Questa rubrica è alimentata dalla curiosità e dalla gratitudine per i doni incommensurabili che nei millenni ci hanno fatto Committenti e Artisti. Chi ha la bontà di seguirmi sa che tengo in massima considerazione gli uni e gli altri: cito a caso tra i nomi di un elenco infinito Pericle che commissionò a Ictino il Partenone, l’Opera del Duomo che scelse il Brunelleschi, il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta Alof de Vignacourt il Caravaggio, Ludovico il Moro Leonardo, i Papi poi i più attivi, in tempi recenti hanno affidato a Giacomo Manzù le porte in bronzo di San Pietro e a Pericle Fazzini il Cristo Pantocreatore per la Sala delle Udienze.
È impossibile farne un elenco anche per sommi capi, però si può dire che furono ottimi manager e comunicatori e mecenati ma tengo a precisare nell’accezione derivata dal vero ruolo di Mecenate, in realtà ministro della propaganda di Augusto imperatore: la comunicazione prima di tutto per cui gli artisti erano e sono indicatissimi. L’arte, ieri come oggi, é infatti un potentissimo mezzo di comunicazione, forse il più potente per motivazioni che prima o poi esploreremo.
Lo sa bene l’artista di cui parliamo oggi che, anche se figlio del proprio tempo, è più in linea con la tradizione che concepisce gli artisti interpreti di un incarico, tuttora cosa normalissima per gli architetti, piuttosto che “liberi” nel mercato. Osvaldo Moi é un artista poliedrico, la cui vis creativa inarrestabile e incoercibile si paleserà con buona pace dei genitori fin dai primi anni di vita.
Non farà studi specifici, non è stato allievo di nessuno maestro in particolare, ma dimostrò fin da piccolissimo una grande manualità, complice l’humus in cui crebbe tra un padre artigiano grande sperimentatore come il nonno, ed entrambi inventarono attrezzi meccanici di notevole utilità. Pur con conoscendo i filosofi greci né Eric Berne padre dell’analisi transazionale, è convinto che il pensiero sia già realtà, e ne ha fatto il cardine della sua vita. La sua produzione è molto variegata e va dalla realizzazione di sculture, usando media molto diversi tra loro, stoffa, marmo, bronzo, materiali innovativi come alluminio, vetro-resina, plexiglass, resine epossidiche, al disegno, alla pittura spaziando dal figurativo al surreale, dalla simbologia arcaica fino al design con un lavoro dei primi anni, un paio di forbici da parrucchiera “Quikut” che avranno molto successo.
Alle elementari non avendo materiali specifici a disposizione, smontava i temperini per recuperarne la lametta con cui intagliare le matite, stando molto attento a nascondersi agli occhi della maestra, precauzione purtroppo superflua oggi. I suoi passatempi erano se non altro singolari. Non avendo a disposizione né internet, né telefonini, ma una fantasia smisurata si inventava giochi fatti di legno, teleferiche, cabine, arrivava a strisciare a terra per giocare persino con le lumache. Les escargots diventeranno un segno emblematico della sua ricerca artistica. “Avrò avuto 4 anni racconta, e mia mamma tentava di pormi un freno indicando Gesù piccolo e Gesù grande, i due Crocifissi devotamente appesi a casa, sotto ai cui occhi facevo le marachelle e mi avrebbero punito “Saranno parte indelebile del suo vissuto tanto che da grande esorcizzerà il messaggio così deviante della madre realizzando un’installazione con 100 Crocifissi riproducenti il più piccolo dei due, tutti bendati, la scritta INRI sostituita da MOI e infine chiusi all’interno di una scatola 33x33x33 per evocare gli anni di Cristo. “Mio padre – continua – aveva capito che avevo manualità, estro e creatività e mentre frequentavo le medie, ero in realtà il suo garzone a bottega, mi metteva a fare qualsiasi lavoro, dalla muratura, all’idraulica, alla falegnameria, alle saldature, tutto ciò che poteva essere utile in una casa”. Con un simile tirocinio non potrà che diventare un eccellente pilota militare di elicotteri. La sua professione come sottufficiale dell’esercito italiano dal 1980, gli comporta emozioni che lo arricchiscono smisuratamente da un punto di vista umano e si rifletteranno nella sua passione di sempre. La sua vita sembrava così incanalata tra lavoro e fantasie artistiche ma galeotto fu il Simposio di scultura su legno della “Sgorbia” lanciato da Rivoli nel duemila e a cui parteciperà anche i 4 anni successivi.
