske aus Zis-we-sen” (1933), acquerello raffigurante una testa con le corna, sono le due opere di Paul Klee in mostra a Gstaad. Gli acquerelli del celebre pittore svizzero mostrano la sua capacità di integrare sulla tela emozioni ed atmosfere contrastanti, dalla satira alla malinconia, fino addirittura al macabro.

Urs Fischer sarà in mostra con la nuovissima “Varnish Tarnish” (2022), l’immagine di una faccia in primo piano con gli occhi chiusi, parzialmente oscurata da un frammento di un secondo viso. Il sodalizio tra Peter Fischli e David Weiss verrà celebrato con “Cactus” (1987), che raffigura l’omonimo soggetto in gomma nera. L’opera è parte di una serie più ampia di oggetti resi bizzarri tramite l’associazione con elementi riguardanti la produzione di massa e i feticismi sessuali. Nel dipinto “Anamazon (Yield)” (2021), Pamela Rosenkranz continua la propria ricerca sull’ecosistema Amazon, analizzando il mondo del gigante delle vendite online, già oggetto di numerosi altri lavori dell’artista multimediale elvetica. Infine saranno esposti i lavori di John Armleder, Louise Bonnet e Heidi Bucher.

La mostra si conclude con le opere di Aloïse Corbaz (1886–1964) e Adolf Wölfli (1864–1930), due artisti svizzeri che hanno esercitato la propria creatività senza frequentare accademie, rimanendo sempre fuori dai circoli professionali. L’Art Brut viene introdotta con i dipinti e i disegni della Corbaz, artista straordinaria affetta da schizofrenia che venne inclusa nella collezione iniziale di Jean Dubuffet sull’arte dei pazienti psichiatrici. La Corbaz rientra anche nel ristretto novero di artisti “psichiatrici” che ottennero un significativo successo a livello critico. Swiss Made presenterà una sua raffigurazione di voluttuose figure femminili dai colori vividi e con lo stesso horror vacui che distingue l’approccio di Wölfli alla composizione. Le visioni idiosincratiche di questi artisti sono messe in relazione a quelle dei contemporanei, in un dialogo che svela la vera storia nascosta della pratica visuale in Svizzera, sorprendentemente eterogenea, colorata e reticente a conformarsi ad un sistema prestabilito.

Altri artisti presenti nella mostra: Balthus, Max Bill, Augusto Giacometti, Meret Oppenheim, Ugo Rondinone, Setsuko, Louis Soutter, Jean Tinguely e Felix Vallotton.

Dal 15 luglio al 17 settembre 2022