Napoli Duomo, la stazione firmata da Massimiliano e Doriana Fuksas

Un’opera destinata a cambiare l’urbanistica a Napoli: al termine i lavori della metropolitana Duomo firmata da Massimiliano e Doriana Fuksas.

Dopo gli eccezionali ritrovamenti archeologici, che hanno causato un inevitabile rallentamento della sua realizzazione, sembrano avviarsi a conclusione, tra i mesi di giugno e luglio di quest’anno, i lavori della fermata della metropolitana “Duomo” di Napoli che portano la firma di Massimiliano e Doriana Fuksas. 

Un percorso lungo dato che il progetto originario, nel 2018, è stato riadattato in seguito ai tanti preziosi reperti che sono stati riportati alla luce durante i lavori di realizzazione. 

©Studio-Fuksas

La stazione, situata nel quartiere Pendino, è una struttura che si sviluppa su quattro livelli, in una delle zone più trafficate della città, piazza Nicola Amore, all’incrocio tra via Duomo e corso Umberto I. La metro sarà visibile ai passanti grazie ad una copertura in vetro ed acciaio progettata per filtrare la luce diretta e, grazie ad un percorso indipendente dall’ingresso verso la metropolitana, sarà possibile vedere il tempio religioso dei Giochi Isolimpici. Risalente al I secolo a.C il tempio può essere considerato un edificio di grande importanza e prestigio nella storia millenaria della città partenopea. Edificato dall’imperatore Augusto è infatti dedicato al culto dei giochi isolimpici che si svolgevano nell’antica Neapolis, ritenuta, all’epoca, la città “greca” più a Occidente. 

La scelta dell’utilizzo del vetro nasce con l’intento di permettere una maggiore leggibilità visiva e continuità dall’esterno verso l’interno, donando al contempo un tocco di leggerezza al volume centrale. L’aggiunta architettonica della copertura scelta da Massimiliano e Doriana Fuksas “deforma” l’asse urbano e convoglia l’attenzione sulla piazza e sul tempio. Il primo livello seminterrato – concettualmente inscritto all’interno dell’ellisse di base della “bolla” – ed ospiterà il luogo di culto.
Come in un percorso che dal passato ci traghetta verso il futuro, il secondo livello seminterrato della stazione corrisponde al piano rialzato. In questa parte della stazione legata alla mobilità e al viaggio urbano, l’esperienza percettiva subisce un cambiamento. Il ritmo del viaggio viene dato dai colori e dalle texture geometriche, l’ingresso al sottosuolo è così caratterizzato da motivi lineari ricorrenti e superfici riflettenti. 

©Studio-Fuksas

Le banchine si trovano a 40 metri di profondità e si raggiungono attraverso un percorso fatto di pannelli retroilluminati intagliati con forme esagonali che cambiano colore,  sfumando dal celeste all’arancio, richiamando il passaggio dall’alba alla notte. 

Con la previsione di circa 45 milioni di passeggeri ogni anno, la fermata Duomo rappresenta un vero e proprio museo che non intende delimitarsi in uno spazio chiuso, come un luogo di concentrazione delle opere d’arte, ma come un percorso espositivo aperto: “Questa stazione coniuga insieme non solo l’arrivo della Metropolitana e quindi il potenziamento delle infrastrutture, quanto il collegamento con il sostrato della città, la sua natura archeologica” ha dichiarato il vicesindaco della città partenopea Carmine Piscopo. 
Come ha affermato il critico e storico dell’arte Achille Bonito Oliva, curatore del progetto artistico delle Stazioni dell’Arte a Napoli, inizialmente l’arte contemporanea vive intorno alle stazioni come un assedio e lentamente entra, buca la disattenzione collettiva e riesce a suscitare una curiosità, una chiamata alle armi agli artisti che insieme agli architetti hanno elaborato un cortocircuito tra linguaggi diversi ma complementari. La Stazione Duomo entra così pienamente in questo percorso progettato per la Linea 1 della Metropolitana di Napoli, e che ha visto il lavoro di grandi nomi dell’architettura e dell’arte internazionale contemporanea, rendendo ogni stazione unica, con caratteristiche stilistiche e architettoniche diverse. Le stazioni, infatti sono state progettate da architetti di fama internazionale come Gae Aulenti, Atelier Mendini, Oscar Tousquet Blanca, Dominique Perrault, Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura insieme alle installazioni di noti artisti contemporanei come Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Sol Lewitt e Mario Merz.

Un progetto, quello delle stazioni dell’arte, pensato per valorizzare sia l’interno delle stazioni stesse, sia gli spazi antistanti, aprendosi all’ambiente esterno e abitando i diversi quartieri della città. Le opere realizzate, infatti, sono dei veri e propri interventi site specific, che si integrano con le caratteristiche di ciascuno spazio, alternando linguaggi differenti come scultura, pittura murale, installazione, mosaico e fotografia. E la stazione Duomo, a breve, ne entrerà a pieno titolo a farne parte.