Concluso il workshop svoltosi tra settembre e ottobre, continua con interventi di arte urbana, una pubblicazione e una mostra in primavera 2021, il progetto Opera Viva, Artista di Quartiere, the District Artist presentato da Associazione Flashback, nato dall’idea dell’artista visivo Alessandro Bulgini e a cura di Christian Caliandro.
Il progetto è vincitore del bando “Creative Living Lab – II Edizione” promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT e realizzato in collaborazione con il Segretariato Regionale del MiBACT per il Piemonte.
Il workshop, nonostante la pandemia, ha coinvolto ecoinvolge 10 artisti giovanissimi provenienti da Torino e da tutta Italia, studenti o neolaureati di Accademie di Belle Arti italiane che hanno lavorato con l’artista e il curatore nel quartier generale di Barriera di Milano a Torino, da anni al centro della pratica di Bulgini, e nei territori di appartenenza degli altri giovani artisti tramite un contatto continuo online in un laboratorio intensivo di quattro settimane.
Sono: Ado Brandimarte (Ascoli Piceno, 1995), Valentina Catano (Foggia, 1993, vive e lavora a Roma), Marco Curiale (Torino, 1998), Vincenzo Francesco Di Chiano (Trani, 1995, vive e lavora a Foggia), Francesca Fiordelmondo (Osimo, 1995, vive e lavora a Torino), Brenno Franceschi (Torino, 1998), Giuseppe Formiglio (Foggia, 1990), Manuel Picozzi (Colleferro, 1997, studia a Frosinone), Beatrice Sacco (Torino, 1993), Sara Tosti (Perugia, 1994).
In questa occasione hanno prodotto una serie di interventi che sono stati sviluppati nelle città di Torino, Ascoli Piceno, Civitella d’Arna, un paese di 400 abitanti in provincia di Perugia, Foggia, Trani, Cave (in provincia di Roma), Bisaccia (in provincia di Avellino), visibili e fruibili nello spazio pubblico. L’iniziativa ha assunto una valenza ancora più importante in un momento storico di necessario distanziamento sociale e di chiusura di mostre e musei, l’arte diffusa nelle nostre piazze e strade diventa un connettore e un fattore di unione, resistenza e riflessione.
Gli artisti hanno ascoltato e raccolto le storie e le voci delle comunità per poi agire empaticamente sul territorio, hanno coinvolto gli abitanti, le associazioni che si occupano di dare risposte alle persone più fragili, le Università della Terza Età e del tempo libero e tutti quegli attori che quotidianamente vivono attivamente i quartieri.
ALCUNI DEGLI INTERVENTI REALIZZATI
TORINO
Barriera di Milano, un quartiere ad alta densità di immigrazione.
A Torino tanti sono gli interventi che Beatrice Sacco, Marco Curiale, Brenno Franceschi e Francesca Fiordelmondo hanno realizzato adattandosi alle situazioni contingenti, anche di natura sanitaria. È così che l’artista di quartiere agisce, utilizza quanto già esiste, il preesistente, comprese le situazioni di emergenza sapendosi adattare di conseguenza, avendo come fine il “fare arte” per gli altri.
Beatrice Sacco ha utilizzato pezzi di laminati d’avanzo di un pavimento in legno per creare un disegno collettivo realizzato nell’arco di alcuni giorni da tutte le persone che transitavano in Largo Palermo. Chi è intervenuto ha raccontato la propria casa e il paese di origine, ma anche le proprie passioni personali. I pezzi sono andati poi a formare un’opera rimodulabile e implementabile.
Marco Curiale ha realizzato la performance e installazione Chissà dove?, opera tuttora visibile al Bricocenter del quartiere. Due box dipinti di verde fluo, il colore del green screen utilizzato nell’attività di postproduzione cinematografica, ospitano le foto di 50 persone alle quali l’artista ha chiesto: dove vorresti andare in vacanza in questo momento in cui è vietato spostarsi? Sullo sfondo degli scatti, alle loro spalle, le immagini dei luoghi prescelti, aggiunti in fotoritocco.
