Il 12 ottobre la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Il Castello ha inaugurato la personale dell’artista italo-serba Jelena Rajovic. Nata in quella che prima era la Repubblica Jugoslava, espone per la prima volta alla galleria di Via Brera 16, sita a fianco dell’Accademia che l’ha accolta nel 2009 e presso la quale ha avuto la possibilità di affinare la propria arte e concepire una poetica estemporanea. La mostra è una raccolta dei lavori più recenti della Rajovic, che originano da una ricerca legata all’esigenza di materializzare su tela la profondità del proprio stato emotivo.
“Noi tutti dobbiamo avere una fuga dalla realtà. La mia è in un mondo di colori e forme che prende vita su tela”. Attraverso stratificazioni di colori semplici, tendenzialmente rosso, blu, verde e talvolta combinazioni di nero, grigio e bianco, l’artista cerca di trasmettere all’osservatore emozioni che nascono dalla propria interiorità. Gli strati materici, perlopiù di oli che accostati e sovrapposti conferiscono una dimensione rinnovata ai supporti pittorici, rendono possibile una diversa interpretazione del lavoro della Rajovic. “Emersioni” è il risultato della volontà di scavare nel profondo, di rendere percepibile quello che di solito si cela sotto un velo, simbolicamente rappresentato dalle stratificazioni del materiale pittorico. Un susseguirsi di luci e ombre, in uno spazio che dialoga amichevolmente con le grandi tele esposte per l’occasione. Raffigurazioni avvolgenti, astratte, squarci che permettono all’artista di aprirsi al mondo e a un dialogo con il prossimo, plausibile solo grazie alla potenza espressiva della sua poetica.
Le emozioni, positive o negative, che Jelena Rajovic traspone nelle sue tele originano anche dal suo vissuto giovanile. Nata nel 1990 nell’ex Jugoslavia, in contemporanea ad una guerra che ha devastato la sua terra, l’artista dipinge anche e soprattutto per affrontare quel doloroso trauma. “Nelle mie opere cerco di buttare fuori cose che non potrei mai tenere dentro. Se lo facessi troppo a lungo, rischierei che la malinconia prendesse il sopravvento e mi impedisse di continuare non solo a dipingere, ma a fare qualsiasi cosa” afferma l’artista nel corso dell’opening dell’esposizione milanese. “I colori, gli strati sottili, ogni quadro è diverso. Sotto ogni strato ce n’è un altro e ognuno di essi racconta una fase differente del mio percorso verso la realizzazione di quell’opera. Nessuna opera potrà mai essere identica ad un’altra, perché ad ogni strato o colore è associata un’emozione unica, che ho provato in un momento preciso”.
Gli oli su tela sono in totale una quindicina. In essi è sedimentato uno stato d’animo, trasposto nella realtà attraverso l’atto pittorico ma saldamente legato alla sfera interiore della Rajovic. La creazione di ognuno di questi nuovi spazi dinamici richiede circa sei mesi di lavoro, in cui l’artista utilizza la tela trasformandola in un portale verso l’intangibile. Mentre le opere iniziano a prendere forma, la Rajovic abbandona la realizzazione di alcune di esse, ne imposta delle nuove, aspetta che le precedenti si asciughino e ritorna a lavorarci una volta che sente l’esigenza di apportare delle modifiche. E ancora, il processo continua finché non è sicura del risultato finale, quando sente che non vi è più la necessità di coprire delle parti o di inserire altro colore. I picchi di profondità abissali, in opere quali “Abyss” e “Hope”, si alternano a bui profondi di composizioni come “Dark/Ness” o “Borealis”. Il rosso di “Inferis”, “Cuts”, “Stigma” e “Purgatory” è, infine, simbolo di un’emozione tanto negativa quanto sincera, una malinconia che, a detta dell’artista, l’accompagna e la spinge ad esprimersi attraverso la pittura. I titoli di alcune delle composizioni rimandano all’immaginario che plasma la poetica della Rajovic, costellato di riferimenti a videogiochi, film horror, immagini esoteriche e tanto altro ancora.
Le forme originano da schizzi che l’artista esegue col carbone. Il processo creativo che conduce a queste opere ritmate, intense, in cui la materia astratta si eleva ad emozione è legato ad un’idea di partenza, che raramente si traduce con precisione sulle tele di lino. È la dimensione onirica che in alcune occasioni prende il sopravvento e guida Jelena Rajovic verso la fuga dalla realtà: un mondo di colori e forme che prende vita su tela. “Emersioni” è l’esito di un percorso di ricerca personale, di un’indagine interiore i cui sviluppi più attuali sono per la prima volta presentati al pubblico di Milano.
EMERSIONI
di Jelena Rajovic
Dal 12 al 25 ottobre 2023
Galleria d’arte moderna Il Castello
via Brera 16, Milano
orari: ma-ve, 11-19; lu 15-19; sa 11-13
www.ilcastelloarte.it