È innanzi tutto sulla coscienza del valore didattico che trova significato Surprize!, la mostra, visitabile fino all’8 dicembre al Centro Arti Visive Pescheria Pesaro, collegata al premio per le arti visive promossa e organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Urbino. Un’esposizione, citando Argan, che muove i propri passi nella direzione che occorre guidare i giovani alla piena comprensione dei fatti artistici nella loro intrinseca qualità e nel loro particolare significato storico, abituarli a tendere a fondo e ad assimilare alla propria coscienza il processo sempre vario attraverso il quale i massimi artisti hanno raggiunto e realizzato il proprio ideale artistico.
È proprio a tali principi che, in un certo senso, s’ispira quest’operazione dove, l’intento di un riavvicinamento tra il contemporaneo e il mondo delle accademie spinge i giovani e futuri artisti verso un “fuori”, nella coscienza che l’insegnamento artistico è qualcosa che deve vivere nel presente se intende diventare futuro. A una didattica fine a se stessa con #surprize se ne sostituisce pertanto un’attiva che agevola gli studenti a confrontarsi sin da subito con la realtà dell’arte contemporanea.
Non è un caso, pertanto, che membri della giuria siano stimate personalità del mondo dell’arte contemporanea come il critico Simone Ciglia o l’artista Patrik Tuttofuoco che, non solo garantiscono per il loro lavoro credibilità al premio, ma anche un’opportunità di confronto diretto con chi questo ambiente lo esperisce in prima persona. Surprize! dunque, seppure coerentemente connesso all’ambito della formazione, si configura quale esperienza imprescindibile capace, anche, di far comprendere a un pubblico più trasversale cosa oggettivamente accade dentro un’accademia dove, la consuetudine alla manualità e la cultura dell’immagine, fatti che contraddistinguono per l’appunto la formazione accademica da altre, rappresentano, in ultima analisi, una forza comunicativa impareggiabile, arrivando al cuore di chi osserva in forma diretta e senza filtri.
Ben vengano allora esposizioni come queste, utili al pubblico, agli studenti per comprendere come funziona il mainstream del mondo dell’arte e anche ai cosiddetti addetti ai lavori su cosa potremmo vedremo da qui a qualche anno.
Il direttore dell’Accademia di Urbino Umberto Palestini, il Presidente del Centro Arti Vive la Pescheria di Pesaro Silvano Straccini e del critico, membro della giuria, Saverio Verini, tra gli altri, hanno assegnato il premio a Silvia Capuzzo, ventitrenne di Merano, con l’opera Piccione e due menzioni speciali a Agnese Spolverini, con l’opera La luce della sera mette il mondo in disordine e Arianna Pace con Ecosistema.