E’ stato appena annunciato il vincitore del Premio Giovani Collezionisti per Quadriennale d’arte 2020 FUORI che quest’anno è stato aggiudicato all’artista e scrittrice Giulia Crispiani (Ancona, 1989 – vive e lavora a Roma). Grazie all’opera Incontri in luoghi straordinari la giovane artista è stata insignita di questo prestigioso Premio ideato dalla sinergia tra l’Associazione Giovani Collezionisti, attiva dal 2003 nell’avvicinare nuovi potenziali collezionisti all’arte contemporanea, e le due istituzioni nazionali con sede nella capitale dedicate alla promozione della creatività contemporanea, MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e Fondazione Quadriennale di Roma.
Offrire un’opportunità a un creativo emergente che partecipa alla Quadriennale d’arte 2020 FUORI, a cura di Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol, in corso al Palazzo delle Esposizioni fino al 2 maggio 2021, è l’obiettivo ultimo del Premio consistente nell’acquisto di un’opera di un artista under 35 da parte dell’Associazione per donarla al MAXXI. Il Premio è a oggi “un riconoscimento ormai consolidato per l’arte emergente” come dichiarato da Antonio Valentino – Presidente dell’Associazione Giovani Collezionisti – che ha così proseguito “Tutto ciò è reso possibile grazie ad alcune sponsorizzazioni e al coinvolgimento diretto dei soci, chiamati ad esprimere un giudizio critico all’interno del panorama dell’arte giovane italiana”. Affermazioni che sono proseguite dando la parola a Bartolomeo Pietromarchi – Direttore del MAXXi Arte – che ha confermato come “Il sostegno ai giovani artisti è nel DNA del MAXXI” in quanto “fa parte della sua missione, come pure incrementare, custodire, valorizzare la collezione pubblica nazionale. La partnership con l’Associazione Giovani Collezionisti e con la Quadriennale, che ringrazio, va in questa direzione ed è anche un bell’esempio di collaborazione interistuituzionale”. Infine, la parola è passata ad Umberto Croppi – Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma – che ha concluso affermando che “La Quadriennale da statuto è chiamata a valorizzare in particolare le nuove generazioni. Siamo particolarmente contenti e grati ai nostri partner per aver scelto questa edizione della manifestazione come bacino di osservazione di nuovi talenti” e chiudendo con “un ringraziamento particolare alla Vicepresidente dell’Associazione Federica Pecci Ruggieri, anima anche organizzativa di questo premio”.
A quest’ultima selezione della Quadriennale vi hanno partecipato ben undici artisti under 35 i cui lavori sono stati visionati dai soci dell’Associazione che hanno votato l’opera di loro maggior gradimento. Tra di essi solo tre hanno raccolto più voti per poi essere esaminati dalla giuria composta da Daniela Lancioni, Curatrice Senior di Palazzo delle Esposizioni, Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI e Ludovico Pratesi, critico d’arte, giornalista e Direttore artistico dell’Associazione Giovani Collezionisti. E solo dopo un’attenta analisi di queste tre opere finaliste il Premio è stato assegnato a Incontri in luoghi straordinari di Giulia Crispiani in virtù della sua significativa ed evocativa rappresentazione del tempo attuale, segnato dalla pandemia. La complessità della sua struttura, che comprende scrittura, disegno, azioni e comportamenti e che include le risposte di soggetti diversi, ha convinto la giuria, colpita anche dalla coralità dell’opera che si sviluppa come un vortice, a partire da un moto sentimentale dell’autrice, in grado di dare forma a una pluralità di emozioni. Il progetto è nato con l’invio di una lettera a sessanta destinatari (amici e conoscenti) spedita per posta per ottenere una successiva risposta cartacea. Fotocopie delle
risposte sono esposte a Palazzo delle Esposizioni fornendo a Crispiani l’archivio da cui partire per un testo-
manifesto poetico risultante da questa coralità immaginata e affisso su una delle pareti della sala che
presenta le diverse parti del progetto da lei iniziato. Stralci di lettere ricamate restituiscono alcuni estratti delle risposte attraverso una dimensione gestuale e intimista, quasi a celebrazione della ripetizione stessa. Al centro della sala è collocato un pallet con alcuni cartoni di pizza sui quali è stampato il testo della medesima lettera, mentre i restanti tremila saranno distribuiti casualmente ad alcune pizzerie di Roma ed utilizzati per le consegne a domicilio. L’artista diviene così catalizzatore di un processo di cui non ha controllo dando luogo ad un opera collettiva che si infiltra nelle sale di Palazzo delle Esposizioni illustrandoci le molteplici pulsioni collettive provenienti da cosa accade “FUORI” ovvero all’esterno dell’edificio espositivo e mettendo in scacco la visione autoriale della stessa artista, generatrice di un inaspettata ed incontrollata evoluzione. Attraverso il canale della distribuzione del cibo, che il nostro sistema capitalistico non può permettersi di chiudere, pena la perdita della pace sociale, i clienti che riceveranno il cartone di
pizza diventeranno a loro volta parte dell’avanguardia immaginata da Crispiani, le cui tattiche, strategie e scopi sfuggono al suo controllo, infiltrandosi anonimamente in una comunità e nelle storie che origineranno
autonomamente a partire da questo incontro.
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