GIANCARLO FABBI: MINIMI INDIZI
minimi indizi è la prima mostra personale di Giancarlo Fabbi a Venezia. Dopo“Il silenzio della pittura”, a cura di Massimo Recalcati da cui è stato tratto l’omonimo libro che sarà presente in mostra, l’esposizione veneziana esordisce nella fase conclusiva della Biennale d’Arte, quando la città esplode di gente e di cose, se possibile più ancora del solito, nel cuore di una Venezia stravolta da un’alluvione e non da semplice acqua alta. STUDIO Contemporary Art diviene – grazie a giorni di lavoro affrontati da gambe e mani unte di olio, fango, sale – e alle immagini intense e misteriose di Giancarlo Fabbi, il luogo dell’incontro nell’attesa, il dispositivo che attiva l’attenzione del dettaglio, lo spazio in cui è possibile riflettere nell’inciampo con l’opera.
minimi indizi, è un racconto per immagini. Tre fotografie della casa semplice e austera di Grizzana Morandi, in cui Giorgio Morandi trascorreva l’estate appenninica. Dieci fotografie degli strumenti usati dal maestro bolognese per dipingere: un pennello, un bulino da incisione, un tubetto di colore Lukas, e una cornice, allestiti con una mise-en-scène dalla sapienza minimale prima di essere fotografati. Morandi e i suoi silenzi immobili, Fabbi e la reiterazione di quel territorio lento e lattiginoso, ancora.
Fotografie di piccolo formato, allestite in sequenza, per un breve percorso nell’immagine che si fa ombra sensibile di hegeliana memoria. Opere d’arte in sé gli oggetti selezionati e catturati da Fabbi, fantasmi che vanno oltre il visibile. minimi indizi è un’esperienza che ci offre la possibilità di avvertire ciò che c’è di là del pellicolare, della pura percezione retinica, moltiplicandoci sensazioni ed emozioni invisibili, e per questo quanto mai reali. Il lavoro di composizione dell’intera architettura espositiva è caratterizzato da una fragilità solo apparente, perché ogni traccia fotografica in verità si libera della presenza dell’artista che l’ha generata per conoscere e riconoscersi in una sua indipendenza sicura e spontanea, in un approfondimento che sembra sconfinare nella pittura, quella pittura nella quale i pigmenti si rompono e il colore si fa altro. Così le foto di Giancarlo Fabbi subiscono un processo paziente, mai artefatto – come non lo erano gli sfondi dei dipinti di Morandi – ma ottenuto attraverso atmosfere, tempi di esposizione accelerati o rallentati, eccessi di luce accostati con fare consapevole. E questo è ciò che mi colpisce di questo fotografo, la consapevolezza appunto, la grammatica povera, il palinsesto tutto delle Opere nel loro insieme, e una partecipazione che promuove effetti collaterali e conflitti dolci.
minimi indizi, per raccontare una storia. minimi indizi, per decifrare un luogo intimo. minimi indizi, per esibire strumenti complici.
© Martina Cavallarin
Giancarlo Fabbi minimi indizi
A cura di Martina Cavallarin
Identità visiva Leonardo Guerra
Traduzione Stella Moretti
Comunicazione Marta Menegon PR Visual Arts
marta.menegon@gmail.com M 347 5810150
Opening: venerdì 22 novembre 18.30 / 23.30
Durata: 22 novembre – 21 dicembre 2019
Orari: dal mercoledì al sabato, dalle ore 3.30 alle ore 7.00 pm
STUDIO CONTEMPORARY ART
Calle al Ponte de l’Anzolo 5312/A
(Google maps Calle de l’Angelo, Castello 5312/a) 30122, Castello, Venezia
Tel: + 39 335 6798887