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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli nuovo direttore di ArtsLife

Dal 1° gennaio Massimo Mattioli ha assunto la guida del magazine ArtsLife, piattaforma culturale ideata dal giornalista e pittore Paolo Manazza nel 2004

Conosco Massimo Mattioli da diverso tempo, un amico più che un collega. Ho il piacere, e l’onore, di visitare mostre e fiere con lui ma, sopratutto, di discutere del mondo dell’arte.

Massimo tu hai cominciato al Giornale dell’arte poi sei stato tra i fondatori di Exibart e di Artribune (abbiamo anche l’onore di averti su Segno ogni tanto).
Come vedi oggi il panorama delle riviste, dei blog e delle fanzine d’arte contemporanea in Italia.

Ho assistito a profondi cambiamenti dello scenario dell’informazione, dico artistica e culturale, ma la questione è generalizzata. Ai miei esordi non esisteva la comunicazione digitale: il progressivo e inarrestabile affermarsi di questa (con Exibart, una ventina di anni fa, ne fummo pionieri) ha portato ad un altrettanto progressivo declino della stampa cartacea. Questo ha significato una relativizzazione dei contenuti che è sotto gli occhi di tutti: i lettori oggi cercano messaggi brevi, semplici, possibilmente schematici. Io di sovente uso la metafora del “lettore da metropolitana”. Rifuggono dagli approfondimenti: e questo, da storico dell’arte formatosi su libri, dispense e appunti, lo dico con disappunto. Ammiro sinceramente chi ancora riesce a sostenere (anche economicamente) una rivista “tradizionale”, come il vostro “Segno”, e vi vedo davvero come degli eroi. Riguardo alle fanzine, ce ne sono alcune anche ben fatte che spopolano sui social network, ma secondo me restano fenomeni anche intelligenti ma di intrattenimento, non facendo un’informazione strutturata.

Cosa cambierà nel tuo passaggio da caporedattore, poi vicedirettore, a direttore?

Alla luce di quanto detto sopra, dovrò compendiare le diverse componenti di una realtà in perenne mutazione. Certamente vorrò rimarcare l’identità di ArtsLife, che nasce e intende crescere come newsmagazine. Per questo sotto la mia guida sarà centrale il comparto delle news, con una necessaria apertura sulla scena internazionale. Farò il possibile per aderire alle richieste del nostro fondatore e colonna di riferimento Paolo Manazza, sempre visionario nelle intuizioni comunicative quando riusciamo a distrarlo dalla amata pittura, specie a quella relativa al potenziamento del comparto video. Su altri progetti consentimi di mantenere un po’ di riserbo, non vorrei perdere di vista che tu resti sempre un mio “concorrente”! 😃

Cosa pensi del ruolo della critica oggi? Qualcuno sostiene che non esista più

Anche la critica credo che – seguendo l’evoluzione accennata, che del resto investe tutta la sfera sociale – oggi abbia cambiato pelle. Le persone sono più informate, anche se lo sono più superficialmente. E questo comporta – a mio parere – che ci siano meno soggetti pronti a seguire pedissequamente i dettami di quelli che qualcuno definisce “guru” (penso a Szeemann, Celant, Bonito Oliva). Ergo, sono aumentati coloro che se la vogliono fare da soli, un’idea delle questioni artistiche. E questo, sia chiaro, per me porta ad un diffuso livellamento al basso: ma del resto questi fenomeni epocali non sono facilmente intaccabili. Io oggi credo quindi più nel dibattito: innescare pensieri strutturati, dal confronto dei quali distillare sviluppi attorno a definite tematiche. Questo si tradurrà – lo sto facendo anche in questo momento – nella promozione di inchieste, e anche nel ritrovare lo strumento un po’ accantonato dell’intervista…

Roberto Sala

Editore, graphic designer e fotografo d’arte, dal 2012 è docente di Metodi e tecniche dell'arte-terapia presso l'Accademia di Brera nel corso di laurea specialistica di Teorie e pratiche della terapeutica artistica. Direttore della casa editrice Sala Editori specializzata in pubblicazioni d’arte e architettura, affianca alla professione di editore quella di grafico, seguendo in tempi recenti l’immagine coordinata delle più importanti manifestazioni culturali della città di Pescara fra le quali si segnalano: Funambolika e Pescara Jazz. Dal 1992 è Art Director della Rivista Segno per la quale dal 1976 ha ricoperto diversi ruoli e incarichi. Dal 2019 è Direttore Editoriale di Segnonline per il quale traccia la linea politica e di sviluppo del periodico. roberto@segnonline.it

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