CAROL RAMA, Unique Multiples è stata promossa da MAMbo – Museo d’arte Moderna di Bologna | settore Musei Civici, in partnership con Jacobacci & Partners nell’ambito del progetto Fuorisede che rientra nell’ambito di Art City 2025 con il ricco palinsesto di mostre, eventi e iniziative promosse dal comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Fiere, in occasione di Arte Fiera.
Con estrema attenzione fin nei minimi dettagli la curatrice riesce a trasmettere in questo progetto la passione che l’artista Torinese aveva per l’arte e di come essa sia stata una forma di tautologia. Mediante il multiplo Carol Rama indaga e ripercorre i grandi temi che compongono il suo mondo e, la mostra in programma intende proprio percorrere questi stessi territori. Vi sono tutti i multipli realizzati dall’artista dal 1993 al 2005 insieme all’editore e stampatore torinese Franco Masoero, che si occupava delle questioni tecniche.
La rassega si dirama attraverso otto sale espositive, ognuna presenta un tema, contenuti che trattano la sua pratica artistica. Nella prima sala: personaggi, il fruitore ha il privilegio di conoscere le persone che hanno popolato la sua vita, la seconda stanza presenta invece il tema delle seduzioni, vi sono raffigurati disegni di piedi e manine con smalto, essa si serviva di smalto per unghie per arricchire in modo affascinante il suo lavoro, gli stessi smalti utilizzati per le sue opere sono inseriti all’interno di una teca posta all’ingresso dell’edificio. All’interno di ogni luogo deputato vi sono pannelli con citazioni dell’artista inerenti ai temi pensati per la mostra, frasi estrapolate da registrazioni e altre fonti trovate dalla curatrice.


Nella sala attigua è presente il tema malelingue, su fogli di “riciclo” precedentemente utilizzati dal padre, l’artista rappresenta lunghe lingue stilizzate di sottile ironia, salendo al secondo piano della suggestiva Villa Rose, si entra nella sala dei feticci, dove vi sono gli oggetti drammatici che hanno fatto parte della sua vita. Il fruitore si ritrova di fronte a disegni di dentiere e scopette, scarpe con falli e perfino una scultura con i medesimi soggetti. Adiacente ad essa si trova la sala nominata mucca pazza, dove vi sono numerosi dettagli di mammelle di animali presi per soggetto e impressi con la china. Procedendo lungo il percorso il visitatore potrà notare anche una teca dove sono custodite delle opere astratte dell’artista, le uniche che abbia mai realizzato.

Ammirando il lavoro di Rama si percepisce di come per lei l’arte fosse una vera terapia e di come sia prevalsa la volontà di esprimere la sua vita nell’arte e la sua arte nella vita. Il suo processo artistico tendeva a trasgredire i limiti della calcografia ortodossa producendo risultati inaspettati, tanto da stupirsi di sé stessa! Questi bizzarri risultati non erano altro che uno stimolo per continuare a sperimentare sul foglio stampato, Rama realizzava spesso degli interventi ad acquerello per avviare la propria narrazione. Ma non è finita qui poiché l’artista durante la sua carriera ha realizzato anche dei collage servendosi di pezzi di camere d’aria di ruote di biciclette o ritagli di grembiule da stampatore, perfino un foglio di fax con una poesia del caro amico e poeta Edoardo Sanguinetti. Ebbene, per l’artista ogni cosa poteva diventare supporto foto inciso per le sue acqueforti. C’è tempo fino al 30 marzo 2025 per poter visitare la mostra.
