Paesaggi irreali e personaggi fantascientifici si susseguono davanti ai miei occhi mentre canticchiano ritornelli di famosi brani d’autore. Quest’inedito assemblage d’immagini è frutto della inventiva di Rä Di Martino (Roma, 1975) la cui produzione spazia dalla fotografia al film.
Contraddistinguono le sue opere citazioni e rimandi colti sostenuti da un folto apparato letterario e musicale. La sua ricerca s’incentra sulla relazione esistente tra la memoria e le dinamiche private e mentali dell’individuo contemporaneo con l’intento di svelare i meccanismi del potere manipolatorio esercitati dalla cultura bassa diffusa dai media sul nostro inconscio e sul nostro modo di interpretare il mondo. Il suo video a due canali Afterall (a space mambo) è stato uno dei progetti vincitori della IV edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Visibile presso il Padiglione B del Mattatoio grazie alla presentazione della Fondazione Volume!, alla promozione di Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e all’organizzazione dell’Azienda Speciale Palaexpo, la proiezione trasporta lo spettatore in un mondo indefinito ove le coordinate spazio-temporali sono annullate grazie a un ambientazione a noi sconosciuta e che appartiene a pianeti altri: zone desertiche, universi privi di atmosfera abitati da piccole comunità o eremiti sopravvissuti a disastri ambientali. Ad essi s’alternano suoni, oggetti e immagini appartenenti al passato e divenute, oggi, unico vessillo attraverso cui tali tribù s’identificano. Facendo il verso ai numerosi film di fantascienza, che fin dai primi esordi della pellicola cinematografica hanno raccontato storie e personaggi prodotti dall’inventiva mente umana, l’artista osserva e ritrae differenti tipologie di esseri umanizzati – da homeless del futuro a divinità spaesate – costruendo nuovi popoli tutti identificabili grazie a caratteristici suoni che li rendono riconoscibili e che sono l’unico collegamento tra le differenti entità che popolano il video. Infatti, nonostante le loro differenze, sembrano tutti essere sintonizzati sulla stessa frequenza radiofonica. La musica è il perno su cui ruota Afterall (a space mambo): essa nasce dall’interazione tra canzoni note, musiche originali e suoni composti dal musicista e cantante Mauro Remiddi (Porcelain Raft) nonché dalle composizioni aperte dell’artista e fisico José Angelino in collaborazione con il compositore elettroacustico Simone Pappalardo. I due – partendo da una serie di elementi autonomi costituiti da membrane, scatole e superfici poste in vibrazione in una complessa rete di feedback – hanno ricostruito flussi sonori uniformi dando luogo a un lavoro che si configura come un oggetto ibrido dove narrazione e decostruzione della forma filmica tradizionale si mescolano disorientando lo spettatore.
Con quest’opera Rä Di Martino propone un possibile futuro che a breve si concretizzerà, lasciando uno spiraglio aperto verso un racconto ancora in divenire ed in cui può accadere l’imprevisto. Turbato e, al contempo, divertito da quella visione al fruitore non rimarrà altro che il motivetto di In ginocchio da te di Celentano, emblema di una società tuttora legata a certezze di remoti canoni.
Prossime tappe del progetto: Kunstmuseum di St Gallen (Svizzera), MOSTYN (Regno Unito) e il Museo Madre di Napoli, dove entrerà a far parte della collezione permanente.
Ra Di Martino
a cura di Lorenzo Benedetti
dal 02 al 20 ottobre 2019
Mattatoio – Roma
piazza Orazio Giustiniani, 4 – 00153 – Roma
info: Fondazione VOLUME!
email: info@fondazionevolume.com
sito: fondazionevolume.com