Il Gropius Bau di Berlino ha annunciato il proprio programma di mostre per il 2022. Tra i temi fondamentali di quest’anno ci sono la necessità di creare punti d’incontro, farsi spazio gli uni con gli altri, l’importanza di azioni umanitarie individuali e collettive, la memoria, il riparo. Si parte con approfondite retrospettive su Dayanita Singh e Louise Bourgeois, una mostra sulla vita artistica della “Golden Age” di Beirut per arrivare ad una grande mostra collettiva sui temi di “Caring, Repairinge and Healing” (cura, riparo e guarigione). Insieme ai propri artisti in residenza, ai workshop cantati di Ayumi Paul e alla redazione del Gropius Bau Journal, il museo presenta dibattiti e conversazioni e un programma educativo in collaborazione con il Gropius Bau Friends e lo YuGroBa (Young Gropius Bau), oltre a proiezioni di film e reading di gruppo.
Dayanita Singh: Dancing with my Camera
E’ dagli anni ’80 che Dayanita Singh sfida la fotografia e cerca di andare oltre i limiti del medium. “Dancing with my Camera” mette in mostra le principali fasi della carriera della rinomata artista internazionale, dai primi lavori ad oggi. Oltre ai vecchi lavori, tra cui i suoi “musei”, presenterà il nuovo progetto “Let’s See”, realizzato appositamente per la mostra presso il Gropius Bau. Le fotografie in bianco e nero della Singh danno vita a dei veri e propri archivi, presentando persone e architetture con storie e provenienze differenti in una sorta di interconnessione. Nel suo lavoro la fotografia è solo il materiale grezzo. L’artista costruisce strutture mobili con il legno teak, riarrangia le immagini e le ricombina in modo da dare loro un nuovo significato nello spazio; quella della Singh è una fotografia che inizia e finisce con l’esperienza corporea. Con un editing meticoloso ma comunque intuitivo, la Singh trasforma le proprie immagini in “foto-architetture”, montaggi e “book-objects”, accompagnate da musiche, coreografie e movimento. Con i suoi “musei” portatili e “book-objects”, l’artista è diventata pioniere di una nuova forma d’arte, in cui un libro è allo stesso tempo un catalogo e una mostra. La Singh mostra come si possano concepire musei ed esposizioni dinamici, mobili ed accessibili. “Dancing with my Camera” è accompagnata da un catalogo con saggi di studiosi, pubblicato da Hatje Cantz. La mostra si sposterà poi a Monaco, al MUDAM Luxembourg e a Porto. E’ stata curata dalla stessa Stephanie Rosenthal.
25 marzo – 12 giugno 2022
Beirut and the Golden Sixties: A Manifesto of Fragility
“Beirut and the Golden Sixties: A Manifesto of Fragility” ripercorre un capitolo affascinante della storia recente di Beirut, documentato tra la fine degli anni ’50 e l’ultima parte dei ’70, in concomitanza della crisi libanese del 1958 e dello scoppio della guerra civile libanese del 1975. La mostra ricostruisce la complicata relazione tra il cosmopolitismo artistico della città di Beirut e la difficile situazione politica e transregionale del tempo. Era un periodo particolare, in cui a Beirut si incontravano artisti da tutto il Libano e non solo. Idee, persone e un mix eterogeneo di personalità davano vita ad un contesto culturale unico: la volontà di innovazione di questi artisti era forte tanto quanto il loro credo politico. Con 230 opere di 34 artisti e oltre 300 documenti d’archivio da quasi 40 collezioni, questa è la più grande e importante esposizione su questo periodo cruciale per la città di Beirut.
22 luglio – 23 ottobre 2022
Louise Bourgeois: The Woven Child
“The Woven Child”è la prima grande mostra con un focus specifico sui lavori a base di tessuto realizzati da Louise Bourgeois. L’esposizione cerca di riesaminare la lunga connessione tra l’artista e i tessuti, attraverso una serie di sculture, installazioni, disegni, collage, libri e stampe. Le opere tessili dell’artista, alle quali ha iniziato a lavorare intorno agli 80 anni, sono tra le sue creazioni più intime e interessanti. Questa decisione di realizzare opere d’arte, partendo da vestiti e tessuti domestici, era un modo di trasformare e, allo stesso tempo, di preservare il passato. La Bourgeois realizza installazioni scultoree che presentano rimandi diretti a persone e luoghi specifici: le stesse saranno in mostra presso il Gropius Bau, assieme alle sue “Cells” e ai “Pole pieces”.
16 settembre 2022 – 15 gennaio 2023
On Caring, Repairing and Healing*
Infine, nell’autunno 2022, il Gropius Bau ospiterà una grande mostra dal titolo “Oncaring, repairing and healing”. Composta da installazioni, dipinti, contenuti audio e un programma di performance, la mostra è una vera e propria chiamata al cambiamento. In un’epoca come quella che stiamo vivendo, il tentativo di creare un punto d’incontro, un terreno comune per individui, comunità e istituzioni è più che mai attuale e necessario. Tra i temi della mostra spiccano la necessità di preservare le persone e l’ambiente, di tutelare le minoranze, le donne e le persone indigene, l’importanza delle relazioni familiari e delle famiglie scelte; viene poi posto l’accento sulla “politicizzazione” della sanità, storicamente e ai giorni nostri. In tutto il piano terra del Gropius Bau appariranno opere di oltre venti artisti internazionali, i quali cercheranno di dare la propria interpretazione alle tematiche sopracitate. L’esposizione mette in luce le relazioni esistenti tra trauma fisici, psicologici, materiali e coloniali. Partendo dal programma-evento del novembre 2021 “Ámà: 4 Days on Caring, Repairing and Healing”, questa nuova mostra ci invita a riconsiderare il ruolo delle istituzioni artistiche e a chiederci: cosa è accessibile? E per chi?