Ph. Davide Cavuti

PESCE FRESCO: una performance di Lino Pezzella

Pescara è una città di mare dal rapporto simbiotico con l’acqua. Il fiume, il litorale, il clima balneare, hanno sempre fatto parte del capoluogo adriatico un po’ “sguaiato” e dalla dimensione socio-culturale sfilacciata: Pescara è di fatto “un porto di mare”.

Chi giunge in città dall’arteria principale, ovvero dall’Asse Attrezzato, è accolto da un grande murales che riporta il seguente messaggio: “cozze e vongole”, affermazione tipica del repertorio folcloristico del pescivendolo della Marina, caratterizzato da una parlata dialettale cantilenante che sembra prorompere dalla stessa anima un po’ smodata della città. In un contesto così ruspante, dove persino un venditore ambulante può essere performante, trova piena collocazione il lavoro dell’artista Lino Pezzella, docente del Liceo artistico cittadino dal corposo passato come scenografo e una lunga esperienza negli Stati Uniti (New York) dove, dal 1994 al 2004, ha avuto modo di approfondire gli studi presso la School of Visual Art e dove ha realizzato diverse scenografie per i teatri off di Broadway. L’artista, il 3 maggio scorso, ha “messo in scena” l’azione denominata Pesce Fresco, un’insolita passeggiata sul lungomare trasportando un carretto con diversi contenitori di polistirolo contenente molluschi, bivalvi e pesce di vario tipo realizzati con materiali plastici recuperati dalla spiaggia e dal mare. La performance, assolutamente in sintonia con il contesto locale, ha previsto la consegna  di una  “scafetta” alle persone che si sono avvicinate al carretto. Il materiale ittiomorfo in plastica riciclata è stato consegnato agli avventori avvolto in un foglio su cui era riportato uno scritto intitolato Storia di una bottiglia, un tappo e… Lo scopo dell’happening sta nel voler sensibilizzare le persone ad un uso responsabile dei rifiuti, ma anche nel voler denunciare una politica ambientale ancora fallace. Oggi, il riciclo è una pratica molto perseguita dalle persone ma… ancora molto deve essere fatto in tal senso. I nostri mari, le nostre spiagge e i nostri ambienti naturali continuano ad essere luoghi che soffrono della presenza di materiali inquinanti che continuano a danneggiare gli equilibri degli ecosistemi. Tutti sanno della presenza di microplastiche nei pesci che conseguentemente finiscono sulle nostre tavole, e quindi nei nostri corpi; ciononostante il problema resta e non è stato ancora risolto.

Lino Pezzella riparte da queste consapevolezze per costruire una performance ironica e divertente, leggera e disorientante ma allo stesso tempo seria e impegnata; soluzione che rompe molto bene l’indifferenza delle persone che, rassicurate dall’approccio giocoso dell’azione, si rendono più disponibili all’ascolto e alla presa di coscienza della tematica proposta. Una performance che, seppur provocatoria, non provoca repulsione o fastidio anzi, è capace di avvicinare il pubblico che, sempre più spesso, di fronte ad azioni pubbliche di questo tipo, rimane diffidente e distante. Lino Pezzella compone il suo pescato giocando con forme e colori, intrecciando reti a infradito, bottiglie di plastica a contenitori di varie misure. La “pesca miracolosa” è un monito rivolto agli astanti, invitati ad assumere comportamenti più responsabili. L’azione, caratterizzata dall’imitazione dei gesti semplici e autentici del  pescivendolo e da una voce che richiama l’attenzione del pubblico, dà nuova vita agli scarti in modo che questi, attraverso la visione poetica dell’artista, possano essere parte di una nuova storia.  

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