Da poche ore è online il nuovo sito web del MACRO – Museo dell’Arte Contemporanea di Roma, completamente modificato rispetto al precedente, in cui è immediatamente visibile il simbolo che definisce l’istituzione capitolina come “Museo per l’immaginazione preventiva“, denominazione nata grazie al progetto del nuovo curatore Luca Lo Pinto, vincitore del bando pubblicato a luglio 2019.
Nel sito è possibile iscriversi alla newsletter, denominata “Octopus Bullettin N.1”, che provvederà a segnalare all’utente tutte le informazioni sulla futura programmazione del MACRO: accanto alla tradizionale attività espositiva coesisteranno esperienze e progetti con dimensioni spaziali e temporali diverse. Segue la prima newsletter del Museo.
Con Museo per l’Immaginazione Preventiva il MACRO si fa mostra, intesa come forma e luogo di produzione, attraverso un unico progetto espositivo che si articola in tre anni. Il programma del direttore artistico Luca Lo Pinto sperimenta così una struttura museale elastica e interdisciplinare che mette al centro gli artisti e il loro pensiero.
“Museo per l’Immaginazione Preventiva” è un dispositivo pensato come studio di produzioni di immaginari. In un momento storico in cui il concetto di museo e la sua identità sono messi in continua discussione dai mutamenti sociali ed economici oltre che dai linguaggi dell’arte stessa, è essenziale sperimentare modelli alternativi in cui l’immaginazione possa essere il motore principale per riflettere sul ruolo della produzione artistica e della sua ricezione. Da qui la scelta di fondare la vita del museo su una griglia di formati aperti all’improvvisazione. Tale prospettiva acquisisce ancora più senso nel contesto dell’emergenza sanitaria e delle radicali trasformazioni di cui questa è portatrice a tutti i livelli. Oggi il museo MACRO è ancora chiuso in attesa di poter proseguire nei lavori di restauro e di poter riempire i suoi spazi — mi auguro al più presto — con la mostra Museo per l’Immaginazione Preventiva — Editoriale che qui inizio a introdurti, insieme ad alcune iniziative già in corso sui canali digital di Museo per l’Immaginazione Preventiva.
Inoltre, con un editoriale si presenteranno i contenuti di una rivista o di una collana, si lancieranno nuovi progetti, si raccontano intenzioni e si cerca di coinvolgere chi vorrà poi sfogliare quelle pagine o farne parte. A fare da preludio a Museo per l’Immaginazione Preventiva nella sua piena articolazione, sarà una mostra-manifesto concepita come un editoriale di prossima apertura. Cinquantacinque opere invitano a scoprire l’architettura e gli spazi rinnovati del MACRO secondo molteplici prospettive e percorsi — anche frammentari, anche anomali — suggerendo ai visitatori alcune delle direzioni, posizioni, immaginari e linguaggi che il nuovo programma del museo andrà a esplorare.
Insieme al nuovo sito del museo nasce una serie podcast concepita per offrire un bollettino sonoro del sapere che mette insieme estratti di libri, saggi, aforismi, poesie, articoli, comunicati stampa, tracce sonore, racconti in una dimensione diacronica. Ascolta la prima puntata di Dispatch.
In un momento in cui la relazione tra le persone avviene quasi esclusivamente in forma digitale, l’artista Olaf Nicolai ha ideato per il MACRO un’opera intitolata Museum as Bureau of Communication. A partire da oggi, il museo assumerà la funzione di un ufficio di comunicazione facendo da mediatore tra due persone che vogliono scambiarsi un messaggio. Chiunque avrà la possibilità di inviare a chi vuole un breve messaggio sotto forma di cartolina. Ogni cartolina sarà illustrata da un’opera diversa scelta dal museo in base al contenuto del messaggio, attivando così una catena non solo comunicativa ma anche interpretativa tra il mittente, il museo e il destinatario.
Prosegue, sui profili social (Instagram, Facebook) del MACRO, il progetto avviato a inizio marzo per raccontare per opere e immagini, intorno a dieci concetti chiave, il percorso che ha portato all’ideazione di Museo per l’Immaginazione Preventiva. Ideato per accompagnare l’apertura del museo, il programma continua ampliando la sua riflessione sul ruolo del museo e la centralità degli artisti anche in relazione al momento che stiamo vivendo. Giorno dopo giorno si articola un manifesto che si espande per immagini. Ogni punto tocca un aspetto e una possibilità di ripensamento del museo e lo rappresenta attraverso libere associazioni visive, sfruttando l’immaginazione degli artisti.
Infine, gli spazi digitali del museo sono intesi come un’estensione di esso, affidati ad artisti, musicisti, poeti, architetti da diverse parti del mondo, invitati a realizzare dei contributi originali. Sulle orme del museo immaginario di André Malraux, ognuno di loro produce delle clip che diventano i capitoli di un unico grande racconto visivo espanso, pubblicati ogni venerdì, sabato e domenica sul canale IGTV, e disponibili anche sul canale youtube del museo. Tra i partecipanti: Assume Vivid Astro Focus, Elisabetta Benassi, Cara Benedetto, Daniel Blumberg, Hugo Canoilas, Antoine Catala, Pierre Charpin, Emily Jacir, Ana Jotta, Phanos Kyriacou, Adriana Lara, Carlo Lavagna, Marc Leschelier, Marcello Maloberti, Rä di Martino, Eileen Myles, Carsten Nicolai, Olaf Nicolai, G. T. Pellizzi, Angelo Plessas, Peter Shire, Luca Vitone. Guarda JOMO. Sono online anche le prime puntate delle playlist di Museo per l’Immaginazione Preventiva. Ascolta e segui il profilo Spotify MACRO Museum.