Dopo il focus sulle nuove mostre aperte presso i musei romani proposto nell’articolo Roma: le nuove aperture nei Musei, in questo editoriale mi soffermo sulle offerte espositive presentate dalle Accademie capitoline di Villa Medici e Villa Massimo col fine di esplorarle.
Villa Medici – Accademia di Francia a Roma ha riaperto i battenti a fine maggio con la presentazione di Art Club #32: la personale di Mircea Cantor (Oradea, Romania, 1977 – vive elavora a Parigi), a cura di Pier Paolo Pancotto, visibile fino al 19 settembre. Dipanandosi negli spazi esterni dello storico giardino all’italiana, nell’Atelier Balthus, nello Studiolo di Ferdinando e nella Gipsoteca, l’esposizione vuole essere un indagine sull’identità culturale, storica e personale dello stesso artista. Opere costituite da immagini, gesti semplici ed oggetti a noi noti per far riflettere sulla loro realtà e sulle loro sfumature semantiche. Un procedimento di osservazione che trae origine dalle sue esperienze individuali, effettuate in primis in Romania sotto il regime comunista per poi proseguire in Francia, esplicitandosi in molteplici linguaggi visivi qui visibili. In occasione del suo esordio individuale nella splendida cornice della villa romana, Cantor ha ideato alcune opere site-specific col fine di instaurare un dialogo con tra realtà contemporanea ed il patrimonio qui conservato e altri lavori già presentati altrove.
L’itinerario inizia sulla scalinata da cui si accede al parco ove sventola vittoriosa Flag (2017), vessillo carico del proprio vissuto e delle tradizioni rumene, per proseguire nella Loggia Balthus con Ciel variaable (2007-2021): una scritta realizzata sul soffitto attraverso il fumo di una candela, mezzo effimero e transitorio tanto quanto il significato della frase inscritta, e parte di una serie di interventi effettuati negli anni sul tema della fragilità della condizione umana. Mentre nell’Atelier Balthus e nella Gipsoteca sono visibili tre filmati dal sapore autobiografico – I decided not to save the world (2011), Regalo (2014) e Am I really free (2020) – che ruotano su importanti questioni mondiali tra cui la volontà dei giovani di salvare il mondo e l’attuale pandemia. Nel giardino adiacente alla Loggia Balthus è, invece, presente Chaplet (2021): una sottile e fragile struttura praticabile dal perimetro quadrato costituita da 120 metri di pellicola fotografica in cui sono inscritte le proprie impronte digitali. Un lavoro, questo, che evidenzia il delicato tema dell’identità e libertà individuale che spesso, nella nostra era tecnologica, viene violata. Poco più in là, nello Studiolo di Ferdinando, Empire of all poetical encounters (2017-2021) – costituito da un semplice pallet dipinto tramite colori primari e adagiati su instabili monete incolonnate – ci introduce nel mondo del mercato globalizzato e delle sue contraddizioni. L’opera stride fortemente con gli affreschi rinascimentali dipinti in questo spazio sia per le rappresentazioni affrescate (specie animali e vegetali fino allora conosciute) sia per la lontana modalità di scambio commerciale presente a quei tempi. Chiude la mostra Homo homini lupus (2021): calchi delle proprie mani realizzati dall’artista imitando il gioco delle ombre cinesi col fine di risultare in aperto conflitto con quelli della Colonna Traiana e con gessi storici qui esibiti.



Proseguendo nel giardino all’italiana, ovvero tra i quadrati arborei di cui esso è costituito, emergono, quasi incastonate nella natura, le opere di VillaToilet MartinMedici PaperParr: esposizione, visibile fino al 30 ottobre, che – sotto la direzione artistica di Sam Stourdzé, direttore e curatore di Villa Medici, e Cookies (Alice Grégoire & Clément Périssé) – presenta per la prima volta al pubblico un trio composto dal fotografo britannico Martin Parr e dai due ideatori del magazine TOILETPAPER, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Pubblicato nel 2020 da Damiani (ToiletMartin PaperParr Martin Parr, Maurizio Cattelan, Pierpaolo Ferrari, Damiani editore, 28x36cm, 192 pagine, 120 illustrazioni a colori, Cartonato, ISBN978-88-6208-704-9, Marzo 2020), il libro raccoglie e accosta le immagini più iconiche degli archivi prolifici di questi artisti qui proposti attraverso un itinerario ipnotico realizzato con oltre quaranta fotografie. In esse regna un forte sarcasmo da cui si rileva una profonda riflessione sull’ossessione contemporanea per le immagini. Lo spettatore, errando all’interno dell’allestimento alboreo-fotografico progettato da Alice Grégoire e Clément Périssé – architetti e borsisti dell’Accademia di Francia a Roma – si perderà tra stridenti elementi, ripresi da diversi contesti, ove finzione surrealistica e disgustose impressioni lo porteranno a concludere la propria visita adagiandosi sulle sdraio installate e finndoe per esser sorretto da stoffe riproducenti ulteriori scatti elaborati dai tre artisti di fama internazionale.



