Benjamin Verdonck © Lumento

Luogo

Mattatoio
Piazza Orazio Giustiniani, 4, 00153 Roma

Data

Feb 23 2020 - Mar 12 2020
Evento passato

Ora

18:00 - 22:00

Etichette

Laboratori - Corsi - Convegni -Visite Guidate - Workshop

Al Mattatoio il Master PACS si apre al pubblico con eventi gratuiti

CALENDARIO EVENTI APERTI AL PUBBLICO
FEBBRAIO – MARZO Ingresso gratuito (In programmazione gli appuntamenti da aprile a novembre)

• 23 FEBBRAIO | ore 18:00 | On transplanted performers and remote controlled audiences- lecture di Stefan Kaegi – Rimini Protokoll – Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

• 28 FEBBRAIO | ore 19:00 | Local World – apertura del laboratorio tenuto da Stefan Kaegi – Rimini Protokoll
a seguire incontro con Daniel Blanga Gubbay (co-direttore artistico Kunstenfestivaldesarts) – Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

• 6, 7 MARZO – 3 performance di Benjamin Verdonck 6 marzo
h.19.00 One more thing
h.19.30 Gille learns to read
h.20.00 Waldeinsamkeit
7 marzo
h.18.30 e 20.30 One more thing
h.19.00 e 21.00 Gille learns to read
h.19.30 e 21.30 Waldeinsamkeit
Ingresso gratuito – posti limitati, prenotazione obbligatoria a prenotazioni.mattatoio@palaexpo.it

• 12 MARZO | ore 19:00 | apertura del laboratorio Teatro da tavola e azioni nello spazio urbano tenuto da Benjamin Verdonck – Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti

GLI ARTISTI
Stefan Kaegi produce spettacoli di teatro documentario, programmi radiofonici e opere in ambiente urbano, in una varietà diversificata di collaborazioni. Utilizzando ricerche, audizioni pubbliche e processi concettuali, dà voce a “esperti” che non sono attori formati ma hanno qualcosa da dire. Insieme a Helgard Haug e Daniel Wetzel, sotto il nome Rimini Protokoll, co-realizza opere di teatro documentario e installazioni.

Rimini Protokoll è un collettivo di autori e registi tra i più importanti degli anni 2000, vincitori, tra gli altri riconoscimenti internazionali, del Premio Ubu 2018 per il miglior spettacolo straniero in Italia con Nachlass, presentato a Roma da Short Theatre e Romaeuropa
Festival. Le loro opere si collocano nel regno del teatro, del suono e della radio, del cinema e dell’installazione, in un continuo sviluppo degli strumenti espressivi per trovare prospettive insolite sulla realtà ordinaria

On transplanted performers and remote controlled audiences

Come mettere in scena dei ready-made viventi e ricontestualizzare degli esperti sul palco?
Benvenuti nella zona grigia tra realtà e finzione. Permettete a dei materiali documentari e a degli interventi teatrali di accompagnarvi all’interno di argomenti complessi, come il cambiamento climatico e le politiche dell’Europa. Stefan Kaegi mostrerà e commenterà alcuni brevi estratti video dalle recenti produzioni della compagnia Rimini Protokoll, introducendo al pubblico e agli studenti la propria pratica artistica, ragionando intorno ai meccanismi del teatro documentario e della rappresentazione mediata da dispositivi tecnologici.

