L’ultima rilevante operazione in tal senso è stata condotta dalla rinomata casa d’aste londinese Sotheby’s che il 12 gennaio ha lanciato la collezione “Natively Digital: An Ordinals Curated Sale”.
Questo speciale drop è il primo tuffo ufficiale nel mondo degli Ordinals, gli NFT inscritti su Bitcoin, rappresentati dalle opere di artisti digitali internazionali come FAR, XCPinata, Nullish, Rudxane, Jennifer e Kevin McCoy, Popoki, Shroomtoshi, Des Lucréce, Ana María Caballero e Claudia Hart.
In parallelo è associata la vendita anche di rare cryptomonete “sats” (satoshi), ovvero le porzioni più piccole di un BTC. I “Rare Sats” prendono il nome dallo pseudonimo del creatore di Bitcoin, Satoshi Nakamoto, e introducono uno strato di unicità e rarità trasformando le monete ordinarie in artefatti storici da collezione.
La copertina dell’asta è dedicata al misterioso artista digitale Shroomtoshi e alla sua iconica opera “Inscription21” che fa chiaramente riferimento a uno dei numeri più importanti e simbolici nella cultura delle crypto. Bitcoin è il simbolo di una moneta forte, resistente alla censura, alla contraffazione e all’inflazione. Nel suo codice di base è incisa la regola che la fornitura totale mai disponibile per il mining sarà di 21 BTC. Il riferimento dell’artista è, dunque, presente sia nel contenuto dell’opera che nel suo numero di iscrizione, oltre che nella scelta del colore arancione identificativo della moneta BTC.
Forti sono anche le presenze all’asta di opere di arte generativa, uno dei movimenti più celebrati dall’ingresso dell’arte nella tecnologia blockchain. Tra gli artisti rappresentativi di questo linguaggio vi è Nullish, sviluppatore digitale che dal 2021 è in prima linea nei progetti on-chain. La sua ricerca si è concentrata sulla rarità di alcuni satoshi, ognuno dei quali nasconde una storia peculiare. Queste creazioni non solo sfidano i confini convenzionali dell’arte digitale ma sostengono anche i principi di decentralizzazione e autenticità a prova di manomissione. “Plasma Square” fa parte della serie “Antimatter” di Nullish, un progetto di arte generativa digitato a mano che esplora il concetto astratto di antimateria attraverso il caos visivo e presenta una vasta gamma di forme vibranti che pulsano in una sincronicità imperfetta. L’effetto risulta allo stesso tempo calmante e intrigante, poiché lo spettatore viene trascinato in un mondo ipnotico di ritmo e movimento.
Altro lavoro degno di nota è quello di FAR (Francisco Alarcon), artista e ingegnere che esplora l’intersezione tra arti visive e tecnologia. Il suo percorso approfondisce la storia materiale della grafica generata dal computer prendendo in esame l’immagine digitale da prospettive storiche e concettuali. FAR investiga simulazioni e visualizzazioni al pc, concentrandosi sul suo impatto nella comprensione umana del mondo fisico attraverso film, videogiochi e mondi virtuali. Ed “Early Echo” è proprio una delle prime iscrizioni realizzate da FAR su Bitcoin.
Jennifer e Kevin McCoy sono artisti multimediali con sede a New York, le cui opere spaziano dall’immagine in movimento e dal software al disegno, alla pittura e all’installazione. I loro progetti tentano di collocare le nuove tecnologie all’interno della nostra cultura mettendo in discussione l’inevitabile impatto sia sull’individuo che sulla sfera sociale. La tecnologia funge da mediatore tra l’uomo e il mondo, in quanto forza attiva che non solo modella ma riformula l’intera percezione di ciò che scegliamo di vedere. Nell’opera “Brancher” Jennifer e Kevin McCoy utilizzano un algoritmo di crescita che si biforca costantemente per creare e disfare un’immagine organica. Automatizzando le migliaia di decisioni che gli artisti prendono mentre disegnano, il codice compone un’immagine passando da una piacevole complessità al caos.
L’opera NFT “Cord” di Ana María Caballero è tratta dal suo pluripremiato libro “Mammal”, che esamina come i ritmi inevitabili della nostra fisicità governino la nostra fame emotiva. Caballero è un’artista letteraria americano-colombiana, ampiamente riconosciuta come pioniera della poesia digitale. Il suo lavoro esplora il modo in cui la biologia delimita i riti sociali e culturali e mette in discussione le nozioni che confezionano il sacrificio come una virtù.
Des Lucréce, XCPinata, Claudia Hart e Popoki sono, invece, esempi concreti della commistione tra linguaggi tecnici differenti. Questi artisti fondono in maniera perfetta diverse tecniche, combinando elementi disegnati a mano con immagini generate al computer oppure mescolando approcci 2D e 3D al fine di produrre opere d’arte visivamente accattivanti. Gli strumenti digitali permettono loro di manipolare, perfezionare e rivedere il proprio lavoro all’infinito, favorendo un processo creativo iterativo ed esplorativo.
L’intera collezione “Natively Digital: An Ordinals Curated Sale” è fruibile sul sito di Sotheby’s nella sezione Metaverse dedicata agli NFT. Conclusione dell’asta il 22 gennaio.