Luogo

Centro Pecci
Viale della Repubblica 277 – Prato

Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana

Data

Ott 24 2020 - Feb 14 2021
Evento passato

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Mostra

Protext! Quando il tessuto si fa manifesto

Apre la mostra Protext! Quando il tessuto si fa manifesto, a cura di Camilla Mozzato e Marta Papini, presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.

Striscioni, stendardi, t-shirt, arazzi artigianali, quilting: sono strumenti che hanno dato voce nel mondo a istanze di protesta spontanee, e Protext! indaga come la più recente generazione di artisti prenda in considerazione l’uso del tessuto e le sue diverse declinazioni formali come pratica artistica trasgressiva.

Negli anni Settanta l’associazione con il femminile, il domestico e l’artigianale sembra ridimensionarne il valore artistico, ma invece stimola la sperimentazione di artiste femministe che fanno del tessile un manifesto delle politiche di emancipazione. 

Attraverso le opere di Pia Camil, Otobong Nkanga, Tschabalala Self, Marinella Senatore, Serapis Maritime Corporation, Vladislav Shapovalov, Güneş Terkol la mostra Protext! dà voce a una pratica artistica che utilizza il tessuto come strumento capace di incanalare ed esprimere le istanze della protesta, dell’identità, dell’appartenenza.

Il percorso di mostra alterna installazioni, sculture, stendardi, arazzi, disegni, ricami e si apre con l’ambiente site-specific realizzato dal collettivo greco Serapis Maritime Corporation (Atene, 2014) composto da un murales di grandi dimensioni dipinto su una tenda.

Si prosegue con Bara, Bara, Bara e Vicky’s Blue Jeans Hammock, sculture tessili realizzate da Pia Camil (Città del Messico, 1980) con t-shirt e jeans di seconda mano: indumenti prodotti in America Latina per gli Stati Uniti, che tornano ai luoghi d’origine seguendo le rotte inique delle migrazioni e del commercio globale. (In copertina: Pia Camil, Divisor Pirata Amarillo, 2017. Exhibition view of the show Bara bara bara, 2019, Tramway, Glasgow)

Otobong Nkanga (Kano, Nigeria, 1974) presenta gli arazzi The Leftlovers, Infinite Yeld, In Pursuit of Bling e Steel to Rust – Meltdown insieme all’omonima installazione, in un allestimento progettato con lei per la mostra.

Otobong Nkanga, The Leftlovers, 2017. Courtesy by The Ekard Collection

L’opera di Vladislav Shapovalov (Rostov on Don, Russia, 1981), Flags, nasce da una ricerca dell’artista al Centro di Documentazione della Camera del Lavoro di Biella, città con una ricca storia industriale legata alla manifattura della lana, per molti versi simile a quella pratese.

Nelle sue opere Güneş Terkol (Ankara, 1981) prende ispirazione dal contesto in cui si trova, raccogliendo materiali e storie che intreccia nei suoi arazzi, video, schizzi e composizioni musicali. Protagoniste delle sue storie sono in genere donne che si adattano o rifiutano di adattarsi alle trasformazioni sociali e culturali della Turchia contemporanea.

Güneş Terkol bandiera preparatoria per il workshop del Centro Pecci, 2020

La mostra continua con le opere di Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, Italia, 1977): i coloratissimi stendardi ricamati a mano dalla serie Forme di protesta: memoria e celebrazione e 50 disegni della serie It’s Time to Go Back to Street in parte prodotti per il Centro Pecci.

Tschabalala Self (New York City, 1990) costruisce rappresentazioni volutamente esagerate legate all’immaginario dei corpi femminili neri con una combinazione di materiali coloratissimi cuciti, stampati e dipinti che rimandano a tradizioni artistiche artigianali.

Tschabalala Self, Carma, 2016

Conclude il percorso espositivo una sala dedicata a workshop, residenze ed eventi che alimenteranno l’indagine sull’uso del tessile nelle manifestazioni di dissenso, nel corso della mostra.

Il primo intervento ospitato è quello del duo parigino About A Worker (Kim Hou e Paul Boulenger), che offre ai lavoratori della moda la possibilità di rivelare la propria visione del settore attraverso il design di una collezione. A partire dal 2 novembre, alcuni dei lavori più iconici di About A Worker saranno visibili in una mostra retrospettiva nella Kunsthalle di Lottozero.

Seguirà il workshop di Canedicoda, realizzato in collaborazione con Dynamo Camp: attraversando tende ghiacciate o tropicali separè, visitando plastici di raso o lane montuose i partecipanti si immergeranno nella costruzione di un mondo morbido, avvolgente, cangiante e plasmabile.

La mostra è accompagnata per tutta la sua durata da un ricco public program con workshop, talk e residenze realizzate in collaborazione con gli artisti e realtà locali.

Protext! Quando il tessuto si fa manifesto è accompagnata dauna pubblicazione di Nero Editions in due volumi. Si ringraziano Manteco e Pecci Filati per il contributo art bonus alla mostra.


Protext! Quando il tessuto si fa manifesto

a cura di Camilla Mozzato e Marta Papini

24.10.2020 – 14.02.2021

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato Viale della Repubblica 277, 59100, Prato

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