Esistono opere che, pur nella loro semplice realizzazione, mi sorprendono per il deciso e forte messaggio che trasmettono all’osservatore. Impressione, questa, che ha immediatamente suscitato in me l’installazione “Standing Ovation” di Vincenzo Monticelli Cuggiò (Napoli, 1969) inaugurata presso la Galleria Gallerati nei primissimi giorni dell’emergenza Covid-19, quando ancora non erano ancora state emanate le norme restrittive da parte del Governo in merito alla chiusura delle gallerie e dei luoghi dediti all’arte.
Anonimi mezzi presi in prestito dal viver quotidiano si stagliano davanti ai miei occhi, invitandomi a riflettere su tematiche urgenti, oggi passate quasi in secondo piano. Nonostante la sua osservazione indiretta, condizionata dalla sola visione esterna rispetto allo spazio espositivo che la contiene, “Standing Ovation” si staglia ferma e imponente lanciando quasi un affronto a me come ad ogni altro spettatore. Novantadue ferme stampelle, costituite da flebile alluminio, sono inchiodate alla parete attraverso un gesto manuale mascolino mentre a terra centinaia di petali di rosa rossa sono sparsi senza soluzione di continuità. Un numero, quello di novantadue, affatto casuale in quanto riferibile alla quantità di elementi chimici necessari per procreare essere viventi. Un’immagine si staglia davanti ai miei occhi mentre un brivido passa dietro la mia schiena. Ecco, in tale momento, intuisco il dramma qui implicitamente esposto: storie mai raccontate e tenute nascoste, per sé, forse per paura di essere derise? O, peggio, compiante? La dura battaglia della donna investita di innumerevoli ruoli nella società attuale – da quello di madre generatrice di vita a quello di casalinga fino alla tanto bramata volontà di trasformarsi in donna in carriera al pari del suo uomo – è qui reso esplicito dalle figure di sottili grucce – agili, apparentemente solide ma esili e fragilissime nell’animo – e dai delicati resti di uno dei fiori più eleganti che esistano in natura, qui divenuto sinonimo di un’esistenza ferita ma ancora capace di emanare un intenso profumo di vita.
Lontano dalla ricerca fotografica intimista, con cui esordì nel 2006 in questa stessa sede, e dall’indagine sul contesto metropolitano del progetto Urbano – sua prima personale in galleria riproposta l’anno successivo alla V edizione di Castelnuovo Fotografia – Vincenzo Monticelli Cuggiò propone un lavoro tridimensionale di forte impatto emotivo ove luoghi comuni vengono scardinati per presentarci la sensibilità e l’umiltà presente, anche se non sempre visibile, nell’essere maschile grazie a questo omaggio alla donna moderna intesa come creatura libera, pensante e degna di essere al suo pari.
“Standing Ovation” di Vincenzo Monticelli Cuggiò
a cura di Noemi Pittaluga
domenica 8 marzo 2020
Galleria Gallerati
via Apuania, 55 – 00162 – Roma
orario: dal martedì al venerdì h17:00 – h19 o su appuntamento
email: info@galleriagallerati.it