Daniel Blanga Gubbay vive a Bruxelles, dove lavora come curatore e ricercatore. È attualmente alla direzione artistica del Kunstenfestivaldesarts a Bruxelles, insieme a Dries Douibi e Sophie Alexandre. Ha conseguito la laurea specialistica con Giorgio Agamben presso IUAV, Venezia, e un dottorato in Studi culturali a Palermo. Nel 2014 ha avviato Aleppo, una piattaforma curatoriale con sede a Bruxelles per programmi pubblici di performance e pratiche discorsive. Tra i recenti programmi curati: Can Nature Revolt?, un programma pubblico per Manifesta, Palermo 2018; Black Market, Bruxelles 2016; The School of Exceptions, Santarcangelo, 2016. Ha lavorato come co-curatore per LiveWorks, un programma di residenza in Centrale Fies e tra il 2015 e il 2019 è stato direttore del Dipartimento di Arti e Coreografia (ISAC) presso l’Académie Royale des Beaux Arts di Bruxelles. Alcune recenti presentazioni: Talking About the Weather (2019, Oslo); Dance Under Cover of a Fictional Rhythm (2018, Sharjah, Emirati Arabi Uniti); The Movement as Living Non-Body (2018, Movement Research, NY); Knowing the Unknown (2017, Museum of Impossible Forms, Helsinki) e Prophecies Without Content (American University of Beirut).

Local World
Immagina una pièce che è una conferenza a cui nessuno arriva in aereo. Una performance in cui gli scienziati invitati non appaiono fisicamente, ma ognuno è rappresentato da una persona del luogo. All’inizio dello spettacolo, fanno ingresso sul palcoscenico all’interno del classico allestimento da conferenza, aprono il copione e lo spettacolo inizia. Local World è l’invenzione di una performance sulle soluzioni tecniche e sulla cooperazione in una crisi globale. Ma che avviene a livello locale, in nome del mondo intero. E succede offline, con le tecniche del teatro. Nessun viaggio che consumi CO2, ma anche nessuna videoconferenza malfunzionante: la tele-presenza non deve essere qualcosa di digitale, non implica necessariamente una latenza dentro uno schermo ghiacciato. La telepresenza può innescare un processo politico e sociale in cui le regole della rappresentazione cambiano. Non dover essere ovunque diventa un gioco teatrale che può essere eseguito ogni sera da un nuovo cast di avatar locali. Al centro di questo gioco ci sono persone che si fanno portatrici di idee. Il loro “io” può essere paragonabile all’io di un traduttore simultaneo. Solo che non traducono da una lingua all’altra, ma da un corpo all’altro.

Benjamin Verdonck vive e lavora ad Anversa. È un regista, scrittore e artista visivo con una pratica idiosincratica sia in teatro che al di fuori di esso. Il suo lavoro può essere visto come un flusso continuo di performance, installazioni, azioni, spettacoli da tavolo e pamphlets con una corrente sotterranea ricorrente: evidenziare la mancanza di dibattiti
pubblici sui cambiamenti in corso nel nostro sistema ecologico, che stanno gradualmente diventando irreversibili. In contrapposizione al suo lavoro su larga scala nello spazio pubblico, negli ultimi anni Verdonck ha lavorato a una serie di forme mobili più piccole di teatro. Dal 2006 è artista teatrale in residenza nel famoso teatro municipale Toneelhuis di Anversa.

Waldeinsamkeit, Gille learns to read e One More Thing sono parte di una serie in continua crescita di installazioni mobili di Benjamin Verdonck, da lui costruite. L’impatto ambientale della costruzione rivela l’intento artistico da tempo presente nel lavoro di Verdonck e ci parla della catastrofe ambientale. Creati con mezzi semplici, queste installazioni permettono all’artista di viaggiare leggero con il suo lavoro, di apparire ovunque, in ogni momento, e andare in scena facilmente. Semplici nel concetto e nella realizzazione, queste installazioni lasciano che siano le forme, i colori e i materiali a parlare da soli, così che l’artista finisca per ritirarsi sempre più dal palcoscenico, a favore della calma e di un affascinante “Theater der Dinge” (Teatro delle Cose). Installazioni di piccole dimensioni e durate brevi, per una platea ridotta, che abbia familiarità con l’arte o no. Una serie di opere poetiche che sfuggono alle condizioni e alle aspettative convenzionali dell’industria artistica, pur essendo estremamente presenti, tangibili e concrete.

INFO MATTATOIO
Roma, Piazza Orazio Giustiniani 4
www.mattatoioroma.it
Per le prenotazioni: prenotazioni.mattatoio@palaexpo.it

AZIENDA SPECIALE PALAEXPO
www.palaexpo.it

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