Sabato 27 maggio si è inaugurata la mostra personale Metamorphoses dell’artista Vickie Vainionpää presso il settecentesco Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, dimora borbonica, ma anche real fabbrica della seta. L’evento è stato organizzato dall’amministrazione comunale di Caserta d’intesa con la galleria Nicola Pedana. L’allestimento è inserito all’interno del percorso di visita del Museo della Seta e tutte le opere sono site-specific. Si vive un’oscillazione simultanea tra passato, presente e futuro, che spinge a interrogarsi sulla natura fondamentale della linea, del tratto, del gesto e della mano della pittrice. La mostra sarà visitabile fino al 15 luglio. Il testo della mostra è di James Frew.
Il titolo Metamorphoses non può che rimandare al poema epico di Ovidio. Si parte dal celebre Trionfo di Bacco e Arianna, una scena che adorna il soffitto della Gran Sala da Pranzo in un affresco del pittore Fedele Fischetti, dipinto citato anche da Johann Wolfgang von Goethe. Ma tutte le opere in mostra di Vickie Vainionpää rimandano non solo ai processi di traduzione utilizzati, ma anche al rapporto in continua evoluzione che la pittura ha condiviso con le tecnologie del suo tempo.
La location iconica, patrimonio dell’Unesco, è stata selezionata, non a caso, come centro ideale di manifestazione del pensiero e della produzione della travolgente pittrice canadese di origine finlandese, che già da alcuni anni collabora con il gallerista casertano. Così come avvenne nel 18esimo secolo quando San Leucio, allora città autonoma futuristica, divenne uno dei principali centri di produzione della seta utilizzando le tecnologie più avanzate dell’epoca, allo stesso modo oggi si erge a luogo di propagazione di una nuova pratica pittorica contaminata e coadiuvata dall’accurato uso della tecnologia.
Attraverso la combinazione di strumenti digitali e tradizionali processi di pittura a olio, Vickie Vainionpää fornisce un’indagine unica sulle espansioni e possibilità contemporanee dell’arte astratta. Nella sua serie in corso, Soft Body Dynamics, forme biomorfiche, tortuose e tubolari, vengono sistematicamente create utilizzando un software di modellazione 3D generativa. In una tecnica di disegno al tratto automatizzato, il software genera casualmente un determinato numero di spline al giorno, da cui l’artista sceglie per creare composizioni finali che vengono dipinte a mano utilizzando olio su tela. Un’abile fusione tra corpo umano e tecnologie all’avanguardia che produce un’estetica che lei stessa definisce “astrazione assistita da computer”. L’astrazione rivela molte verità sottostanti, riguardo la vita, la logica e l’ordine delle cose.
Dal 2022 Vickie lavora anche a una serie chiamata Gaze Painting, in cui i dipinti utilizzano i dati del software di tracciamento oculare per mappare visivamente in maniera diretta le curve di Bézier. Il tracciamento oculare registra la visione soggettiva e, in questo caso, la visione dell’artista mentre guarda opere di pittori come Tiziano, Velázquez, Cabanel e altri. Una mappatura del suo sguardo che si traduce in una rappresentazione astratta dello spettatore, rivelando una logica interna nascosta, unica per ogni opera. E lo sottolinea James Frew: “La serie risponde così all’affresco leuciano di Fischetti, in quella che potrebbe essere definita una vera e propria rivisitazione post-digitale. L’atto stesso di guardare, attraverso il conferimento tecnologico, funge da canale di interpretazione e trasformazione”.
La pittrice canadese, nata a Toronto nel 1992, vanta mostre in tutto il mondo, da New York a Pechino. Tuttavia, è divenuta celebre anche nel mondo della CryptoArt, avendo mintato ben sei NFT sul noto marketplace SuperRare. Un successo che le ha garantito la totale vendita delle sue creazioni, inscritte sulla blockchain Ethereum e acquistate da collezionisti digitali internazionali a cifre pari e superiori ai 2ETH.
Dunque, la tecnologia al servizio dell’arte, sperimentazione dei nuovi linguaggi visivi e delle prospettive digitali, ma al tempo stesso fedeltà alla consolidata tecnica della pittura a olio, Vickie Vainionpää è tutto ciò, ma anche oltre. C’è una straordinaria correlazione che unisce il dipinto di Bacco e Arianna, le opere della pittrice canadese e la real fabbrica della seta voluta da Ferdinando IV di Borbone. Arianna è la donna del filo, quel filo che viene ritorto per generare una robusta fibra di seta. Ebbene, ritorte sono anche i dinamici sviluppi tubolari che nei quadri di Vickie Vainionpää si avvolgono su sé stessi in una sorta di forme uniche della continuità nello spazio. Dalla visione futurista a quella futuribile il passo è breve, ma anche elegante. Come la metamorfosi del baco da seta in farfalla.