Brenno Franceschi ha realizzato un’installazione su un lunghissimo muro perimetrale delle case popolari di Barriera, recuperando dei cartoni dal mercato rionale sui quali ha scritto le parole di un racconto di Ilaria Leonbruni, ha inoltre realizzato un grande dipinto rappresentante degli angeli custodi di 4 metri per 8 sul retro del banner del Bricocenter da titolo Dicit di fronte alla ditta di abbigliamento Facit, infine ha realizzato un suggestivo albero di tessuti africani sempre in Largo Palermo, luogo per il tempo libero della comunità africana di Barriera.
Sempre in Largo Palermo, Francesca Fiordelmondo ha realizzato gli “acchiappasogni”, serie di amuleti appesi all’albero realizzato da Brenno, costituiti da un sonaglio, foglie in tessuto e una frase raccolta dai pensieri dei passanti.
ASCOLI PICENO, BISACCIA (AV), CAVE (RM), CIVITELLA D’ARNA (PG), FOGGIA, TRANI.
Anche gli artisti provenienti dal Lazio, dalla Puglia, dalle Marche, dalla Campania e dall’Umbria hanno lavorato disseminando i propri interventi nelle città di provenienza: Ado Brandimarte ha diffuso una serie di scritte e di frammenti di sculture, con l’obiettivo di puntare lo sguardo dello spettatore sul patrimonio culturale spesso dimenticato, nello spazio urbano di Ascoli Piceno; Sara Tosti ha metodicamente condotto il censimento di tutti gli abitanti di Civitella d’Arna, scrivendo poi i loro nomi con gessetto bianco sulla pavimentazione dell’unica piazza del paese prima della messa della domenica mattina; a Trani Vincenzo Francesco Di Chiano, tra i vari interventi, ha realizzato con delle sagome in cartone recuperato un drive completo di auto e passeggeri, poi ha formato una squadra più ampia di Aiutanti AdQ coinvolgendo amici e colleghi dell’Accademia per gettare, in una sorta di flashmob, luce negli angoli bui della sua città, colorando con le luci stroboscopiche da discoteca i vicoli abbandonati dello spaccio e dell’illegalità; Giuseppe Formiglio ha invitato i cittadini di Bisaccia, in provincia di Avellino, a lasciare un’impronta, dopo aver igienizzato le mani, su un grande telo: un gesto per restituire alle mani la funzione del tocco e dell’abbraccio in un momento in cui non è possibile farlo; Valentina Catano ha realizzato nella città di Foggia il progetto Membrane, una mappatura di quelli che sono stati e sono i posti vivi della nuova Foggia 2.0, posizionando in ciascuno di essi una membrana, ricreata con materiali organici, dando vita ad una rete di comunicazione tra passato e presente, un vero e proprio corpo che comunica con i suoi organi culturali; Manuel Picozzi ha chiesto agli abitanti di Cave delle parole che fossero significative per descrivere il loro paese, ha poi trascritto con il pantografo le frasi sulla pietra (il comune di Cave ha messo a disposizione di tutti, in modo gratuito, delle attrezzature tra cui un pantografo per pietre dure). Le schegge e le lastre sono state disseminate nei negozi del paese creando una nuova narrativa del territorio.
Al termine dell’esperienza sarà realizzato un vademecum, un modello utilizzabile da tutte le comunità in emergenza che necessitano di un intervento capace di una sensibilità e visione che solo l’arte nelle sue molteplici forme può dare, un prototipo per innescare un effetto domino grazie alla forza mediatrice dell’arte. Sarà inoltre realizzata una mostra di restituzione dell’esperienza, con le opere degli artisti, nel corso della primavera 2021.
Le immagini, le storie e i racconti di questo percorso vivono quotidianamente sui canali social del progetto (FB / IG @artistadiquartiere), in un viaggio che accompagna la comunità, il pubblico e chi vuole interagire con il progetto. L’obiettivo non è solo quello di offrire una narrazione complessiva di quanto realizzato, ma anche di compiere un lavoro di scouting tra le nuove generazioni, una sfida fondamentale per il futuro dell’arte contemporanea del nostro Paese, in cui l’Associazione Flashback crede fortemente.
Ado Brandimarte, Architetture Segrete Sara Tosti, Civitella D’Arna (PG)
Artista di Quartiere a Cave, Manuele Picozzi Artisti di Quartiere nei vicoli di Trani

Francesca Fiordelmondo Dicit, Brenno Franceschi Beatrice Sacco, pavimento in Barriera di MIlano
Giuseppe Formiglio Valentina Catano