The Rooom inaugura la mostra Il Cerchio Spezzato e presenta nuove prospettive

The Rooom, concept agency specializzata in tematiche legate alla sostenibilità ambientale, all’innovazione, alla creatività e alla responsabilità sociale, apre le porte di Palazzo Androvandi con la collettiva Il Cerchio Spezzato, a cura di Eleonora Frattarolo.

The Rooom; Il Cerchio Spezzato; l’Antropocene; l’Arte e la Consapevolezza.

La Storia ha bisogno di continui ricorsi affinché possa essere concepita ed esperita come Maestra. Allo stesso modo, l’uomo ha bisogno di comprendere, generazione dopo generazione, qual è il suo ruolo su questa Terra, ovvero una attorialità che ha più che vedere con il concetto di ‘ospite’ che di ‘padrone’.

Tuttavia, ciò, generazione dopo generazione, viene dimenticato, portando, così, ad una sempre più profonda spaccatura tra l’umanità e la Natura e, l’essere noi soggetti dell’Antropocene la dice davvero lunga: siamo un punto infintesimale di un cerchio spezzato.

La Storia, inoltre, quando racconta le vicende di una collettività, di una popolazione, di un territorio, ne traccia i profili anche mediante l’architettura e chi conosce le vicissitudini appartenenti al bolognese Palazzo Aldrovandi poi Montanari, nella centrale – ed un tempo fondamentale – Via Galliera del capoluogo emiliano, saprà riconoscere l’esito di un passaggio generazionale che si affida alla volontà di consapevolezza.

The Rooom, concept agency specializzata in tematiche legate alla sostenibilità ambientale, all’innovazione, alla creatività e alla responsabilità sociale, ha presentato al pubblico, temporaneamente orfano di Artefiera ed Artcity, con l’opening del 19 gennaio, il suo nuovo spazio, luogo ibrido di innesti tra architettura e decorazione moderna – che rimanda ad Angelini, Torreggiani, Bigari – e ai suoi usi extra residenziali – alla fine del ‘700 nel Palazzo fu avviata da Filippo Aldrovandi Marescotti una fabbrica di ceramica; poi, quando il secolo dopo, il palazzo divenne dei Montanari fu oggetto di attenzione patrimoniale, mentre nel ‘900 ospitò la Biblioteca Comunale Popolare, la Cineteca, ed e il Circolo della Stampa, oggi non più esistente – unito a ristrutturazioni ed usi contemporanei di concept space in grado di unire creatività, condivisione, innovazione in armonia con l’ambiente, la sostenibilità ed un modus operandi teso verso un futuro davvero migliore.

A dare il via a questi intenti, tutt’altro che utopici, è la mostra Il Cerchio Spezzato, a cura di Eleonora Frattarolo e che pone in dialogo sette artisti Rufoism, Paolo Migliazza, Edoardo Sessa, Angelo Maisto, Luciano Leonotti, Andrea Valsecchi, Silvia Zagni sì da rappresentare “ciò che sta avvenendo nello spazio urbano, nel paesaggio rurale, nell’ambiente in cui viviamo e che raccontano come tali avvenimenti si ripercuotano nella nostra mente e nella sfera affettiva e spirituale. Da tali rappresentazioni nasce un racconto per immagini che si articola in sculture, dipinti, disegni, installazioni, fotografie. Un racconto che attraversa scenari chiaramente percepibili e versanti interiori silenti e nascosti” afferma la curatrice.

I sette artisti abiteranno lo spazio, o meglio il susseguirsi di volumi che si inabissano nelle profondità di Palazzo Aldrovandi, sino al prossimo aprile in maniera tale da lasciar affiorare suggestioni in grado di dar corso ad un dialogo tra le parti: da un lato le opere, tra le cui trame, pittoriche, installative, fotografiche, scultoree, pongono la dimensione fruitiva in uno status di riflessione attiva, dall’altro, il concept alla base de Il Cerchio Spezzato ma anche delle personali ricerche degli artisti. In maniera differente e grazie alla capacità di affrontare il tema di una nuova ‘ecologia dell’arte’, astrazione, fantasmagoria, architetture, metafore e racconti di viaggio, ombre e sculture agiscono – e reagiscono – all’unisono in una sorta di corale osservazione e labirintica relazione tra processi di matrice psichica e sostanziazione estetica, i cui prodromi sono da rintracciarsi negli interstizi di una visione tesa a interrogare l’astante non per negazione o sconvolgimento, quanto per mutata osservazione della presenza umana nella natura, della sua liaison dangereuse con il pianeta e le sue condizioni.

Il paesaggio urbano, antropico, muta costantemente, generando un mondo che avanza arretrando, che divide malamente le opportunità di tutti e ne rende vittime le fasce più deboli. Ancora una volta, a riflettere sulla realtà spesso invisibile agli occhi, è l’Arte, è lo sguardo principe dell’artista, capace di accedere ai meandri inconsci dell’intelligenza emotiva delle collettività.

Il Cerchio Spezzato va, in qualche modo, ricomposto, armonizzato, e così, The Rooom, che d’ora innanzi affiancherà il proprio lavoro sulla comunicazione tesa verso una consapevolezza del sostenibile con The Rooom Lab, lo spazio aperto all’arte e ai creativi, sarà un punto di riferimento a Bologna per una cultura, come suggerito da Giorgia Sarti, Culturar Curator, volta a far confluire idee e costruttivo dialogo tra imprese, istituzioni e persone, ‘affinché diventino una fonte di ispirazione’ continua Marco Tina, Founder & Managing Partner The Rooom.

Il futuro è già qui, la sua nostalgia deve, necessariamente tradursi, ora, in azione, anche grazie all’arte e riperimetrare lo spazio vitale così come lo abbiamo conosciuto sino ad ora.

Il Cerchio Spezzato

The Rooom, Palazzo Aldrovandi Montanari

Bologna, Via Galliera 8

Dal 19 gennaio al 1 aprile

Lun-Ven 9.30-12.30; 15.00-18.00, su appuntamento: 3458944121 press@therooom.it

Ufficio Stampa Culturalia

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.