Questa trionfale omaggio dedicato a Monet ha la sua ragion d’essere nell’evento realizzato l’anno scorso a Palazzo Ducale. Serena Bertolucci, donna di profonda cultura e grande energia, ideò e presentò proprio nel momento più cupo del lockdown “i 5 minuti di Monet”. Dopo un primo momento di sconcerto, pubblico e critica affollarono la sala dove i visitatori, uno per uno, furono in grado di immergersi nelle sensazioni suscitate da una sola opera. Un grande successo che aprì una via privilegiata con il Museo Marmottan e il suo direttore signora Érik Desmaziéres che all’inaugurazione ha sottolineato come lo spazio intimo e misterioso del Munizioniere, ridonato al pubblico dopo un sapiente ed elegante restauro, abbia saputo accogliere Monet in tutta la sua magia.
Padre e referente dell’impressionismo, il grande Maestro trascorse la sua vita vivendo e dipingendo giardini. Non fu sempre così però. Il successo arrivò ma per anni la sua pittura subì l’ostracismo, tanto che amareggiato e deluso arrivò a tentare il suicidio.
Il suo infatti come tutti i percorsi inediti fu spinosissimo. Ormai allo stremo arrivarono i primi incarichi, ancora una volta dobbiamo dir grazie alla Committenza, e la vita si schiuse. Visse per decenni in campagna, lungo la Senna, prima ad Argenteuil, poi a Giverny che, innamorato com’era della natura, adornò di magnifiche essenze. Proprio i suoi lavori, da cui non si volle mai separare custodendoli gelosamente nella sua casa, costituiscono il “tesoro” del Munizioniere.
Cinquanta i capolavori del maestro che risplendono a Palazzo Ducale, tappe del percorso chiaro e affascinante costruito da Marianne Mathieu che ci presenta una visione d’insieme, dal Monet en plein air, all’astrazione passando dal periodo londinese, alle grandi decorazioni, in una dimensione intima che lo spazio espositivo esalta.
Istituzioni e Privati per fortuna si impegnano quotidianamente nella diffusione dei valori dell’arte e della cultura, che non mi stanco mai di sottolineare, incuriosisce, arricchisce e può, anzi deve essere trasmessa in modo coinvolgente e divertente.
Il Direttore del Musee Marmottan, ha ringraziato sentitamente Serena Bertolucci per l’alta professionalità e la passione che guida ogni suo passo e forse per questo ha sottolineato simpaticamente il suo sentirsi ligure e non monegasca, come le diceva sua madre, pur essendo nata nel Principato.
La mostra, da non perdere se non altro per le mitiche Ninfee, è corredata come sempre da diversi laboratori per grandi e piccini, ed é collegata ad altre iniziative in Città, compresa Euroflora.
Palazzo Ducale non si è mai fermato… un ringraziamento speciale per questa determinazione va a Serena Bertolucci e a Luca Bizzarri, direttore e presidente della Fondazione della Cultura di Palazzo Ducale.

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La mostra è aperta tutti i giorni, e al venerdì fino alle 21.00