Nel settore artistico-culturale, sempre più persone hanno deciso di operare in questa realtà, al fine di annullare i confini spazio-temporali che la vita quotidiana necessariamente impone. Su questa prospettiva si colloca la mostra virtuale “NFT Monky Contamination” promossa da Renzo Nucara, co-fondatore del gruppo Cracking Art nel 1993. La cura è della giornalista e critica d’arte contemporanea Chiara Canali. Oltre venti artisti del panorama NFT e tradizionale italiano hanno collaborato alla realizzazione di opere d’arte digitali esposte fino allo scorso 30 giugno in una delle gallerie del metaverso di The Nemesis e attraverso un panel in occasione del Metaforum di Milano del 7 giugno.
Il tour virtuale è, dunque, terminato da alcuni giorni, ma nel corrente mese di luglio proseguirà il drop delle opere NFT, con cadenza settimanale, nella virtual gallery ArtCompany del marketplace Ninfa.
Tutto è nato quando Renzo Nucara, cryptoartista dal 2018 su SuperRare, ha ricevuto un messaggio di puro apprezzamento del suo lavoro da parte del collega Niro Perrone. Da qui l’opportunità, colta al balzo, di realizzare un NFT assieme e l’estensione della proposta anche ad altri autori. Nucara ha così inviato, a coloro che hanno sposato l’idea, una propria opera digitale della serie Time Machine (Infinite Monkey), riconoscibile per la presenza come protagonista della scimmia Monky e di una serie di ingranaggi che girano su se stessi incessantemente.
L’opera è stata accompagnata dall’invito ai colleghi di intervenire a loro piacimento, con stile e tecnica personali, al fine di contaminare il prodotto iniziale. Una volta ricevuto il contributo personale dei singoli autori, Nucara ha posto in relazione l’opera originale con quella collettiva, per ottenere una visione simultanea della variazione subita e dell’integrazione dei linguaggi.
Time Machine (Infinite Monkey) è, pertanto, un’opera in divenire che costituisce la cellula iniziale di un potenziale lavoro infinito costruito su una struttura modulare. Sulla stessa lunghezza d’onda, l’esposizione virtuale “NFT Monky Contamination” è un progetto collaborativo nato dalla volontà di dare espressione alla creatività di più persone, creando una catena di compartecipazione e interazione attiva. Un sistema di community sul quale sono state poste le fondamenta del movimento della CryptoArt.
Nel collettivo spiccano molti nomi già popolari alla critica. Andrea Crespi è sicuramente uno di questi. L’artista phygital, nato in provincia di Varese, con le sue opere di grande impatto visivo, sociale ed emotivo sta facendo il giro del mondo. Il suo lavoro si sviluppa nella continua indagine di diversi media e temi, tra cui l’illusione ottica, la trasformazione sociale e la rivoluzione digitale, che lo vedono poi coinvolto in iniziative di beneficenza e solidarietà.
Altri protagonisti dell’evento sono stati Alessandro Brunello (Loopo.tv), Arianna Bonucci (ManoMorta), Badassdog, Barbara Tosti, Black7even, Bruno Cerboni, Desiderio (Desixart), Edaxer, Federico Bebber, Giò Roman, Insightbart, Luigi Quarta, Matermanto, Rebecca Fiaschi (La Visionnaire sur la lune), Reinhard Schmid, SimOndee, Svccy, Undeadlu, Valerie Biet e Yes8Richie.
Sono ormai tante le piattaforme online che permettono agli internauti di creare una galleria d’arte virtuale unica, in grado di coniugare elementi tratti dal modus operandi degli spazi tradizionali con le funzionalità tecnologiche innovative. Grandi musei e fondazioni, come le Gallerie degli Uffizi o il British Museum, hanno già sposato questo progetto negli anni della pandemia, ma il percorso 3D sembra diventato adesso una condizione essenziale tra le proposte fornite dal museo nell’era del web3.