Francesco Arena

Francesco Arena intervistato da Lorenzo Kamerlengo per The Hermit Purple, Luoghi remoti e arte contemporanea su Segnonline.

Parlami di un tuo maestro, o di una persona che è stata importante per la
tua crescita.

Penso a un mio professore del liceo artistico di Brindisi, Giuseppe Marzano,
insegnava figura e ornato, materie che non so se esistono ancora, il
professore Marzano mi ha fatto capire che potevo lavorare come volevo,
l’importante era avere una motivazione.

Quali sono secondo te il tuo lavoro/mostra migliore ed il tuo lavoro/
mostra peggiore? E perché?

Non si fanno classifiche dei propri lavori e neanche delle proprie mostre,
sicuramente ci sono opere e mostre migliori di altre ma anche le opere e le
mostre meno riuscite sono utili per arrivare poi a quelle migliori.

Se ti ritrovassi su un’isola deserta, proseguiresti la tua ricerca artistica?
Se sì, in che modo?

La ricerca artistica per un artista non si interrompe mai perché è parte del
proprio modo di vivere.

In che modo sta influendo l’isolamento di questo periodo su di te?

E’ strano passare così tanto tempo in casa senza viaggiare, senza incontrare
altre persone, vivo questo tempo come un momento per approfondire alcune cose, stare con mia moglie e mia figlia e pensare a quanto sono fortunato a poter stare a rispondere a queste domande quando tanta gente sta male.