Infine, a Villa Medici è visibile fino all’08 agosto ECCO, la mostra dei borsisti residenti, a cura di Laura Cherubini. Dislocata all’interno delle sale l’esposizione propone le opere prodotte da sedici artisti, creatori e ricercatori al termine del loro anno di residenza, sperimentazione e ricerca presso l’Accademia francese ovvero Noriko Baba, Coralie Barbe, Adila Bennedjaï-Zou, Simon Boudvin, Gaylord Brouhot, Anne-James Chaton, Mathilde Denize, Alice Dusapin, Fernando Garnero, Alice Grégoire e Clément Périssé, Félix Jousserand, Jacques Julien, Estefanía Peñafiel Loaiza, Georges Senga, Apolonia Sokol, con la partecipazione di Michele Flammia, Roberto Folliero e Lulù Nuti. Dal sapore nettamente multidisciplinare – per via dell’impiego di differenti modalità espressive che vanno dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’indagine sonora, dalla storia e teoria dell’arte fino alla letteratura – ECCO richiama l’attenzione del pubblico al di là della accezione del titolo. Infatti, edizione 2021 presenta sedici artisti e altrettanti linguaggi artistici che qui, per la prima volta, si sono concretizzati attraverso un progetto editoriale collettivo che oggi costituisce una delle chiavi di accesso della mostra. Concepita nell’autunno 2020, http://ecco-revue.com/ è la rivista mensile online scaturita da tale progetto e che accoglie le più svariate forme espressive. La rivista, concepita come libera e sperimentale, si sviluppa in sette numeri, ognuno dei quali ha come tematica un termine che evoca un suono e/o forma impiegata come pretesto per riflettere. Infine, la mostra è accompagnata da un libro d’artista (ECCO, ISBN 9791280049216 2021, 28€, © Manfredi Edizioni) che riunisce una selezione di opere dei borsisti dell’Accademia di Francia a Roma.

Dislocata, in parte, al di fuori della propria sede è, invece, Villa Massimo in città: la mostra dei borsisti attualmente residenti presso l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo diretta da Julia Draganović. Una rassegna d’arte ideata e collocata in vari spazi pubblici del quartiere Nomentano e non solo. L’esposizione propone al pubblico i lavori site specific prodotti in quest’anno di residenza a Roma tra cui anche le opere della Vincitrice e dei Vincitori del Premio Roma 2020/2021. Attraverso una piacevole passeggiata nei pressi di Villa Massimo scopriamo i luoghi scelti dai creativi con l’obiettivo d’inserirsi all’interno del tessuto urbano. L’esigenza di creare la mostra all’esterno delle mura che dividono l’area dell’Accademia dalla zona cittadina è nata a causa della lunga chiusura invernale a seguito delle restrizioni. I borsisti hanno così voluto installare parte delle loro opere in luoghi di fruizione civica come Villa Torlonia – dove l’architetto Gustav Düsing interviene con un’installazione sonora all’interno del parco – o davanti alla Chiesa Nostra Signora del SS. Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi – qui sono ubicate tre fotografie in b/n di grnde formato della fotografa e artista visiva Regina Schmeken – incipit e conclusione dell’itinerario. Durante il suo cammino l’osservatore potrà ammirare manifesti pubblici su cui sono collocati i lavori del duo Prinz Gholam (una loro personale aprirà il 13 luglio presso il MATTATOIO) e quelli della scrittrice Franziska Gerstenberg; ascoltare le composizioni di Unsuk Chin tramite le postazioni audio collocate all’interno del giardino del negozio il Fiorile; mentre il 18 giugno è stato trasmesso dal vivo un ciclo di conversazioni, moderate dalla scrittrice Nora Gomringer, dal titolo Gen Italien ideato dall’autore Alexander Schimmelbusch insieme a Benedikt Hipp e Andrej Koroliov; il 26 giugnoal Teatro delle Muse Andrej Koroliov haesibito alcuni suoi brani insieme al Decoder Ensemble. Infine, il film Taumelnde Leere [Vuoto Barcollante] dei bankleer è stato proiettato in prima assoluta il 24 giugno al MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo(in collaborazione con il progetto Hidden Histories e accompagnato da una conversazione sul film). Il percorso si conclude a Villa Massimo con la mostra collettiva situata nello spazio della galleria e negli studi degli artisti visivi bankleer, Heike Baranowsky, Prinz Gholam, Benedikt Hipp, dell’architetto Gustav Düsing e di Regina Schmeken.
“Mircea Cantor. Art Club #32”
a cura di Pier Paolo Pancotto
fino al 19 aprile 2021
“VillaToilet MartinMedici PaperParr”
Mostra di Martin Parr, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari
direzione artistica di Sam Stourdzé e Cookies (Alice Grégoire & Clément Périssé)
fino al 31 ottobre 2021
“ECCO. Mostra dei borsisti di Villa Medici”
A cura di Laura Cherubini
Fino all’08 agosto 2021
Villa Medici – Accademia di Francia a Roma
Via Trinità dei Monti, 1 – 00187 – Roma
orario: da lunedì a domenica dalle ore 11.00 alle ore 19.30 (chiuso il martedì)
tel: +39 06.6761200
“Villa Massimo in città”
dal 17 al 26 giugno 2021
Accademia Tedesca Roma Villa Massimo
Largo di Villa Massimo, 1-2 – 00161 – Roma
tel: +39 06.4425931