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Luogo

Valmore studio d'arte - Vicenza
Contrà Porta S. Croce 14 Vicenza

Data

Mag 17 - 28 2024
In corso...

Ora

All Day

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Mostra

Arte e Geometria

Il prossimo 17 maggio Valmore studio d’arte , Vicenza, inaugura alle ore 18:30 il suo 5° itinerario fra artisti e opere scelti e valorizzati da Valmore nella sua lunga attività di gallerista. Titolo di questo itinerario: Arte e Geometria come la geometria informa l’arte (prima parte). Coerente con la linea della galleria, che   privilegia il rapporto fra arte e scienza, la mostra è dedicata alla lunga e fruttuosa relazione fra arte e  geometria.

Sono esposte 40 opere, fra pittura, scultura e oggetti, dagli anni ’50 ad oggi, di 28 artisti italiani ed internazionali che condividono la geometria come strumento e linguaggio della loro ricerca.

Il percorso si snoda fra le opere di artisti scelti all’interno di movimenti diversi e percorsi di ricerca lontani nel tempo e nello spazio, a volte anche nei temi, ma accomunati dal ruolo assunto dalla geometria, svelando affinità inattese e a volte sorprendenti, che illuminano i “fils rouges” che percorrono la ricca storia di una parte importante dell’arte internazionale dal secondo dopoguerra ad oggi.

Le opere partono dagli anni ’50 con i collage di Vasarely passando per l’optical art, il Madì internazionale,  per arrivare alla light e sound art e all’arte interattiva e robotica. Il cuore della mostra è rappresentato da opere che genericamente possiamo comprendere entro la definizione di Arte geometrica o Costruttivismo.

Il rapporto fra arte e geometria è antico quanto la stessa storia dell’arte ma dagli inizi del ‘900 viene più consapevolmente indagato e approfondito soprattutto da quelle tendenze che si contrappongono all’arte  figurativa. Nel secolo scorso si fa ricorso alla geometria proprio per gettare le fondamenta di una pittura nuova appoggiandosi ad una “scienza oggettiva”, che favorisca l’allontanamento dalla rappresentazione della realtà visiva del mondo.

Ritenute esaurite le ricerche sulla funzione mimetica della rappresentazione, si aspira ad un’arte più “astratta” che possa favorire le diverse istanze degli artisti, non più rivolte alla descrizione del mondo esterno ma alla costruzione di una società nuova.

L’uso della geometria nel ‘900 è trasversale a molti e diversi movimenti artistici, a volte anche in opposizione l’uno all’altro, e ciò ne determina la ricchezza di approcci ed interpretazioni. L’obiettivo condiviso è il desiderio di arrivare ad una composizione visiva autonoma, affrancata da un mondo visivo esterno di riferimento. A partire dai primi del ‘900, passando dal primo e secondo dopoguerra, per arrivare agli anni ’60 e al nuovo millennio più generazioni di artisti hanno sentito il bisogno di creare un’arte innovativa, che comprenda i cambiamenti fondamentali susseguitisi nella tecnologia, nelle scienze e nella filosofia, per accompagnare la trasformazione sociale.

Per arrivare ad una composizione visiva autonoma la geometria fornisce un linguaggio, supportato da un rigoroso metodo logico deduttivo, svincolato da referenti esterni e condiviso da tutti. Ciò garantisce che l’elemento soggettivo sia ridotto al minimo.

Attraverso la semplificazione delle forme (uso di quadrati, cerchi, triangoli, …) articolate secondo regole matematico-geometriche (serie, successioni, ripetizioni, traslazioni, rotazioni, …), gli artisti organizzano nello spazio elementi costanti ed elementi variabili (per es. ripetizione della stessa figura geometrica con  dimensione e/o colore variabile, …). Sperimentando innumerevoli serie di elementi semplici combinati fra loro attraverso innumerevoli variabili, gli artisti in un processo molto più vicino all’osservazione scientifica, raggiungono i loro diversi obiettivi: ridurre al massimo l’elemento soggettivo, analizzare i meccanismi della visione per interagire con l’occhio dello spettatore, riflettere sull’arte analizzandone gli elementi costitutivi, costruire un’arte “oggettiva e assoluta”, scardinare completamente il concetto di manufatto/processo artistico.

Ma il vero filo conduttore di questa articolata e fertile ricerca perseguita nell’ultimo secolo è un’indagine ricca e sfaccettata che si affianca a quella di altre discipline “esatte”, sui concetti fondamentali della nostra epoca. Cos’è lo spazio? Esiste il tempo? Esiste il tempo senza trasformazione? Il movimento è reale o è creato dal nostro cervello? Come dice Nelson Goodman: “Le arti devo essere prese in considerazione non meno seriamente delle scienze in quanto modalità di scoperta, di creazione, di ampliamento della conoscenza…”

Edoer Agostini, 1923-1986 | Carmelo Arden Quin, 1913-2010 | Fausto Balbo, 1970 | Bardula, 1965 | Diana Baylon, 1920-2013 | Manuela Bedeschi, 1950 | Bolivar, 1931-2017 | Davide Boriani, 1936 | Gaël Bourmaud, 1975 | Enrique Careaga, 1944-2014 | Emilio Cavallini, 1945 | Nadia Costantini, 1944 | Reale Franco Frangi, 1933 | Annamaria Gelmi, 1943 | Gruppo MID, 1964 | Ale Guzzetti, 1953 | Oki Izumi | Manfredo Massironi, 1937-2011 | Margherita Michelazzo Marcello Morandini, 1940 | Bruno Munari, 1907-1998 | Sandi Renko, 1949 | Paolo Scheggi, 1940-1971 | Paolo Scirpa, 1934 | Joël Stein, 1926-2012 | Jacques Toussaint, 1947 | Victor Vasarely, 1906-1997 | Piergiorgio Zangara, 1943

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Arte e Geometria
Come la geometria informa l’arte (prima parte)

INAUGURAZIONE
venerdì 17 maggio 2024 ore 18:30
17 maggio – 28 giugno 2024

Valmore studio d’arte – Vicenza, Contra’ Porta S. Croce 14
Orari di apertura: lunedì – venerdì: 10.00 – 13.00 | 15.00 – 19.00 su appuntamento

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