Paola Di Bello
Installation view mostra personale Paola Di Bello – Citizens (1988 – 2006), 22 settembre – 06 novembre 2020, Galleria Bianconi, Milano. Courtesy l’artista e Galleria Bianconi. Ph. Bruno Bani

Le comunità ipervisibili di Paola Di Bello alla Galleria Bianconi di Milano

Negli spazi della Galleria Bianconi di Milano lo scorso 22 Settembre si è inaugurata Citizens (1988 – 2006), curata da Francesco Zanot. La mostra, dedicata alla fotografa e videoartista Paola di Bello, raccoglie una serie di opere provenienti da nuclei differenti, ma incentrate sul tema antropologico della comunità.

Fin dagli esordi, l’artista Paola Di Bello ha deciso di guardare il mondo intorno a lei e di raffigurarlo per ciò che davvero è. Nessun abbellimento, nessuna finzione o estetica perfetta. Il suo stile, il più possibile documentario e giornalistico, non si presenta carico di abbellimenti pittorici, piuttosto di un realismo nudo e crudo. La mostra Citizens (1988 – 2006) alla Galleria Bianconi di Milano, curata da Francesco Zanot, espone una serie di opere cardine nella ricerca artistica della Di Bello, dove il tema antropologico della comunità si palesa con tutta la sua forza e sincerità. 

In Rischiano pene molto severe (1998), il primo ciclo di immagini ad accogliere lo spettatore all’interno della galleria, l’artista ritrae quattro senzatetto dormienti. Attraverso uno sguardo acuto, ma sensibile, l’osservatore è portato a soffermarsi su di un contesto urbano vissuto troppo spesso con indifferenza. Stampate su di un grande formato (210×125 cm) e posizionate in verticale, come se fossero in piedi di fronte a noi e non a terra, in un angolo della strada, le persone rappresentate ci chiedono di essere guardate. “Sono i mostri che emergono dal lato oscuro del capitalismo. Invisibili durante le ore diurne della parabola urbana, qui diventano ipervisibili”, spiega il curatore. 

Allo stesso modo, Framing the Community (2006 – 2019) e Building (1995 – 2003) sono uno studio rigoroso della collettività, che muta continuamente insieme al luogo che la accoglie. Eppure, le immagini rivelano nuovamente una spiccata umanità, riscontrabile anche nel reportage Cosa si vede a Mirafiori. Cosa vede Mirafiori (2002). Qui, Paola di Bello unisce il suo abituale sguardo descrittivo ad una visione privata e soggettiva, caricando di umanità il racconto. Cosa vedrebbe il quartiere, una volta umanizzato? L’artista lo descrive tramite le fotografie degli abitanti affacciati alle loro finestre. 

In linea con il tema della mostra, il curatore sceglie di presentare anche due opere video in netto contrasto visivo l’una con l’altra. Il rapporto della società con il contesto territoriale torna ad interessare l’artista. In São Paulo (2002), realizzato nelle favelas brasiliane di Heliòpolis e Parisòpolis insieme ad Armin Linke, le strade e le architetture sono parte integrante di una narrazione dinamica e caotica, dove la telecamera gira interrottamente senza mai soffermarsi su di un singolo dettaglio. Al contrario, Video-Stadio (1997) è un resoconto calmo di un fenomeno sociale che, un tempo, accadeva ogni domenica. Infatti, la cinepresa rimane completamente immobile, mentre i tifosi, scendendo le scale di San Siro, mettono in moto l’intero colosso di cemento.

Quest’ultima immagine ipnotica, dalla durata di pochi minuti, chiude il percorso espositivo e lascia il visitatore lì, nella penombra della stanza, a riflettere sulle infinite sfaccettature del termine comunità.

Paola Di Bello
Paola Di Bello, Video-Stadio, 1997, video,7’25” min., stereo, Galleria Bianconi, Milano. Courtesy l’artista e Galleria Bianconi. Ph. Bruno Bani.

CITIZENS (1988 – 2006)
A cura di Francesco Zanot
Dal 22 settembre 2020 al 6 novembre 2020
Galleria Bianconi, Via Lecco 20, 20124, Milano