Il Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale è andato al padiglione del Regno del Bahrain dal titolo Canicola. Commissariato da Shaikh Khalifa bin Ahmed bin Abdullah Al Khalifa, President Bahrain Authority for Culture and Antiquities, curato da Andrea Faraguna con esposti i lavori di Andrea Faraguna, Wafa Al Ghatam, Eman Ali, Alexander Puzrin, Mario Monotti, il padiglione ha sede all’Arsenale.

Il Leone d’Oro per la migliore partecipazione è andato invece all’opera di Diller Scofidio + Renfro, Natural Systems Utilities, SODAI, Aaron Betsky e Davide Oldani Canal Cafè installata nella parte terminale all’esterno dell’Arsenale.

Leone d’Argento per una promettente partecipazione è stato attributo all’opera Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power Since 1500 di Kate Crawford e Vladan Joler esposto alle Corderie dell’Arsenale.

Due menzioni speciali sono state attribuite ai padiglioni della Santa Sede e della Gran Bretagna.
Di Opera aperta, il progetto della Santa Sede, ne abbiamo parlato con la curatrice Marina Otero Verzier qui. Commissariato dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, curato da Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti, nella sede nel Complesso di Santa Maria Ausiliatrice vede quali espositori Tatiana Bilbao Estudio e MAIO Architects.
Per la Gran Bretagna, con sede ai Giardini, è stato premiato il progetto GBR: Geology of Britannic Repair. Commissari Sevra Davis e il British Council, curatori Owen Hopkins, Kathryn Yusoff, Kabage Karanja e Stella Mutegi, espositori cave_bureau, Palestine Regeneration Team (PART), Mae Ling Lokko & Gustavo Crembil, Thandi Loewenso.


La Giuria ha inoltre deciso di assegnare due menzioni speciali alle seguenti partecipazioni in mostra alle Corderie dell’Arsenale, Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos di Tosin Oshinowo, Oshinowo Studio e Elephant Chapel di Boonserm Premthada.