Fu l’occasione per creare in diretta dei soggetti su temi assegnati, riuscendo a classificarsi molto bene. Saliamo allora a bordo del suo elicottero per sorvolare qua e là il suo percorso artistico. Nascerà forse da qui la voglia di fondare insieme a due psicologhe, impegnate nella cura dell’infanzia, un’ associazione umanitaria con lo scopo di aiutare i bambini attraverso l’aiuto all’arte con il sostegno di artisti. Nasce allora “Tuttiartisti” con sede a Tione in provincia di Trento e ne diventa presidente. Dopo Rivoli la sua presenza si attesta nel mondo dell’arte ed é invitato da varie gallerie, lo studio Budigen a Francoforte, Honfleur a S.t Paul de Vince, Art Present e Nichido a Parigi che esporrà i suoi lavori in permanenza. Il suo costante riferimento agli animali, alla natura, all’Uomo e agli elementi come Acqua, Aria, Terra e Fuoco captando i messaggi di Anassimene e Pitagora, lo portano a interessanti ibridazioni zoomorfe e antropomorfe. Uno dei suoi primissimi lavori è appunto il risultato della fusione di acqua ed aria: il “Pinguino”, opera del ’95, realizzata in piccoli petali di bronzo, plexiglass e alluminio. Da allora il suo zoo personale si arricchisce di Pesci, Paguri, Ricci, Tapiri e altre piccole creature selvatiche…
Cominciano a fioccare gli incarichi, aiutato in questo indubbiamente dalla sua abilità nella ritrattistica di personaggi celebri, uno per tutti il grande Giorgio Faletti, ma la lista è davvero lunga .
Per 4 anni realizzerà trofei per una Charity del Principe Alberto di Monaco, tre competizioni calcistiche, due di sci, una di Kart sulla neve, tre trofei di golf.
Sandro Ducoli prima collega (pilota di elicotteri dell’esercito) poi assessore al comune di Pinzolo (Trento) gli commissionò il 1° trofeo e poi ne seguirono molti altri ogni anno per parecchie edizioni tra cui quella in memoria del fratello.
La sua vita in elicottero non rimane certo esente dall’invasione creativa tanto che realizza e cura la parte comunicativa ed artistica di un rientro dal Libano con 4 elicotteri, via Turchia e Grecia. Quindi su incarico del Generale Arrigo Arrighi allora Tenente Colonnello comandante di Italair Naqoura Libano, realizza e cura il team cui diede il nome “Poker d’Assi” , e la livrea degli elicotteri e le 1000 stampe di Beirut per la mostra di Parigi che vanterà la presentazione di Valter Veltroni e Massimo Ghini. Entra nel mondo dello sport con “l’Olimpico” – Dalla ruota alla Luna, un uomo imponente, che mostra tutta la sua forza e agilità. Ne seguiranno molte altre, mentre affascinato dall’evoluzione umana crea “Genesi” sul rapporto tra la ruota e l’uomo, e così si avvicina all’essere umano e al corpo, nelle sue forme più belle, in particolare quelle femminili come nel caso dell’opera “Donna che entra nel muro” su incarico di Franco Curletto per il suo atelier di Milano. Le esperienze traumatiche nei cieli di guerra lo spingono a dedicare sempre più attenzione alle vittime innocenti, e in particolare ai bambini, e per scopi umanitari con Tuttiartisti, sosterrà progetti come “Art for joy”, a favore della ricerca sui tumori infantili del Regina Margherita di Torino e del Necher Hospital di Parigi, e con la stessa sensibilità anche il noto gruppo in bronzo per i «Caduti di Nassirya», collocato in 3 luoghi voluto da ben 3 sindaci, a Torino Sergio Chiamparino, a Novara voluto Massimo Giordano e Pianezza Claudio Gagliardi che fu suo compagno di volo. Il progetto richiederà 5 anni dal momento dell’inaugurazione il 27 novembre 2004 del primo gruppo. Vittorio Sgarbi si accorge di lui colpito dalla potenza del lavoro per i Caduti, Nassirya , e come curatore della Biennale di Venezia, lo invita a due rassegne a Torino, a Palazzo Nervi e a Saluzzo presso La Castiglia.
