Enrico Baj – BAJ. Baj chez Baj
Dall’8 ottobre al 9 febbraio 2024, con due itinerari autonomi ma complementari Palazzo Reale a Milano, e il Museo della Ceramica di Savona, il MuDA – Museo Diffuso Albisola di Albissola Marina, nelle sedi del Centro Esposizioni e di Casa Museo Jorn, dedicano l’ampia retrospettiva BAJ. Baj chez Baj a Enrico Baj, uno dei maestri della neoavanguardia italiana e internazionale, studiata per ripercorrere tutti i temi e i soggetti della sua lunga e poliedrica esperienza.
Sosteneva che la ceramica fosse «l’ideale della materia» e l’arte a lui più affine dopo la pittura. In occasione dei 100 anni dalla nascita di Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003), tra i principali protagonisti dell’arte italiana del Novecento, dall’8 ottobre al 9 febbraio 2024, il Museo della Ceramica di Savona e il MuDA – Museo Diffuso Albisola di Albissola Marina, nelle sedi del Centro Esposizioni e di Casa Museo Jorn, ospitano “BAJ. Baj chez Baj”. Una esposizione diffusa, a cura di Luca Bochicchio e dei curatori dei musei, che vedrà al centro l’opera ceramica di Baj in tutto il suo sviluppo storico e cronologico, con un approfondimento tematico sull’Incontro Internazionale della Ceramica del 1954. Le tre sedi funzioneranno come capsule del tempo, invertendo le rotte di un percorso storico che ha visto Baj lavorare con l’argilla e gli smalti da Albisola nel 1954 fino a Castellamonte nel 1994, passando per Laveno (1955), Imola e Faenza nei primi anni ’80 e ’90. Di grande fascino sarà l’allestimento delle prime ceramiche nucleari nel contesto plastico e organico di Casa Museo Jorn, dove la metamorfosi delle immagini e dei materiali sembra richiamare in modo spontaneo la poetica di Baj. Del rapporto tra Enrico Baj, Asger Jorn e il resto della compagine internazionale postsurrealista si occuperà una specifica sezione al Museo della Ceramica di Savona, dedicata all’Incontro Internazionale della Ceramica del 1954, di cui, sempre nel 2024, ricorrono i settant’anni. Al Centro Esposizioni MuDA di Albissola Marina saranno allestite le grandi e coloratissime ceramiche figurative e mitologiche della fase kitsch, realizzate alla Bottega Gatti di Faenza nei primi anni ’90. Alcune di queste opere, così come le grottesche maschere tribali prodotte a Castellamonte, troveranno spazio nelle altre sedi museali, in un allestimento sincronico basato sui i dialoghi tra le opere di diverse epoche, a dimostrazione dei passaggi ma anche della grande coerenza espressiva che contraddistinguono la scultura ceramica di Baj.
BAJ. Baj chez Baj è anche a Palazzo Reale a Milano. In occasione del centenario della nascita dell’artista milanese, e sempre sotto il titolo di BAJ.Baj chez Baj, inaugura l’8 ottobre un’ampia retrospettiva promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta da Palazzo Reale con Electa, e curata da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj. Baj torna a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi, a cent’anni esatti dalla nascita e a dodici anni dall’esposizione, nella stessa sala, de I Funerali dell’anarchico Pinelli, che per la prima volta saranno integrati in un percorso antologico e in un dialogo puntuale con altri lavori del maestro.
Il progetto è curato da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj e conta quasi cinquanta opere distillate in un arco temporale che dai primi anni Cinquanta giunge all’alba del Duemila, attraversando le fasi di ricerca e di adesione dell’artista a diversi movimenti nel tempo. I suoi personaggi, entrati nell’immaginario comune, le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i mostri dell’Apocalisse animeranno una giostra di creature frutto dell’universo surrealista e insieme fantascientifico di un autore che ha fatto dell’ironia e del grottesco un grimaldello per scardinare il conformismo borghese e schierarsi contro ogni forma di potere costituito.
La collaborazione scientifica tra Savona e Milano, tra i curatori e le istituzioni coinvolti, ambisce a disegnare due itinerari autonomi ma complementari, capaci di rendere omaggio al genio eclettico di Baj, documentati nel catalogo unico, edito da Electa, nel quale i due percorsi espositivi si dipanano fra luoghi, forme, materiali e incontri, percorrendo l’affascinante cosmogonia di Baj, epifania di intelligenza e creatività.