Artissima 24
Courtesy Cosmo, crediti fotografici Annalisa Bifolchi

INCIPIT, natura e videoarte in un ineluttabile divenire

Fino al 27 settembre da COSMO è visitabile Incipit, la prima esposizione ideata dalla realtà progettuale Selcouth, curata da Nicoletta Provenzano.

Selcouth è un progetto, nato nel 2021, dalla collaborazione del documentarista Emanuele Quartarone con il musicista Filippo Fossà. COSMO è un nuovo e già radicato crocevia di linguaggi d’arte contemporanea, sorto nel 2021, con la direzione artistica di Zaelia Bishop, in un luogo ricco di storia nel cuore di Trastevere, a Roma.

Courtesy COSMO

Selcouth si muove su un progredire dinamico simile – per la sua fluidità d’indagine – al corso evolutivo determinato dalla natura. Il percorso della mostra, come l’andamento del video e del suono, è immersivo e verticale e si configura come una discesa nella labile superficie interna ed esterna al corpo che esperisce. Si estrinsecano connotazioni soggettive molteplici. La neve non si disperde, si scioglie, poi si fa acqua, talvolta neve, ghiaccio, poi aria che respiriamo. La sua fragilità è al tempo stesso permanenza. È poesia salda che diviene, si trasforma e comunica senso nella città. INCIPIT è un processo senza fine, comunicato da COSMO, dalla curatrice Nicoletta Provenzano e dagli artisti Emanuele Quartarone e Filippo Fossà.

L’ineluttabile pervicace tocca le nostre labbra tremanti e colme di parole sussurrate all’anima. L’io ne è sviscerato nelle sue metamorfosi interiori, poi soccorso e ricomposto. Unità intangibile si incorpora, come molecola di un cosmo, in quella medesima indefinitezza di orizzonte. Simbolo sono i fasci fluttuanti e ipnotici, in Starlings, segnati dagli stormi che Emanuele Quartarone traccia all’interno del video come permanenza che, attraverso il suono di Filippo Fossà, si fa silenzioso eco dell’individuazione del circostante. Poi l’arrivo di Nox e il successivo risveglio caotico della città. L’opera provoca una stasi che assume il conscio a scontrarsi con l’inconscio per un ritrovamento di significazione ineffettuabile. L’assenza di Atropo induce impetuosamente l’imbarcazione del re di Itaca oltre ai confini praticabili. È un ritorno che elude un finale ed evoca la conoscenza, ripercorrendo le stratificazioni materiche e astratte, originate da un tempo che sincronicamente convoca passato e presente, storia biologica e vissuto alterato dall’artificio, in una perenne condizione di assestamento. Come affermava Rilke “… qualcuno potrebbe richiamarsi alla nostra parentela con la natura, rispetto alla quale siamo pur sempre come i frutti estremi di un grande tronco in ascesa.”

Ciò che vediamo, percepiamo come ferita, come ombra, come attraversamento del buio o dispersione nella luminescenza, rientra a far parte di un grandissimo atlante antropologico che pone le sue radici e si riappropria della continua deriva nel suo fondersi con la natura incontaminata.

Il nuovo prende vita nello stesso ambiente in cui il vecchio si sedimenta. In Lichens, i licheni si moltiplicano incessantemente, si sovrappongono ai vecchi e si contendono, in un lottare ferino, la corteccia. Un movimento ruotante e pluridirezionale della ripresa video e del suono del brano Limbo orienta il visitatore in un cerchio alchemico della trasmutazione e rigenerazione che determina un prosieguo ciclico in cui, ancora una volta, si avvertono il perpetuo e la precarietà nel poter tracciare un’accezione univoca. Starlings, Lichens e Swamp sono tre tempi di un’unica opera che, insieme alle immagini desunte dal video e al loro riferimento testuale, sono ospitati nel piano sotterraneo di COSMO. Non è un sipario a profilarsi nello schiarirsi dei toni immaginifici e musicali, durante la notte di Swamp, ma un’agitazione vibrante e pertinace del pensiero. I riflessi dell’acquitrino e della vegetazione, nei toni del viola e dell’arancione, si agitano nei substrati del nostro trascorso, portando l’individuo a un’inattesa commozione.

Il viaggio di INCIPIT trova il suo inizio nell’installazione di elementi naturali che, all’interno e lontano dal contesto urbano, germogliano e si sviluppano inesorabili in ogni dove per la loro appartenenza al Sublime. Una resistenza espressa dal ficus carica. Nel fusto, la ferita diventa punto di innesto dell’inevitabile. La sua immagine è, infatti, espressa tramite il frottage e una scritta che, concettualmente, riprende il significato di ineluttabile. La forma del ficus riporta alla memoria quella del bonsai, il cui significato legato alla vita designa il cambiamento costante e l’evoluzione del destino. 

INCIPIT
nature & videoart exhibition

SELCOUTH
a cura di Nicoletta Provenzano
fino al 27 Settembre 2022

COSMO – Piazza di Sant’Apollonia 13 (Trastevere) – Roma
Aperto tutti i giorni dalle 17 alle 21

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