Nello stesso ambito emozionale nasce la “Sindone” con Gesù che sale al cospetto del Padre abbandonando al suolo il telo di lino. L’opera commissionatagli per la visita di Papa Benedetto XVI è stata realizzata da lui stesso intagliandola in legno di noce.
A bordo del suo elicottero o continuiamo a volare liberamente nel suo tempo e nel suo spazio.
Il 2001 a Sarajevo realizza un Tapiro in Legno per Valerio Staffelli, Jimmi Ghione Alberto Tomba, per il Parallelo di Natale, trasmesso su Striscia la Notizia di Antonio Ricci che nel 2002 gli richiede un tapiro di cera con i colori della pace che rimarrà per 5 mesi a Striscia la Notizia con Greggio, Jacchetti, Bonolis e Laurentis. Crea le due T-Shirt che furono indossate il giorno che le forze armate USA, entrarono in guerra con l’Iraq dalla Barolo e dalla Palmas mentre i balconi e le finestre degli italiani, per protesta popolare contro la guerra da parte degli USA a Saddam Hussein si riempivano di bandiere pacifiste.
Impegno, sensibilità, determinazione e generosità nel sociale da parte sua e di Tuttiartisti gli varranno un elogio ufficiale nel 2005 da parte del Capo dello Stato Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Le novità che rivoluzionano la nostra vita dall’avvento di internet lo trovano pronto e vara con l’Assessorato alla cultura di Torino il sito P.A.Pu.M. che è l’approdo internet del Progetto Arte Pubblica e Monumenti.
Il progetto nasce nel 2006, su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura della Città di Torino, per censire il patrimonio monumentale e artistico cittadino. Farà capo al Coordinamento Servizi Museali della Città di Torino ed è diretto dal Settore OfficinaCittàTorino, con il contributo scientifico di Riccardo Passoni, vicedirettore della GAM – Fondazione Torino Musei, e la collaborazione di molti Settori della Città.
Il 2007 é un anno molto impegnativo come abbiamo visto per l’incarico del Gen.Arrighi. Lo stesso anno Tiziana Nasi Presidente del Comitato Regionale Italiano Paraolimpico – Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Paraolimpici (Sci Alpino comprensivo di Para-snowboard, Sci Nordico e Biathlon) gli chiede di fare un trofeo come primo premio e delle medaglie per il Torneo Internazionali Sledge Hockey. La lista è ancora lunga, ma chi vuole approfondire troverà in calce il sito.
Voliamo perciò direttamente a ferragosto 2022 quando Claudia Segre per Global Thinking Foundation e Maria Letizia Cassata commissionano un installazione da collocare presso lo Stand Florio di Palermo, accompagnata dal patrocinio di Fondazione Selina Azzoaglio L’installazione comprende Sei Ninfe Leggiadre per il sostegno dei progetti della Global Thinking Foundation. Inaugurata Lunedì 18 luglio 2022 con la presenza di Rai3 Regione Sicilia e nei primi giorni del 2023 hanno “danzato” ancora per il Concerto sinfonico di Ferragosto 2022, a Limone Piemonte. L’Orchestra Bartolomeo Bruni, diretta dal maestro Nicolò Jacopo Suppa, si è esibita davanti alla Capanna Niculin, ampio spazio a quota 1.866 metri che ha permesso di accogliere migliaia di appassionati di musica e di montagna.
Insomma tornando a Eric Berne direi che l’adulto che media il bambino e il genitore che convivono dentro di noi è magicamente costruttivo e il pensiero detta legge.
I Committenti non si contano più e l’energia di Moi sembra aumenti ad ogni incarico.
Siamo sicuri non mancherà di sorprenderci tenendo sempre in mano il testimone degli artisti curiosi, determinati, lui massimamente forse per la sue origini sarde, sensibili e vogliosi di imparare e sperimentare, sempre con quella marcia in più, la potentissima arma dell’umiltà che permette di confrontarsi con i Committenti, nel rispetto dei reciproci ambiti, entusiasta di creare semplici T-Shirt o complessi monumentali come quello per i Caduti di Nassyria.
Buon lavoro Moi e benvenuto a Bordo del Vascello di Arte e Committenza!