Ventuno artisti provenienti da tutto il mondo presentano opere in cui il tessuto non è solo materia, ma anche linguaggio, gesto e memoria. La scelta della sede aquilana riflette il desiderio di intrecciare l’arte contemporanea con la tradizione tessile della città, un tempo importante centro per la produzione e il commercio della lana, valorizzando il patrimonio culturale attraverso il dialogo con l’arte contemporanea.
Monia Trombetta, direttore ad interim di MAXXI Arte e Curatrice: “La selezione delle opere parte dalla collezione MAXXI. Le prime suggestioni arrivano dal cuore del museo e dalle ultime acquisizioni in tessuto. Ma soprattutto True Colors trae ispirazione dal territorio e dal contesto e i numerosi progetti che lo accompagnano si basano sulle relazioni con il pubblico e la comunità”.
Il focus della mostra è il coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Ne è esempio l’installazione Towards Tomorrow, dell’artista finlandese Kaarina Kaikkonen, parte della collezione MAXXI dal 2012. Per questa occasione è stata ripensata per gli spazi barocchi della corte a esedra di Palazzo Ardinghelli. L’installazione è composta da abiti di bambino donati dalla comunità aquilana e allestita con l’aiuto di alcuni volontari. Una poetica potente che affonda le radici nel passato e guarda al futuro.
Tra le opere nate dal dialogo con il territorio vi sono anche Let Me Mend Your Broken Bones, creata per l’occasione da Dana Awartani, e Protest Forms: Memory and Celebration di Marinella Senatore. La prima è un’opera che celebra il rammendo come atto di riparo e cura, riproponendo su teli di seta le fratture subite da Palazzo Ardinghelli durante il sisma del 2009; la seconda ha raccolto, con un open call alla comunità aquilana, frasi, motti, poesie, canzoni, messaggi di empowerment poi rielaborati in forma visuale attraverso dei banner sospesi nella sala. La mostra spazia dalla tessitura allo studio del costume, fino ad opere interattive come Vorm Fellows Attitude del collettivo Gelatin, che invita il visitatore a esplorare nuove identità vestendo i costumi in mostra e scegliendo una nuova pelle con la quale potersi relazionare con opere e persone.
In un periodo ricco di mostre contemporanee, il MAXXI L’Aquila propone un’esperienza immersiva, colorata e avvolgente dove non esiste un ordine cronologico o estetico ma una linearità con lo spazio che rende ogni sala unica e capace di stupire il visitatore. Per tutta la durata dell’esposizione saranno proposti laboratori, incontri, performance e proiezioni che invitano la comunità alla partecipazione attiva.
Il giorno dell’inaugurazione, Adelaide Cioni presenta Five Geometric Songs, una performance in cui cinque costumi disegnati dall’artista ed ispirati a motivi geometrici, prendono vita attraverso la danza sulle musiche di Dom Bouffard. Il 19 Giugno Harriet Riddell realizzerà il progetto In Stich You che la porta a cucire in luoghi insoliti catturando, attraverso la tecnica del ricamo freemotion, l’ambiente che la circonda e le persone che incontra.
A seguire, nei prossimi mesi, le performance di Silvia Gribaudi e Adriano Bolognino e i laboratori proposti e curati dagli artisti Jacopo Belloni e Claudia Losi in collaborazione con realtà del territorio.
Una mostra fresca e vitale che restituisce colore, ritmo e partecipazione a una città in rinascita, in grado di far vivere un’esperienza leggera ma non banale.






